Nonostante i numerosi ripensamenti e i vari cambi di marcia è finalmente tutto pronto per il rilancio di Twitter Blue, il servizio a pagamento che offre diversi vantaggi agli iscritti, tra cui la possibilità di ottenere una spunta di validazione, simile a quella che permette a personaggi famosi, media e altri vip di certificare la loro presenza online.

L’abbonamento sarà rilanciato nelle prossime ore (da lunedì 12 dicembre), dopo continui posticipi per metterne a punto la formula e una serie di tentativi andati a vuoto a causa di casi di impersonificazione. Secondo quanto riportato sull’account ufficiale di Twitter, il costo del servizio sarà di 8 dollari al mese per chi si iscrive tramite il sito Web ufficiale dell’azienda, mentre gli utenti iOS che scelgono di completare la procedura tramite l’app su dispositivi Apple dovranno pagare 11 dollari al mese.

Insomma, dopo il mancato lancio del 29 novembre e poi del 2 dicembre, emerge una nuova strategia che vedrebbe l’azienda di Elon Musk differenziare il costo richiesto agli utenti a seconda del dispositivo utilizzato per accedere alla funzionalità.

Inoltre, mentre gli utenti Android potranno completare l’acquisto anche sul sito web di Twitter per avere accesso alla tariffa più bassa di 8 dollari, sembra che le attuali politiche di Apple non consentano alle aziende di reindirizzare gli utenti iOS a un sito web per effettuare quello che altrimenti sarebbe un acquisto in-app.

Per quanto possa apparire bizzarra, questa scelta in realtà nasconde semplicemente la volontà di rientrare della commissione del 30% trattenuta dalla Mela proprio sugli acquisti in-app.

Quali sono i vantaggi del nuovo abbonamento Twitter Blue?

Secondo Twitter, l’abbonamento Premium consentirà agli utenti di modificare i propri tweet, caricare video ad alta risoluzione, navigare nell’app in modalità lettore e verificare i propri account.

Quest’ultimo vantaggio è stato il più controverso: inizialmente, alcuni malintenzionati hanno sfruttato le verifiche di Twitter Blue per impersonare account aziendali e celebrità, cambiando i propri handle subito dopo aver ottenuto la cosiddetta “spunta blu”.

Con la nuova versione, gli utenti di Twitter riceveranno il badge di verifica solo dopo che il team della piattaforma avrà condotto un’accurata revisione dell’account, sebbene i criteri specifici che gli utenti devono soddisfare non sono stati resi noti dall’azienda.

Un’immagine condivisa mostra anche che gli abbonati a Twitter Blue vedranno il 50% in meno di annunci rispetto ai non abbonati, potranno pubblicare video più lunghi, avranno la priorità dei tweet nella sezione delle risposte, nelle menzioni e nella ricerca, e otterranno l’accesso anticipato ad altre nuove funzionalità nel tempo. Tutti questi vantaggi sono elencati come “disponibili a breve”.

Inoltre, sul sito ufficiale della piattaforma si legge che per ora il servizio sarà disponibile solo negli Stati Uniti, in Canada, in Nuova Zelanda e in Australia ma, secondo la responsabile della gestione dei prodotti aziendali, Esther Crawford, una volta che l’azienda avrà messo a punto le caratteristiche principali, il programma dovrebbe essere esteso anche ad altri Paesi.

Per eliminare la confusione che ha portato al fallimento della versione 2.0 di Twitter Blue (la prima introdotta durante l’era Musk), la piattaforma sostituirà l’attuale etichetta “Official” concessa agli account aziendali verificati con un segno di spunta dorato, mentre gli enti governativi e gli account multilaterali riceveranno un segno di spunta grigio. Inoltre, tutti gli utenti che ottengono il “segno di spunta” verificato per l’iscrizione a Blue dovranno sottoporsi a un’ulteriore verifica se decideranno di cambiare il proprio account Twitter, il nome visualizzato o l’immagine del profilo.

Perché Twitter ha aumentato il costo del servizio per gli utenti iOS?

La decisione di far pagare un prezzo più alto agli utenti iOS è stata presa dopo che Elon Musk ha sollevato la questione di quanto fossero elevate le commissioni di Apple per gli acquisti in-app, pari al 30% circa. Il patron e Ceo di Tesla (TSLA) ha anche affermato che la Mela avrebbe interrotto le sue campagne pubblicitarie su Twitter poco dopo i suoi commenti.

Tuttavia Musk non è l’unico a puntare il dito contro le commissioni del colosso di Cupertino: numerose aziende e autorità di regolamentazione hanno più volte accusato Apple di sfruttare il monopolio che detiene sulle applicazioni mobili per i dispositivi che produce per applicare commissioni elevate. In aggiunta, le politiche aziendali impediscono agli sviluppatori di utilizzare processori di pagamento di terze parti, correndo il rischio di essere banditi dallo store qualora vengano scoperti a farlo.

Una delle controversie più rilevanti è stata quella con Epic Games, creatore del popolare videogioco Fortnite. Il contenzioso è iniziato nel 2020, quando la società ha iniziato a consentire agli utenti di effettuare acquisti all’interno dell’app invece di elaborare le transazioni utilizzando il sistema di pagamento proprietario dell’App Store di Apple (AAPL).

L’azienda produttrice di iPhone ha reagito in modo deciso e ha subito eliminato l’app, sostenendo che Epic Games stava violando le politiche dell’App Store. Poco dopo Epic ha citato in giudizio l’azienda guidata da Tim Cook ma, almeno per ora, ha perso la battaglia in tribunale.

Epic Games ha già impugnato la sentenza del giudice presso la Corte d’Appello degli Stati Uniti per il Nono Circuito. Il procedimento iniziato il 14 novembre di quest’anno ha spinto le autorità di regolamentazione a esaminare più da vicino le pratiche di Apple e di recente i legislatori europei hanno lavorato a nuove leggi che potrebbero regolamentare più dettagliatamente il mercato delle app mobili.

Dash 2 Trade - La prossima criptovaluta da 100x

Valutazione

  • Listato sui CEX Bitmart, LBank e Uniswap
  • Piattaforma di analisi crypto
  • Progetto verificato da Solid Proof e CoinSniper
  • Community di trading di oltre 70.000 utenti