Meta Platforms (META) e l’Unione Europea hanno concordato uno stress test a luglio sulle regole comunitarie relative ai contenuti online.

La richiesta – avanzata dal Commissario europeo per il mercato interno e i servizi, Thierry Breton, affinché la piattaforma di social media agisca immediatamente sui contenuti rivolti ai minori – è stata accolta da Ceo Mark Zuckerberg senza alcuna esitazione.

Venerdì scorso, il patron di Meta ha incontrato il commissario UE, che in un tweet ha commentato:

Discussione produttiva con il Ceo di Meta a Menlo Park sulle regole digitali dell’Unione Europea: DSA, DMA e AI Act“.

A inizio giugno, Breton aveva dichiarato che Meta avrebbe dovuto illustrare le misure che intende adottare per conformarsi alle norme dell’Unione Europea sui contenuti online, note come Digital Services Act (DSA), entro il 25 agosto, pena l’applicazione di pesanti sanzioni.

Il DSA vieta alcuni tipi di pubblicità mirata sulle piattaforme online, come quelle destinate ai bambini o relative a categorie speciali di dati personali, come l’etnia, le opinioni politiche e l’orientamento sessuale.

Nel frattempo, sul versante internazionale, la Malesia ha dichiarato che intraprenderà un’azione legale contro Meta per non aver rimosso i post “indesiderati“, la misura più forte che il Paese abbia adottato finora su tali contenuti.

Da quando è salito al potere a novembre, dopo un’elezione molto combattuta che ha portato a un aumento delle tensioni etniche, il primo ministro Anwar Ibrahim ha promesso di frenare quelli che definisce contenuti provocatori relativi a razza e religione.

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