Gli ETF (exchange-traded funds) sono prodotti finanziari che consentono agli investitori di ottenere un’esposizione verso un ampio range di azioni e altre tipologie con un unico investimento. In questa guida per principianti risponderemo alla domanda: “Cos’è il trading ETF”, spiegando tutto ciò che c’è da sapere riguardo questi popolari prodotti finanziari.

Gli ETF sono gestiti da una società terza per conto degli investitori e vengono bilanciati regolarmente per garantire che gli asset siano sempre allineati con gli obiettivi del gestore del fondo.

Cos’è il trading ETF – Panoramica generale

Gli ETF sono gestiti da grandi fondi di investimento, come SPDR e Vanguard. Ciascun ETF cerca di tracciare un mercato specifico per conto degli investitori che intendono acquisire un’esposizione verso un dato paniere di asset. Ad esempio, alcuni degli ETF più popolari del mercato in questione replicano fondi indicizzati con sede negli USA, come l’S&P 500 o il Dow Jones.

Molti ETF replicano anche l’andamento di fondi indicizzati appartenenti alle borse estere, come il FTSE 100 (Regno Unito) o l’Hang Seng (Hong Kong). Altri ETF tracciano, invece, una gamma di titoli più ampia, come quelli quotati presso i mercati emergenti o quelli provenienti da società che pagano dividendi.

È anche possibile investire in ETF che replicano altre classi di attività, come oro, argento e grano. In ogni caso, considerando che questi sono gestiti per conto degli investitori, gli ETF presentano il vantaggio di una gestione passiva. Inoltre, la composizione viene riequilibrata regolarmente affinché l’ETF sia in linea con gli obiettivi del mercato di riferimento.

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Molti ETF replicano indici ponderati. Ad esempio, quando si investe in un ETF S&P 500, viene dato maggiore peso alle società dalla capitalizzazione di mercato più alta, come Amazon, Microsoft, Tesla e Apple. Ecco perché tra i vantaggi del trading ETF rientra la possibilità di ricevere pagamenti trimestrali dei dividendi.

Ciò avviene nel momento in cui si decide di investire in asset caratterizzati da entrate regolari, come ad esempio le azioni da dividendo, ma anche le obbligazioni. Per ciò che riguarda i costi, gli ETF appaiono abbastanza competitivi, soprattutto nel caso di quelli che prendono come riferimento asset come l’indice statunitense S&P 500 o l’oro. Le commissioni, infatti, vengono calcolate in base alla percentuale di capitale investita sull’ETF.

Fino ad ora abbiamo spiegato le basi del trading ETF. Ora, stiamo per addentrarci nel vivo della guida: approfondiremo come funzionano gli investimenti su questa classe di asset finanziari.

Come funzionano gli ETF? Spiegazione dettagliata

Imparare come funzionano gli ETF è un processo molto più semplice se l’investitore possiede già una conoscenza degli elementi basilari del trading sugli Exchange Traded Funds di cui ci occuperemo nei paragrafi successivi.

Tracciano un mercato specifico

Prima di tutto, bisogna notare che gli ETF differiscono dai tipici fondi comuni di investimento per ciò che riguarda le strategie di investimento adottate. Nel caso dei fondi comuni di investimento, l’obiettivo prefissato è quello di superare il mercato di riferimento in termini di performance.

  • Per esempio, se l’S&P 500 genera il 10% in termini di rendimento nel 2023, il fondo comune mirerà ad ottenere delle percentuali più elevate per i propri investitori.
  • In confronto, un ETF ha come scopo quello di riflettere l’andamento del mercato a cui fa riferimento.
  • Di conseguenza, genererà rendimenti pari al 10% annuo se è ciò che l’S&P ha ottenuto durante tale periodo.

Per tracciare un determinato mercato ovviamente l’ETF replicherà l’andamento di tutti gli asset ad esso appartenenti. Ad esempio, un ETF che replica il Dow Jones, investirà per conto degli investitori sui 30 titoli che compongono l’indice.

Attenzione: alcuni ETF richiedono una gestione attiva. Ciò significa che, attraverso delle scelte finanziarie specifiche, l’ETF tenterà di superare il mercato di riferimento.

Ponderazione degli ETF

La maggior parte degli ETF, così come funziona per gli indici, sono ponderati. Ciò vuol dire che ci saranno asset che rappresenteranno una percentuale, o meglio un peso, più alto rispetto ad altri componenti del medesimo ETF.

Un ottimo esempio di ETF ponderato è il Vanguard S&P 500. Secondo la tabella seguente, sebbene replichi un indice composto da 500 aziende, sono quelle dalla capitalizzazione di mercato più alta ad esercitare un peso maggiore.

Ticker Società ISIN SEDOL % del fondo Azioni Valore di mercato
AAPL Apple Inc. 37833100 2046251 7.12 % 343,149,759 $55,765,267,335
MSFT Microsoft Corp. 594918104 2588173 5.98 % 166,912,332 $46,858,968,086
AMZN Amazon.com Inc. 23135106 2000019 3.36 % 195,276,568 $26,352,572,852
TSLA Tesla Inc. 88160R101 B616C79 2.13 % 18,728,059 $16,695,128,196
GOOGL Alphabet Inc. Class A 02079K305 BYVY8G0 1.99 % 134,034,244 $15,590,863,262
GOOG Alphabet Inc. Class C 02079K107 BYY88Y7 1.84 % 123,301,056 $14,381,835,172

Il 76% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro quando scambia CFD con questo fornitore. Il trading è rischioso e include il rischio di perdite. Le informazioni fornite sono solamente a scopo informativo ed educativo e non rappresentano alcun tipo di consulenza finanziaria e/o raccomandazione di investimento.

Apple rappresenta il 7,12% del fondo, mentre nel caso di Microsoft e Amazon abbiamo una percentuale rispettivamente pari al 5,98% e al 3,36%. Questo chiarisce che il 16% del Vanguard S&P 500 è rappresentato da sole tre società su 500.

Questo esempio sottolinea la tipologia di indice in questione: un indice ponderato per capitalizzazione di mercato. Al contrario, il Dow Jones adotta un sistema di ponderazione basato sul prezzo delle azioni delle società quotate.

Trading ETF, allocazione dei fondi

Quando si fa trading ETF, il capitale è suddiviso tra i diversi asset detenuti dal fondo.

  • Ad esempio, supponiamo che un trader decida di investire $10.000 sul già citato ETF Vanguard S&P 500.
  • Abbiamo già notato che Apple e Microsoft rappresentano rispettivamente il 7,12% e il 5,98% del fondo.
  • Questo significa che investendo $10.000, il trader possiederà $712 di azioni Apple e $ 598 di azioni Microsoft
  • Inoltre, il trader possiederà anche $336 (3,36%) di azioni Amazon e $213 (2,13%) di azioni Tesla.

Nella maggior parte dei casi, la ponderazione degli ETF viene rivisita circa ogni tre mesi, affinché sia in linea con l’andamento del mercato di riferimento. Più nel dettaglio, nel caso in cui Apple dovesse riportare un calo della propria capitalizzazione di mercato, allora il peso che eserciterebbe negli ETF S&P 500 sarebbe drasticamente ridotto.

Allo stesso modo, anche la composizione degli ETF viene spesso ri-bilanciata.

Alcune società, quindi, possono essere rimosse e/o aggiunte dall’ETF in base a determinate caratteristiche. Ad esempio, nel 2020 gli ETF Dow Jones hanno rimosso la storica società Exxon Mobile e l’hanno sostituita con Salesforce.

Prezzo delle azioni di un ETF

Nel momento in cui gli investitori decidono di approfondire come funziona il trading ETF, riteniamo opportuno un approfondimento riguardante i fattori che possono far incrementare o diminuire il prezzo di tali asset.

A tal riguardo, partiamo dal presupposto che un ETF viene scambiato allo stesso modo delle azioni. Ciò avviene perché, in effetti, gli ETF sono quotati in borse pubbliche come il NYSE. Di conseguenza, il processo di acquisto e vendita di un ETF è davvero semplice: possiamo effettuare negoziazioni ogni volta che il mercato è aperto.

Per ciò che riguarda le modalità con cui si stabilisce il prezzo di un ETF, sappiamo che questo dipende dall’andamento degli asset sottostanti che fanno parte del fondo collettivo. Si tratta di un valore generalmente noto come NAV; acronimo di “Net Asset Value”.

Per esempio:

  • Semplificando il discorso, possiamo supporre che un ETF ha $1 miliardo di azioni Apple e $500 milioni di azioni Tesla
  • Il NAV dell’ETF sarà di $1,5 miliardi
  • Diremo anche che l’ETF in questione ha circa 15 milioni di azioni in circolazione
  • Questo significa che ogni azione dell’ETF costerà $100 (1,5 miliardi / 15 milioni)

Sulla base dell’esempio sopra:

  • Supponiamo ora che le azioni Apple e le azioni Tesla detenute dall’ETF valgano rispettivamente $2 miliardi e $700 milioni
  • Il NAV totale equivale a $2,7 miliardi
  • Rispetto al NAV precedente di $1,5 miliardi, l’ETF ora vale l’80% in più

In teoria, questo varrebbe a dire che anche il prezzo delle azioni dell’ETF è aumentato dell’80%.

Tuttavia, non è sempre così poiché ci sono altri fattori da dover considerare come, ad esempio, le commissioni. Oppure, spesso gli ETF vengono negoziati “a sconto” (quando il valore è inferiore al NAV) o “a premi”.

Dobbiamo aggiungere anche che i grandi ETF gestiti da iShares, Vanguard e SPDR spesso sono scambiati a valori strettamente legati al rispettivo NAV.

Dividendi trading ETF

In poche parole, se l’ETF fa riferimento ad asset che generano delle entrate, gli investitori avranno diritto alla loro quota dei proventi – meno le commissioni.

Nel caso in cui un trader scegliesse di investire il proprio capitale sull’ S&P 500, la maggior parte degli ETF distribuirà dividendi ogni tre mesi. L’importo da ricevere dipenderà da due fattori:

  • Il totale investito sull’ETF
  • Il numero di dividendi ricevuti dall’ETF durante il medesimo periodo

Gli investitori esperti, molto spesso, decidono di reinvestire i dividendi percepiti puntando allo stesso ETF con l’obiettivo di beneficiare dell’interesse composto.

Comprare e vendere ETF

Il processo di acquisto e vendita ETF è più o meno simile a quello per investire in azioni. Come abbiamo già notato in precedenza, il valore dell’ETF sarà rappresentato dalle azioni che vengono scambiate in borsa.

Infatti, la crescita o la diminuzione del valore di un ETF dipende dall’andamento sul mercato delle attività sottostanti a cui si riferisce. Per fare trading su un ETF, ovviamente, ci sarà bisogno dell’intermediazione di un broker di trading online.

Il trader può comprare o vendere un ETF in qualsiasi momento in cui la rispettiva borsa valori è aperta per le negoziazioni.

Trading ETF – Uno sguardo da vicino

Nei paragrafi seguenti della nostra guida sul trading ETF spiegheremo alcune delle ragioni per cui questa asset class è così popolare.

Investimenti passivi trading ETF

Una delle ragioni principali per cui il trading ETF è così popolare è che tali asset consentono di effettuare investimenti passivi. Tutto ciò che un investitore interessato dovrà fare è scegliere un broker di mercato che supporti gli ETF sulla piattaforma di trading proposta.

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Dopodiché, il broker si occuperà di bilanciare e verificare la composizione dell’ETF per conto dei propri investitori, evitando la necessità di dover effettuare regolarmente delle ricerche di mercato.

Infine, prima di fare trading ETF, suggeriamo di valutare che questi riflettano i propri obiettivi di investimento sul lungo termine.

Diversificazione

Un altro motivo che spiega il successo del trading ETF è che i trader possono attuare strategie di diversificazione attraverso un singolo investimento.

Consideriamo come esempio un ETF che replica l’Indice Russell 2000. Questo fondo indicizzato replica il valore di 2.000 società a bassa capitalizzazione di mercato quotate negli USA e secondo questa composizione, la ponderazione più elevata rappresenta solo lo 0,41% del mercato.

  • Senza un ETF, un trader dovrebbe quindi aprire 2.000 posizioni per ottenere un’esposizione completa verso questo indice.
  • Questo richiederebbe anche tempistiche abbastanza lunghe e, a seconda della struttura commissionale scelta dal broker, ovvero fissa o variabile, le commissioni potrebbero anche apparire svantaggiose.
  • Inoltre, il trader dovrebbe occuparsi autonomamente di riequilibrare il proprio portafoglio per essere certo che sia allineato con l’indice Russell 2000.
  • Ancora una volta, questo processo sarebbe sia dispendioso che impegnativo in termini di tempo.

Rispetto a quanto appena descritto, è naturale che preferendo un ETF, i trader possono assumere un’esposizione diretta all’indice in questione in pochi istanti e attraverso un’unica operazione di mercato, senza doversi preoccupare di equilibrare e/o modificare la composizione interna del proprio wallet.

Ciò permetterebbe ai trader di diversificare i propri investimenti in più ETF, così da evitare una sovraesposizione limitata ad una piccola parte dei mercati.

Accesso a mercati non convenzionali

Fino ad ora, la nostra guida si è incentrata sugli ETF appartenenti a mercati convenzionali, i quali replicano i principali fondi indicizzati come l’S&P 500 e il Dow Jones.

Tuttavia, è essenziale notare che gli ETF permettono di accedere ad un’ampia gamma di mercati, molti dei quali sono considerati difficili da raggiungere nel caso di trader non istituzionali.

Tra i mercati accessibili facendo trading ETF, ci sono:

Categorie specifiche di azioni

Alcuni investitori potrebbero essere interessati ad investire in azioni appartenenti a specifiche categorie di titoli. Un esempio pratico potrebbe riguardare gli ETF che fanno riferimento ad azioni con dividendi alti e dai rendimenti elevati.

In questo specifico caso, l’ETF sarebbe caratterizzato da una serie di elementi predefiniti. Tra questi, potrebbe esserci il criterio secondo il quale un ETF considererebbe esclusivamente società che hanno pagato un dividend yield annualizzato pari almeno al 4% per almeno 5 anni.

In altri casi, l’ETF potrebbe includere solo azioni growth o di società attive in determinati settori di mercato, come il petrolio, il gas, i servizi pubblici o quello bancario.

Obbligazioni

Le obbligazioni rientrano tra gli asset di mercato difficilmente accessibili per i trader indipendenti e ancora poco esperti. Per questa ragione, una delle soluzioni migliori per investire in obbligazioni è tramite un ETF.

Nelle borse statunitensi sono presenti centinaia di ETF specifici per investire in obbligazioni, suddivisi tra titoli societari e titoli di stato. Ogni ETF obbligazionario segue una strategia propria, come ad esempio il monitoraggio di obbligazioni governative o emesse da società blue chip.

In particolar modo, gli ETF in questo caso offrono ai trader il vantaggio di poter investire indirettamente in obbligazioni di Stato estere. Di norma, questa categoria di asset è accessibile solo agli investitori istituzionali.

In ogni caso, gli ETF obbligazionari sono focalizzati sul conseguimento di rendimenti fissi. Di conseguenza, gli investitori avranno la sicurezza di percepire dei dividendi regolari.

Nota: alcuni ETF offrono anche una composizione variegata tra azioni e obbligazioni. Questo aspetto potrebbe soddisfare i trader interessati ad una crescita di asset sul lungo termine, ma anche ai rendimenti ottenibili.

Materie prime

Molti investitori ancora inesperti non sanno ancora che un modo semplice per investire su un mercato come quello delle materie prime è tramite ETF.

Dopotutto, sarebbe poco pratico gestire degli investimenti fisici su metalli come l’oro, l’argento, o su petrolio e gas.

Con gli ETF, infatti, gli investitori possono ottenere un’esposizione verso le materie prime che preferiscono attraverso un solo investimento. Per esempio, l’ETF SPDR Gold Shares rappresenta uno dei più grandi fondi incentrati sull’oro garantiti fisicamente su scala globale.

Poiché tale ETF si basa, appunto, sull’oro fisico, gli investitori potranno ottenere un’esposizione indiretta verso tale metallo prezioso. Pertanto, teoricamente, il prezzo di mercato dell’ETF dovrebbe corrispondere al valore spot dell’oro.

Inoltre, fare trading ETF di materie prime offre delle condizioni più agevoli anche per ciò che riguarda l’incasso dei profitti generati. Tutto ciò che dovrebbe fare l’investitore sarebbe una richiesta di vendita presso il broker ETF scelto.

Mercati emergenti

Un altro segmento difficilmente accessibile ai trader indipendenti riguarda i mercati emergenti. Ciò varrebbe a dire la possibilità di investire in azioni quotate sulla borsa dell’India, Brasile, Thailandia o Indonesia.

Tuttavia, ricordiamo che gli ETF sono gestiti da istituzioni finanziarie su larga scala che hanno accesso a qualsiasi mercato su scala globale. Pertanto, alcuni ETF si concentrano su asset provenienti da mercati da un elevato potenziale di crescita come quello asiatico, sud-americano e africano.

Crypto

Gli ETF criptovalute non sono ancora disponibili sui principali exchange statunitensi, ma hanno raggiunto altri mercati.

Questo sottolinea che i trader possono comprare Bitcoin o altre valute digitali attraverso un broker tradizionale, contrariamente a quanto possibile con un exchange di criptovalute. Tra gli ETF criptovalute più liquidi, al momento della stesura dell’articolo, ci sono ARK Next Generation Internet.

Commissioni basse

I fornitori ETF si occupano di guadagnare dalla gestione di tali fondi, e pertanto, addebitano agli investitori una serie di commissioni.

Ciò include i costi associati all’acquisto e alla vendita dei rispettivi asset posseduti dall’ETF, nonché per l’elaborazione di un account, depositi, prelievi e altre questioni amministrative.

La notizia migliore per i trader è che le commissioni sono combinate affinché rappresentino un’unica spesa. La somma è calcolata come percentuale dell’importo totale investito nell’ETF.

Gli ETF convenzionali che replicano l’attività di fondi indicizzati come l’S&P 500 sono caratterizzati da commissioni estremamente basse.

  • Ad esempio, L’ETF Vanguard S&P 500 presenta un rapporto di spesa totale pari a solo uno 0,3%
  • Di conseguenza, la proporzione è la seguente: per ogni $10.000 investiti nell’ETF, Vanguard applica una commissione di $3
  • Si tratta di una questione particolarmente interessante se si considera che sarà il gestore del fondo ad occuparsi di riequilibrare e ri-ponderare l’ETF per conto degli investitori

Ciò detto, dobbiamo sottolineare anche che gli ETF sui titoli di stato dei mercati emergenti e gli ETF internazionali ad alto dividendo offerti dal gruppo Vanguard presentano dei costi davvero bassi, pari rispettivamente a 0,20% e 0,22%.

In conclusione, gli ETF appartenenti alle principali società di investimento offrono delle commissioni accessibili e vantaggiose, anche nel caso in cui si decidesse di esporsi verso mercati non convenzionali.

Liquidità elevata

Un ulteriore fattore rilevante da conoscere quando si fa trading ETF è che, in molti casi, tale mercato apparirà estremamente liquido. Si tratta di un caso simile a quando si decide di investire indirettamente in asset o segmenti di mercato illiquidi, come gli immobili o i metalli preziosi.

Possiamo prendere come esempio un trader che decide di investire su un ETF che fa riferimento all’oro. In questo scenario, l’investitore avrà l’occasione di incassare il proprio investimento in oro in qualsiasi momento, a patto che le negoziazioni siano ancora aperte.

Se al contrario il trader avesse deciso di investire in lingotti d’oro, il processo per incassare il proprio investimento sarebbe molto più macchinoso.

Fondamentalmente, così come avviene per le azioni, anche gli ETF sono asset estremamente liquidi che offrono ai trader la possibilità di uscire dal mercato attraverso un semplice clic.

Nota: a che ora è possibile iniziare a fare trading ETF? Ciò dipenderà dalla borsa valori in cui l’ETF è quotato. Se, ad esempio, è quotato alla Borsa di New York, il trading inizierà alle 9:30 e la seduta terminerà alle 16:00.

Investitori attivi e passivi

Sebbene gli ETF siano popolari tra gli investitori in cerca di investimenti passivi, questa asset class è adatta anche ai trader che desiderano operare attivamente sui mercati.

Ad esempio, ci sono ETF che replicano l’andamento dei principali fondi indicizzati come il Dow Jones che prevedono una gestione completamente passiva. Ciò avviene perché colui che si occupa dell’ETF acquisterà semplicemente i 30 titoli che caratterizzano l’indice e si assicurerà che il portafoglio composto sia ponderato al fine di rispecchiare l’indice stesso.

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Tuttavia, ci sono anche numerosi ETF che adottano approcci di investimenti attivi. In questo caso, l’ETF tenterà di sovraperformare il mercato specifico di riferimento anziché limitarsi a seguire l’andamento di un determinato benchmark. Ciò potrebbe includere ETF che selezionano personalmente azioni da dividendo, titoli growth o obbligazioni governative.

Su quali ETF fare trading?

In questa sezione della nostra guida su cos’è il trading ETF abbiamo deciso di concentrarci su quelli che, attualmente, appaiono i più appetibili in termini finanziari.

Vanguard S&P 500

Uno degli ETF più popolari su scala globale, in termini di volumi di scambio e l’interesse generale mostrato dai trader, è il Vanguard S&P 500. Come suggerisce il nome l’ETF replica l’indice S&P 500, per cui attraverso una sola operazione di trading, gli investitori possono investire indirettamente su 500 titoli da un’elevata capitalizzazione di mercato e scambiati sulle principali borse statunitensi.

Come abbiamo notato in precedenza, stiamo presentando un ETF ponderato sulla capitalizzazione di mercato, quindi viene fornita particolare importanza a titoli come Apple, Microsoft, Amazon, Google e Tesla. L’ETF Vanguard, sin dal debutto sul mercato, è riuscito a replicare quasi perfettamente le performance dell’indice S&P 500.

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Ad esempio, nei cinque anni precedenti, l’indice S&P 500 ha registrato una crescita media annua pari al 12,38%, mentre nel caso dell’ETF i ricavi sono stati pari al 12,78%. Sin dall’inizio, ovvero il 2010, l’ETF Vanguard S&P 500 ha garantito rendimenti annui medi del 14,03%.

Per ciò che riguarda le commissioni, l’ETF in questione – scambiato sul mercato NYSE Arca – ha un costo pari a solo uno 0,3%. Come già accennato, questo equivale ad un costo di $3 per ogni $10.000 investiti. Infine, fare trading sull’ ETF Vanguard S&P 500 garantisce anche un pagamento trimestrale dei dividendi.

Il 76% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro quando scambia CFD con questo fornitore. Il trading è rischioso e include il rischio di perdite. Le informazioni fornite sono solamente a scopo informativo ed educativo e non rappresentano alcun tipo di consulenza finanziaria e/o raccomandazione di investimento.

SPDR Dow Jones Industrial Average

L’ETF SPDR Dow Jones Industrial Average replica le performance del Dow Jones Industrial Average. Questo è un fondo indicizzato particolarmente rilevante, poiché fa riferimento all’andamento sul mercato delle 30 società dalla capitalizzazione maggiore degli USA. Si tratta di aziende attive in diversi settori di mercato, in modo che il Dow Jones possa rappresentare lo stato di salute dell’economia statunitense in generale.

A differenza della gran parte degli indici di borsa, il Dow Jones privilegia compagnie i cui titoli azionari vengono scambiati a prezzi elevati, piuttosto che basarsi sulla capitalizzazione di mercato. Le azioni che possiedono un maggior peso sull’indice includono UnitedHealth Group (10,56%), Goldman Sachs (6,87%), Home Depot (6,30%), Microsoft (5,62%) e McDonald’s (5,17%).

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Le società appartenenti all’ETF prevedono il pagamento di dividendi distribuiti ogni tre mesi agli investitori. In termini di rendimenti, invece, questo ETF ha riportato guadagni medi annuali dell’8,33% sin dal debutto sul mercato nel 1998. Durante il medesimo periodo, l’indice Dow Jones ha ottenuto dei rendimenti annuali medi dell’8,50%.

Durante cinque anni, questo ETF ha guadagnato in media una percentuale annua del 10,71%. Per quanto riguarda i costi, l’ETF SPDR Dow Jones Industrial Average addebita una commissione lorda dello 0,16%. Di conseguenza, per ogni $10.000 investiti, bisognerà pagare un costo di soli $16.

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SPDR Gold Trust

I trader interessati a negoziare sul mercato delle materie prime prendono spesso in considerazione l’ETF SPDR Gold Trust. Riprendendo quanto già spiegato in precedenza, gran parte del NAV di questo ETF è supportata dall’oro fisico con un saldo posseduto in contanti. In questo momento, l’ETF detiene un valore pari a quasi $32 milioni in once di oro fisico; il che si traduce in un NAV di oltre ​​$55 miliardi.

L’SPDR Gold Trust è uno degli asset migliori per negoziare sul valore dell’oro senza doversi preoccupare di tutti gli aspetti che implicano gli investimenti fisici su tale metallo prezioso, come ad esempio la logistica o la sicurezza. L’ETF è negoziato sul NYSE Arca, per cui si tratta di un asset altamente liquido.

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Il gestore dell’ETF si affida a HBSC come depositario e a BNY Mellonn Asset Serciving come fiduciario. In termini di costi, l’SPDR Gold Trust è un ETF leggermente più costoso rispetto a quelli presentati fino ad ora, con una spesa complessiva dello 0,40%. Tali spese, però, sono motivate dalle elevate spese richieste dalla conservazione e dall’assicurazione dell’oro.

Da un punto di vista delle performance, l’ETF SPDR Gold Trust ha generato, nei cinque anni precedenti, rendimenti medi annui del 6,32%. In confronto, il valore spot dell’oro, durante lo stesso periodo, ha riportato guadagni medi del 6,84%.

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iShares Core High Dividend ETF

Tra gli ETF più popolari per investitori in cerca di rendimenti elevati rientra l’iShares Core High Dividend. Come suggerisce il nome, l’obiettivo dell’ETF è quello di investire in compagnie che garantiscono una politica di retribuzione di dividendi superiore alla media. Attraverso un unico investimento, i trader distribuiranno il proprio capitale su 75 diversi titoli azionari che prevedono il pagamento di dividendi e quotati sui mercati americani.

iShares afferma di focalizzare il proprio interesse solo verso società già consolidate sul mercato e che hanno subito un rigoroso processo di screening. Tra le 75 società che rappresentano l’ETF, quelle che hanno un peso maggiore sono Exxon Mobil (7,25%), Johnson & Johnson (6,15%), Chevron (5,16%) e Abbvie (5,13%).

Altre società degne di nota presenti nell’iShares Core High Dividend ETF includono Verizon Communications (5,01%), Philip Morris (4,05%) e Merck & Co (3,88%). Questo è un ulteriore ETF le cui commissioni previste ammontano a solo uno 0,8%. Questo equivale a $8 per ogni $10.000 investiti.

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Vanguard Total Bond Market ETF

Un fondo di investimento abbastanza popolare gli investitori in cerca di dividendi e, al contempo, avversi al rischio è il Vanguard Total Bond Market ETF. In totale, attraverso questo ETF i trader possono accedere a oltre 10.000 obbligazioni governative e societarie, caratterizzate da cedole e date di scadenza diverse.

Mentre il 67% dell’ETF è sostenuto da titoli del tesoro statunitensi, il 3,80% è rappresentato da obbligazioni societarie AAA. Il 14% delle obbligazioni possedute dall’ETF ha un rating BBB, poiché offre una maggiore esposizione al rischio. Il Vanguard Total Bond Market ETF offre il pagamento di dividendi a cadenza mensile, quindi prevede una maggiore frequenza rispetto agli standard trimestrali.

Dal punto di vista dei rendimenti, questo ETF ha generato guadagni medi annui del 3,28% a partire dal 2007. In un periodo di 10 anni, tuttavia, i rendimenti generati raggiungono una percentuale pari a solo 1,59%. Ciò è dovuto soprattutto a causa dei tassi di interesse federali che sono rimasti ai propri minimi storici.

Sulla base di ciò, il gruppo Vanguard sostiene che l’ETF in questione abbia un rating di rischio di appena 2/5; questo perché la maggior parte delle obbligazioni è emessa dal governo degli Stati Uniti. La spesa complessiva per fare trading su questo ETF è pari solo ad uno 0,3%.

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Vanguard Growth ETF

Molti trader in Italia cercheranno di concentrare i propri investimenti su azioni growth (in crescita), in modo da mantenere un rapporto rischi / rendimenti elevato. Uno dei modi più efficaci e avversi al rischio per accedere a questo segmento di mercato è tramite ETF, invece che selezionare singolarmente le azioni su cui fare trading.

In questo contesto, Il Vanguard Growth ETF è uno degli asset più popolari: offre accesso a oltre 260 azioni growth quotate sul mercato statunitense. Il rapporto P/E e P/B medio dei titoli compresi nell’ETF ammonta a 30,1x e 8x al momento della stesura della guida, con una capitalizzazione di mercato media di $309 miliardi. Questo indica che si tratta di un ETF ponderato per capitalizzazione di mercato.

Ad esempio, mentre l’ETF in questione replica l’andamento di 260 titoli growth, il 13,29% di tale asset è rappresentato dalle azioni Apple. Inoltre, l’11,17% e il 6,21% appartengono rispettivamente alle azioni Microsoft e Amazon. Durante un orizzonte temporale di 10 anni, l’ETF Vanguard Growth ha generato rendimenti medi annuali pari al 15,15%, superando di gran lunga i guadagni riportati dall’S&P 500 e il Dow Jones.

D’altro canto, rispetto all’anno scorso, l’ETF Vanguard Growth è calato del 14%. A ciò, aggiungiamo anche che le commissioni per tale ETF risultano più che competitive: sono pari ad uno 0,4% annuo.

Nota: tutti gli ETF appena citati sono disponibili su piattaforme di trading come XTB o AvaTrade partendo da trade minimi di $10 senza commissioni.

Il 76% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro quando scambia CFD con questo fornitore. Il trading è rischioso e include il rischio di perdite. Le informazioni fornite sono solamente a scopo informativo ed educativo e non rappresentano alcun tipo di consulenza finanziaria e/o raccomandazione di investimento.

Strategie consigliate per fare trading ETF

Prima di imparare come iniziare a fare trading ETF, è importante riuscire ad avere delle strategie ben chiare, piuttosto che investire alla cieca il proprio capitale.

Ecco alcune delle strategie di trading ETF più popolari:

Dollar-Cost Averaging (media del costo del dollaro)

La strategia del dollar-cost averaging offre un approccio avverso ai rischi quando si fa trading ETF. Il concetto basilare di questa strategia è che il trader allocherà, ogni mese, un determinato importo da investire sugli ETF scelti.

Si tratta ovviamente di una pratica opposta alla scelta di investire una somma forfettaria una tantum. Così facendo, gli investitori evitano di affidarsi su un unico prezzo di mercato per giungere a dei profitti consistenti sul lungo termine.

Per esempio, il trader potrà decidere di allocare $500 in una serie di ETF ogni mese. Quando i mercati si muoveranno al ribasso, questo gli consentirà di acquistarli ad un prezzo inferiore

Reinvestimento dei dividendi

Numerosi ETF – soprattutto quelli azionari e obbligazionari – offrono entrate regolari sotto forma di dividendi. Questi spesso vengono distribuiti agli investitori ogni tre mesi, anche se è possibile fare trading anche su ETF che pagano dividendi ogni mese.

Ad ogni modo, una delle strategie di trading ETF più comuni implica il reinvestimento dei dividendi percepiti nei rispettivi ETF, così che un trader possa gradualmente aumentare la propria esposizione verso i mercati finanziari.

Reinvestire i dividendi, infatti, può tradursi in interessi composti. Ciò avviene perché il trader può guadagnare dalla crescita del capitale, ma anche dalle possibili entrate, grazie ad investimenti aggiuntivi in ETF finanziati dal pagamento di dividendi.

Diversificazione

Molto spesso, anche fare trading su un solo ETF comporta l’attuazione di una strategia automatica di diversificazione. In effetti, il Vanguard Total Bond Market ET è un chiaro esempio di ciò, poiché offre l’accesso a più di 10.000 obbligazioni provenienti da mercati diversi.

Tuttavia, i trader potrebbero anche prendere in considerazione l’idea di ampliare tale strategia decidendo di fare trading su molteplici ETF. Questo potrebbe includere ETF di azioni growth, indicizzati, oro, argento, immobili e obbligazioni.

I rischi nel fare trading ETF

Gli investitori, per avere una visione più chiara, dovrebbero conoscere quelli che sono i principali rischi a cui vanno incontro quando fanno trading ETF, di cui alcuni discussi in seguito:

Rischi di mercato

Il rischio principale a cui dovremo prestare attenzione quando si fa trading ETF è quello di mercato. Dopotutto, la maggior parte degli ETF replica l’andamento di attività sottostanti invece che tentare di sovraperformare il mercato di riferimento.

Possiamo fare un esempio relativo all’ETF SPDR Dow Jones Industrial Average. Quando l’indice in questione vive fasi di mercato ribassiste, assistiamo ad una situazione analoga anche per gli ETF ad esso correlati.

Al contrario di un fondo comune di investimento, questo ETF non tenterà di sovraperformare il mercato in fase ribassista, ma cercherà di replicarne l’andamento il più fedelmente possibile.

Mercato eccessivamente saturo

Un altro rischio da considerare quando si impara a fare trading ETF è la possibilità di accedere ad un mercato eccessivamente saturo. Per esempio, un investitore in cerca di ETF azioni growth potrebbe avere a disposizione molteplici opzioni tra cui scegliere.

Poiché ogni ETF segue delle regole e risponde a dei criteri prestabiliti, è possibile notare delle differenze in termini di crescita e di performance tra gli stessi Exchange Traded Funds. Per questo motivo, potrebbe risultare complesso sapere su quale ETF conviene fare trading.

Replica limitata (ETF intransigenti)

Quasi tutti gli ETF su cui è possibile fare trading vengono considerati come limitati perché possono replicare l’andamento di un solo benchmark. Ad esempio, supponiamo che un componente del Dow Jones continui a riportare dei rendimenti trimestrali e delle entrate in calo.

Fino a quando questo titolo non verrà rimosso dalla composizione dell’indice stesso, ogni ETF che replica tale indice continuerà a seguirne l’andamento sul mercato.

A differenza di ciò, coloro che decidono di fare trading di azioni in autonomia possono decidere liberamente quali titoli rimuovere nel caso in cui una società generasse dei rendimenti scarsi che potrebbero limitare la crescita del proprio wallet.

Come iniziare a fare trading ETF con un broker regolamentato

Per fare trading ETF gli investitori dovranno affidarsi ad un apposito broker di trading online regolamentato e legalmente autorizzato.

I migliori broker attivi nel settore offrono commissioni basse o addirittura pari a zero, depositi e requisiti minimi e un’ampia scelta di ETF su cui poter fare trading.

I trader ancora in cerca di un broker per avviare la propria attività di trading sugli ETF possono dare un’occhiata alle recensioni sottostanti per individuare quello più adatto alle proprie esigenze.

Intanto, stiamo per proporre una semplice panoramica di come iniziare a fare trading ETF oggi tramite un broker regolamentato:

Step 1 – Apri un conto

Tutti i broker con cui è possibile fare ETF trading richiedono l’apertura di un conto. Si tratta di un processo standard che raramente si differenzia tra le diverse piattaforme di trading online e che richiede all’utente coinvolto di inserire alcune informazioni personali.

Ad esempio, è richiesto l’inserimento del nome completo, della nazionalità, indirizzo, data di nascita e altro.

Step 2 – Carica i documenti richiesti

Per attivare ufficialmente un conto di trading è necessario verificare la propria identità attraverso un processo noto come “know your customer” (KYC). Il processo, in base al broker scelto, può rivelarsi più o meno intuitivo.

Il motivo è che alcuni broker possono verificare l’identità di un investitore quasi istantaneamente dopo che il documento di identità è stato caricato. Sfortunatamente, è noto che ci sono broker che richiedono qualche giorno affinché l’account venga verificato.

Step 3 – Effettua un deposito minimo

Una volta aver verificato l’account, l’investitore può procedere con il versamento di un deposito minimo. Anche in questo caso, i metodi di pagamento accettati variano in base al broker a cui ci si affida.

Molti broker europei e italiani hanno accesso solamente a metodi come i bonifici bancari o a pagamenti ACH, mentre altri intermediari come XTB accettano anche carte di credito o debito.

Assicurati di poter soddisfare i requisiti richiesti per il deposito minimo stabilito dal broker e di riuscire a coprire l’investimento previsto in ETF.

Step 4 – Cerca gli ETF

I migliori broker propongono agli utenti sia molteplici ETF su cui fare trading, sia fondi comuni di investimento appartenenti a mercati statunitensi e internazionali.

Pertanto, il modo più rapido per cercare l’ETF di proprio interesse è dato dalla funzione di ricerca. Alcuni provider di mercato offrono anche interessanti strumenti per analizzare e studiare l’andamento degli ETF sul mercato. Attraverso l’impostazione di alcuni filtri di ricerca, sarà più semplice individuare quelli corrispondenti agli obiettivi finanziari prestabiliti.

Step 5 – Fai trading ETF

L’ultimo step riguarda, appunto, il trading ETF, cioè bisognerà aprire una posizione sul mercato. Creare un ordine attraverso le piattaforme proposte dai broker online è davvero semplice: in primis, è necessario stabilire l’importo da investire.

Sebbene gli ETF, proprio come le azioni, vengono scambiati sulle principali borse valori, molti broker online consentono di fare trading frazionario.

Dopo aver confermato l’ordine, l’investitore non dovrà fare altro fino al momento in cui decide di chiudere la posizione ed incassare gli eventuali profitti. Intanto, il gestore dell’ETF si occuperà di riequilibrarlo e modificarne la composizione per conto dei suoi investitori.

Dove fare trading ETF – recensione dei migliori broker

Risulta importante selezionare un broker adeguato alle proprie esigenze per fare trading ETF correttamente per assicurarsi che:

  • Il deposito minimo richiesto dal conto sia in linea col proprio budget;
  • Costi e commissioni siano competitivi;
  • Accesso adeguato verso una gamma diversificata di mercati.

Nei paragrafi successivi proporremo delle brevi recensioni sui migliori broker per fare trading ETF:

1.   XTB

Il miglior broker per fare trading ETF consigliato è XTB. Operando con questa piattaforma, gli utenti possono fare trading CFD su una vasta gamma di ETF, oltre che godere di un’esposizione verso i principali mercati finanziari globali. Logo XTB

Il vantaggio proposto da XTB riguarda il piano commissionale, poiché consente di negoziare in ETF a zero commissioni. Inoltre, il broker non richiede un deposito minimo per l’apertura e la conseguente attivazione di un conto di trading.

Il broker XTB può essere preso in considerazione sia da utenti esperti che dai principianti in quanto propone una delle piattaforme più semplici e user-friendly per iniziare a fare trading ETF: xStation 5.

Concludiamo ricordando che XTB agevola ulteriormente gli utenti interessati proponendo un conto demo gratuito con cui poter valutare la piattaforma senza effettuare un deposito minimo iniziale.

Il 76% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro quando scambia CFD con questo fornitore. Il trading è rischioso e include il rischio di perdite. Le informazioni fornite sono solamente a scopo informativo ed educativo e non rappresentano alcun tipo di consulenza finanziaria e/o raccomandazione di investimento.

2. FP Markets – Ampia gamma di asset su cui investire e bassissime commissioni

FP Markets è un broker online affidabile e con una buona reputazione, che offre un ambiente di trading professionale, molti mercati su cui investire e un ottimo servizio di assistenza clienti. Con una solida regolamentazione alle spalle e la possibilità di operare con leva elevata, si rivela ideale per i trader con ogni livello di esperienza, grazie anche alla disponibilità di un conto demo gratuito per fare partica.

L’interfaccia semplice e intuitiva del sito web e dell’app mobile consente di navigare senza difficoltà tra i numerosi strumenti disponibili, offrendo un ampio margine di personalizzazione per adattarla al proprio stile di trading.

Presente sul mercato dal 2005, offre ai propri clienti la possibilità di fare trading su CFD, Forex, criptovalute, materie prime, metalli, ETF, indici e azioni, per un totale di circa 11mila prodotti finanziari.

Per quanto riguarda le commissioni, per i conti Raw FP Markets prevede un deposito minimo di €50 e spread a partire da 0.0 pips, mentre per il livello standard partono da 1.0 pip. In linea con altri broker STP/ECN, è disponibile una leva di 1:30 per clienti privati e fino a 1:500 per i trader professionali.

I metodi di deposito supportati sono numerosi, offrendo agli utenti italiani che utilizzano prevalentemente gli Euro la possibilità di scegliere tra bonifico bancario, carte di credito e/o debito Visa o Mastercard, Paypal, Skrill, Neteller e la funzione di trasferimento dei fondi da un altro broker. Sia i depositi e prelievi non prevedono costi e sono senza limiti minimi.

Il 74% degli account di investitori individuali perde denaro quando negozia CFD con questo fornitore.

3. AvaTrade

Altro broker molto popolare che consigliamo per gli ETF e non solo è AvaTrade. Per quale motivo? Le condizioni offerte sono favorevoli. Per esempio, abbiamo uno spread dello 0,13%; una leva di 1:15 per i clienti retail e di 1:20 per quelli professionisti.

In questo momento ci sono 0% di commissioni sul trading di ETF. Altro vantaggio è la presenza della demo gratuita che consente di familiarizzarsi con la piattaforma. AvaTrade è una piattaforma regolamentata da sei enti di vigilanza.

Per quanto riguarda gli ETF a disposizione su AvaTrade, eccoli riportati in basso:

A differenza di altri broker, AvaTrade è apprezzato anche per AvaProtect, l’opzione che permette di ottenere indietro i soldi persi nel trading sulle posizioni protette. Sì, proprio così.

Le operazioni in perdita (almeno nel momento in cui scriviamo) vengono rimborsate dal broker per determinate posizioni e nell’intervallo di tempo stabilito.

Il 77.82% degli account di investitori individuali perde denaro quando negozia CFD con questo fornitore.

IG – Broker affidabile e sicuro per il trading ETF

IG è uno dei broker più apprezzati a livello globale, offrendo una vasta gamma di strumenti di trading che includono azioni, valute, criptovalute, indici e, in particolare, ETF (Exchange Traded Funds). Il trading di ETF su IG è particolarmente interessante per gli investitori che desiderano diversificare il proprio portafoglio senza dover acquistare singole azioni. Gli ETF permettono infatti di investire in interi settori, indici o regioni con un solo trade, rendendoli uno strumento versatile e accessibile.

IG consente l’accesso a una vasta gamma di ETF globali, sia a replica fisica che sintetica, permettendo ai trader di operare su mercati internazionali con facilità. Il vantaggio principale è la trasparenza sulle commissioni: IG non applica commissioni di acquisto sugli ETF, ma solo uno spread, il che lo rende molto competitivo rispetto ad altri broker sul mercato.

Inoltre, IG offre una piattaforma di trading intuitiva, ideale sia per principianti che per trader esperti, con strumenti avanzati per l’analisi tecnica, news di mercato in tempo reale e un servizio clienti di alta qualità. L’accesso mobile tramite l’app di IG è anch’esso un punto di forza, garantendo la possibilità di gestire le operazioni in ogni momento. Per chi cerca un broker solido e ben regolamentato per il trading di ETF, IG è sicuramente una scelta consigliata.

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Fare trading comporta dei rischi. I CFD sono strumenti complessi ad alto rischio di perdita di capitale dovuto alla leva. 74% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se puoi permetterti di correre l’elevato rischio di perdere il tuo denaro.

Trading ETF vs Fondi indicizzati

Sebbene ETF e Fondi indicizzati siano utilizzati spesso come due termini intercambiabili, in realtà c’è una differenza nelle modalità attraverso cui operano questi due strumenti finanziari.

Ad esempio, un fondo indicizzato ha il compito di tracciare le performance di un mercato specifico, come ad esempio l’S&P 500 o il Dow Jones. Lo stesso discorso si può estendere, in questo caso, agli ETF.

In altre parole, il Vanguard S&P 500 ETF risulta un veicolo di investimento che replica il fondo di investimento con lo stesso nome.

Conclusioni – cos’è il trading ETF?

L’obiettivo di questa guida è stato quello di scoprire nel dettaglio come funziona il trading ETF e quali sono i potenziali trader che possono prendere in considerazione questa popolare asset class. Come notato, gli ETF permettono ai trader di ottenere un’esposizione verso asset differenti attraverso un unico investimento.

Inoltre, gli ETF possono apparire potenzialmente profittevoli non solo per investitori passivi, poiché generano entrate regolari attraverso il pagamento trimestrale di dividendi.

In conclusione, suggeriamo di valutare con attenzione il broker e di ponderare su quali ETF conviene fare trading in base ai vostri obiettivi finanziari e alla vostra tolleranza ai rischi.

Il 76% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro quando scambia CFD con questo fornitore. Il trading è rischioso e include il rischio di perdite. Le informazioni fornite sono solamente a scopo informativo ed educativo e non rappresentano alcun tipo di consulenza finanziaria e/o raccomandazione di investimento.

Domande Frequenti

Cosa sono gli ETF?

Dove posso fare trading ETF?

Qual è il miglior ETF Nasdaq?

Il trading ETF è rischioso?