Giovedì le autorità di regolamentazione dell’Unione Europea hanno avviato un’indagine antitrust nei confronti del colosso tech Microsoft (MSFT) per il bundling di Teams, l’applicazione per video e chat dell’azienda, con il software Office.
Si tratterebbe di una pratica che, secondo le accuse della Commissione europea, violerebbe le leggi sulla concorrenza dell’UE.
L’apertura dell’indagine ha fatto seguito a un reclamo presentato nel 2020 da Slack, l’app di messaggistica per le aziende di proprietà di Salesforce, dopo che le soluzioni offerte dal gigante tecnologico statunitense non sono riuscite a placare i timori dell’autorità di controllo della concorrenza dell’UE.
I colloqui tra Microsoft e la Commissione europea si sono arenati a causa dell’impatto geografico delle concessioni e della determinazione del prezzo di Teams per garantire una concorrenza leale.
“La Commissione teme che Microsoft possa abusare e difendere la propria posizione di mercato nel settore dei software di produttività, limitando la concorrenza nello Spazio economico europeo per i prodotti di comunicazione e collaborazione“, ha spiegato l’esecutivo comunitario in una nota.
In altre parole, l’UE teme che Microsoft non dia ai clienti la possibilità di scegliere di non acquistare Teams quando si abbonano alla suite Office 365, impedendo così ad altre compagnie di competere nel settore delle app aziendali di messaggistica e video.
“Queste pratiche possono costituire legami o pacchetti anticoncorrenziali e impedire ai fornitori di altri strumenti di comunicazione e collaborazione di competere“, ha aggiunto la Commissione.
Tuttavia, non è la prima volta che l’azienda fondata da Bill Gates finisce nel mirino dell’antitrust a Bruxelles. Nel 2008 era stata condannata per abuso di posizione dominante quando costrinse gli utenti a scaricare Internet Explorer con Windows, un caso che è poi stato risolto dalla stessa società permettendo agli utenti di installare il proprio browser preferito.
Successivamente, nel 2013, l’Unione Europea ha multato Microsoft per 561 milioni di euro per non aver rispettato i suoi impegni, ponendo l’accento sulla serietà con cui l’UE affronta la non conformità alle normative antitrust.
Nel decennio precedente, il colosso di Redmond aveva ricevuto multe per un valore complessivo di 2,2 miliardi di euro per pratiche che violavano le norme sulla concorrenza dell’Unione.
Più recentemente, la proposta di acquisizione di Activision Blizzard per 69 miliardi di dollari è stata sottoposta all’esame dell’UE, con la motivazione che l’operazione avrebbe potuto distorcere la concorrenza nel mercato dei videogiochi per console e cloud. In questo caso, Microsoft ha offerto dei rimedi che le hanno permesso di ottenere il via libera delle autorità di regolamentazione europee a maggio.
Tornando alle attuali indagini antitrust, che non hanno un termine autoimposto, se il bundling di Teams con Office dovesse risultare in violazione delle regole di concorrenza dell’UE, Microsoft potrebbe incorrere in un’ammenda fino al 10% del suo fatturato globale annuo.
Nel frattempo, un portavoce dell’azienda ha dichiarato: “Rispettiamo il lavoro della Commissione europea su questo caso e prendiamo molto sul serio le nostre responsabilità. Continueremo a collaborare con la Commissione e a impegnarci per trovare soluzioni che rispondano alle sue preoccupazioni“.
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