A partire da giovedì 13 luglio, Google Bard – l’intelligenza artificiale generativa della grande G – è disponibile in Italia e in tutta Europa, ovvero in tutti e 27 paesi dell’EEA. Da ora sarà quindi possibile utilizzare l’IA generativa del colosso di Mountain Views, rivale di ChatGPT di OpenAI, anche in lingua italiana, con il chatbot che risponderà in italiano sia per iscritto che a voce.

Negli Stati Uniti e nel regno Unito il lancio è avvenuto quasi 3 mesi fa, ma in Italia e in Europa c’erano stati dei rallentamenti dovuti a una serie di preoccupazioni legate alle privacy.

Oltre a supportare oltre 40 lingue (oltre all’italiano, si aggiungono anche il cinese, lo spagnolo, il tedesco e l’hindi), Google ha annunciato diverse nuove funzionalità per Bard.

Innanzitutto, gli utenti possono ora ascoltare le risposte fornite dal chatbot, cliccando sull’icona a forma di altoparlante nell’angolo in alto a destra del messaggio scritto dall’IA, funzione attualmente disponibile in oltre 40 lingue.

In secondo luogo, è possibile scegliere tra cinque toni di risposta (semplice, lunga, corta, professionale o informale): dopo che Bard ha fornito la risposta preliminare, l’utente può cliccare sul tasto in basso nella toolbar per applicare le modifiche. Per ora questa funzione è disponibile solo in inglese ma verrà “presto” ampliata ad altre lingue.

Altra novità annunciata da Google è l’aggiunta nel un menu laterale sul sito web di Bard di una cronologia di tutte le chat avute con l’IA, che permette di fissarle in alto in modo che siano più facilmente individuabili in un secondo momento.

Inoltre, grazie all’integrazione con Google Lens, si potranno inserire immagini nei prompt. Per esempio, se vogliamo generare un testo per la descrizione di un’immagine, basterà caricare il file e digitare “scrivi una descrizione di quest’immagine“. Nel giro di pochi secondi, Google Bard analizzerà l’immagine e scriverà delle descrizioni creative.

Ancora, si potranno svolgere attività di programmazione e sviluppo software, tra cui la generazione di codici. È inoltre possibile esportare facilmente il codice Python in Google Colab e in Replit, senza bisogno fare copia e incolla. Bard può anche assistere nella scrittura di funzioni per Google Sheets.

Infine, grazie a un’interfaccia user-friendly semplificata , si potranno condividere le risposte in maniera più rapida.

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