Le cosiddette app “abbandonate” comportano gravi rischi per la sicurezza e la privacy degli utenti, poiché rimangono installate sui dispositivi e continuano a raccogliere informazioni personali.

Questo perché non integrano la correzione dei bug e le più recenti modifiche alle pratiche di raccolta dei dati.

Più a lungo un’app rimane senza aggiornamento del software, maggiore è il rischio che le pratiche di gestione dei dati dei consumatori da parte dell’app non siano aggiornate con le normative sulla protezione della privacy in rapida evoluzione a livello mondiale“, si legge in un recente rapporto della piattaforma di protezione dalle frodi Pixalate.

Un’app si considera abbandonata quando non viene aggiornata da almeno due anni.

Il rapporto ha anche rivelato che nel primo trimestre del 2023 sono state abbandonate oltre 1,97 milioni di app su Google Play e Apple App Store, con un aumento di oltre il 16% rispetto all’anno precedente.

Il numero di app “super-abbandonate”, ossia quelle che non vengono aggiornate da più di cinque anni, è invece di oltre 401.000, con un aumento di oltre il 62% rispetto al primo trimestre del 2022 su Google Play.

Tuttavia, queste app hanno registrato un calo del 38% su base annua nell’Apple Store, scendendo a circa 200.000.

Più di 4,5 milioni di annunci pubblicitari persi con le app abbandonate

Sempre secondo il rapporto di Pixalate, le app abbandonate rappresentano anche una perdita significativa delle entrate pubblicitarie, con una stima superiore ai 4,6 milioni di dollari nel primo trimestre del 2023.

Sebbene si tratti di una somma ingente, è comunque in calo del 53% su base annua rispetto ai 10 milioni di dollari del primo trimestre del 2022.

Il rapporto ha anche esaminato la prevalenza delle app abbandonate in tutto il mondo: 45% in Russia, 41% in Cina e 37% negli Stati Uniti.

Un altro dato allarmante è stato l’aumento di oltre il 107% su base annua delle app abbandonate con annunci che trasmettono la geo-localizzazione e l’indirizzo IP dell’utente nel flusso delle offerte pubblicitarie, il che evidenzia la possibilità che queste applicazioni non solo raccolgono informazioni personali, ma le trasmettano anche agli inserzionisti.

Nel caso delle app dedicate ai bambini, il rapporto ha rilevato che il 49% di esse sono abbandonate e il 27% sono “super-abbandonate”, ovvero non vengono aggiornate da oltre cinque anni.

Come proteggersi dalle app abbandonate

Uno dei modi più semplici per proteggersi dalle app abbandonate è quello di controllare regolarmente le applicazioni presenti sui propri dispositivi e rimuovere quelle che non si usano più.

In questo modo si riduce il rischio di raccolta di dati da parte di queste applicazioni e si evitano potenziali violazioni della sicurezza.

Inoltre, prima di scaricare una nuova app, gli utenti devono prendersi il tempo necessario per leggere l’informativa sulla privacy allegata e controllare le recensioni di altri utenti per assicurarsi che non sia abbandonata e che abbia una buona reputazione.

È importante anche utilizzare app store che dispongono di una buona regolamentazione e di processi di approvazione per le applicazioni disponibili sulla loro piattaforma.

Infine, gli inserzionisti dovrebbero assicurarsi che i loro annunci non vengano inseriti in app o siti abbandonati che potrebbero potenzialmente rappresentare un rischio per i loro budget pubblicitari e la reputazione del loro marchio.

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