Dal boom di ChatGpt alla corsa agli investimenti sull’intelligenza artificiale (IA), le nuove tecnologie hanno il potenziale per produrre cambiamenti di grande impatto economico e sociale, con filiere che si creano e professioni che rischiano invece di sparire.

L’ultima novità nel settore che conferma questo enorme potenziale arriva da Google, che sta mettendo a punto un’IA in grado di scrivere articoli giornalistici.

Citando tre fonti a conoscenza degli ultimi sviluppi, il New York Times ha riferito che il colosso di Mountain View sta testando uno strumento chiamato “Genesis” capace di prendere informazioni e generare news, dandone una prima dimostrazione ai manager del New York Times, del Washington Post e del Wall Street Journal.

Secondo una delle fonti, Google ritiene che Genesis possa fungere da assistente personale per i giornalisti, automatizzando alcuni compiti e quindi lasciando più tempo per altri.

In partnership con gli editori, soprattutto quelli piccoli, siamo nelle fasi iniziali per esplorare idee capaci di offrire potenziali strumenti di intelligenza artificiale in grado di aiutare i reporter nel loro lavoro“, ha spiegato Jenn Crider, portavoce di Google.

Nel cercare di placare i timori che questi strumenti possano sminuire – o peggio eliminare – il lavoro dei giornalisti, Crider ha aggiunto:

Semplicemente, questi strumenti non intendono e non possono sostituire il ruolo essenziale che i giornalisti hanno nel riferire, creare e verificare i fatti dei loro articoli“.

L’IA mette a rischio centinaia di posti di lavoro

L’intelligenza artificiale continua a far sentire la sua presenza nel settore dei media. Secondo un rapporto di Challenger, Gray e Christmas, “a giugno un’azienda di stampa ha licenziato degli scrittori, sostituendoli con l’IA“.

In particolare, il rapporto di maggio della società ha rilevato che 3.900 persone hanno perso il lavoro a causa dell’intelligenza artificiale nel corso del mese. È stata la prima volta che l’azienda ha elencato l’IA tra le ragioni della perdita di posti di lavoro.

Nel frattempo, il rapporto di giugno indica che il periodo peggiore dei licenziamenti negli Stati Uniti potrebbe essere passato, rivelando che il totale dei licenziamenti nel Paese è sceso di quasi la metà a giugno, raggiungendo il livello più basso dall’ottobre 2022.

Separatamente, i dati raccolti da Layoffs.fyi mostrano un aumento dei licenziamenti nel settore tecnologico. A gennaio, 273 aziende tech a livello globale hanno licenziato cumulativamente 89.554 lavoratori, raggiungendo il picco dell’attuale ciclo.

Fonte Layoffs.fyi

Da allora i licenziamenti si sono ridotti e sono scesi a 10.524 a giugno. Detto questo, il numero di aziende che stanno licenziando continua ad aumentare e ammonta rispettivamente a 92, 94 e 108 ad aprile, maggio e giugno.

L’intelligenza artificiale si fa strada nelle redazioni giornalistiche

Nel frattempo, l’IA si sta facendo strada anche nel settore giornalistico e, secondo un rapporto di Tech Crunch, agenzie di stampa come Insider e NPR hanno già informato il personale che stanno valutando come utilizzare la tecnologia nelle loro redazioni.

Detto questo, le società di media che vogliono passare all’IA devono agire con cautela, visto che il passaggio di CNET all’intelligenza artificiale generativa per la redazione di notizie si è ritorto contro l’azienda, che ha dovuto correggere oltre la metà degli articoli, compresi quelli relativi a errori fattuali e a contenuti probabilmente plagiati.

Alcuni articoli del sito riportano una nota in cui si legge: “Una versione precedente di questo articolo è stata supportata da un motore AI. Questa versione è stata sostanzialmente aggiornata da uno scrittore dello staff“.

Nel frattempo, alcuni esperti sostengono che gli strumenti IA di scrittura come Google Genesis sono sia un’opportunità che una minaccia.

Secondo Jeff Jarvis, professore di giornalismo e commentatore dei media, “se questa tecnologia è in grado di fornire informazioni concrete in modo affidabile, i giornalisti dovrebbero utilizzarla“. Tuttavia, ha anche avvertito che:

Se, d’altro canto, i giornalisti e le organizzazioni giornalistiche ne fanno un uso improprio su argomenti che richiedono sfumature e comprensione culturale, allora potrebbe danneggiare la credibilità non solo dello strumento, ma anche delle redazioni che lo utilizzano“.

L’IA potrebbe anche portare alla creazione di nuovi posti di lavoro

Certo, c’è ansia per la potenziale perdita di posti di lavoro causata dall’IA e un sondaggio di Forbes ha mostrato che più di tre quarti dei lavoratori teme che la tecnologia possa portare a un aumento dei licenziamenti nel corso del prossimo anno.

Anche Sam Altman, CEO di OpenAI, ha avvertito che l’IA potrebbe “eliminare” molti posti di lavoro, pur aggiungendo che ne creerebbe di “molto migliori“. Durante la sua dichiarazione al Congresso ha però ammesso che l’IA “potrebbe andare molto male“.

E mentre molti temono che l’intelligenza artificiale porti a una diffusa perdita di posti di lavoro, Goldman Sachs ritiene che la tecnologia contribuirà ad aumentare la produttività dell’1,5% all’anno fino alla fine di questo decennio e a incrementare gli utili dell’S&P 500 del 30% o più.

Inoltre, nonostante molti lavoratori del settore tecnologico abbiamo perso il lavoro a causa dei continui licenziamenti, le aziende continuano ad assumere figure professionali legate all’IA. Secondo il portale di annunci di lavoro Indeed, le offerte di lavoro relative all’intelligenza artificiale generativa negli Stati Uniti sono infatti aumentate del 20% nel mese di maggio.

Anche le ricerche di posti di lavoro nel campo dell’IA generativa hanno subito un’impennata dopo il lancio di ChatGPT lo scorso anno e continuano a mantenersi su livelli elevati.

Nel frattempo, l’intelligenza artificiale è stata una manna per San Francisco, in quanto le assunzioni legate all’IA stanno aiutando la città a superare l’attuale crisi economica. Secondo l’ultimo aggiornamento sull’occupazione della città, il settore tecnologico di San Francisco e della vicina contea di San Mateo ha aggiunto 2.800 posti di lavoro a maggio.

In prospettiva, si tratta di quasi il 38% dei posti di lavoro persi dalla città a causa dei licenziamenti nel settore tecnologico.

Detto questo, poiché l’intelligenza artificiale sta sconvolgendo diversi settori, le redazioni giornalistiche non possono restare indietro. Nel frattempo, resta da vedere fino a che punto l’IA si farà strada nei media e se sostituirà o integrerà i giornalisti umani.

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