Oggi i legislatori europei hanno compiuto un ulteriore passo avanti verso l’approvazione di norme più severe che regolamentano gli strumenti di intelligenza artificiale, come ChatGPT di OpenAI.
L’attesissimo AI Act dell’Unione Europea si prospetta come la prima legislazione completa al mondo che disciplina la tecnologia, con nuove regole sull’uso del riconoscimento facciale, della sorveglianza biometrica e di altre applicazioni di intelligenza artificiale.
Dopo due anni di negoziati, il disegno di legge dovrebbe ora passare alla fase successiva del processo, in cui i legislatori ne definiscono i dettagli con la Commissione europea e i singoli Stati membri.
Prima del voto delle due commissioni parlamentari, Dragos Tudorache – uno dei deputati incaricati di redigere la bozza di legge – ha dichiarato:
“È un accordo delicato. Ma è un pacchetto che credo dia qualcosa a tutti coloro che hanno partecipato a questi negoziati. Le nostre società si aspettano che facciamo qualcosa di deciso sull’intelligenza artificiale e sull’impatto che ha sulle loro vite. Basta accendere la TV… negli ultimi due o tre mesi, e ogni giorno si vede quanto stia diventando importante per i cittadini“.
Secondo le proposte, gli strumenti di IA saranno classificati in base al livello di rischio percepito, da basso a inaccettabile, mentre i governi e le aziende che li utilizzano avranno obblighi diversi a seconda del livello di rischio.
L’europarlamentare tedesca Svenja Hahn ha dichiarato all’agenzia di stampa britannica Reuters che i negoziati hanno costretto i deputati conservatori e di sinistra a incontrarsi a metà strada.
“Siamo riusciti a trovare un compromesso che regolamenta l’IA in modo proporzionato, protegge i diritti civili e promuove l’innovazione e l’economia“, ha affermato.
Nella votazione di giovedì mattina, gli eurodeputati hanno concordato di vietare l’uso del riconoscimento facciale negli spazi pubblici e di imporre nuove misure di trasparenza sulle applicazioni di IA generativa come ChatGPT.
“Questo voto è una pietra miliare nella regolamentazione dell’IA e un chiaro segnale da parte del Parlamento Europeo che i diritti fondamentali devono essere sempre e comunque rispettati“, ha commentato l’eurodeputato dei Verdi Kim van Sparrentak. “L’IA dovrebbe essere al servizio delle persone, della società e dell’ambiente, non il contrario!“.
Il disegno di legge sarà sottoposto al voto plenario del Parlamento europeo a giugno, prima che i termini finali siano concordati in colloqui “a tre” con i rappresentanti del Parlamento europeo, del Consiglio dell’Unione europea e della Commissione europea.
Dopo la definizione dei termini e l’entrata in vigore della legge, ci sarà un periodo di grazia di circa due anni per consentire alle parti interessate di conformarsi ai nuovi regolamenti.
“Il Parlamento europeo deve entrare nel trilogo con la posizione più forte possibile per proteggere i diritti di tutte le persone all’interno dell’UE e che vi entreranno“, ha dichiarato Caterina Rodelli, analista di politica europea presso l’organizzazione no-profit Access Now.
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