Da quando il chatbot ChatGPT è stato lanciato sul Web lo scorso novembre, l’interesse per la generazione di testi mediante l’utilizzo dell’intelligenza artificiale (AI) è letteralmente esploso.

Secondo una recente analisi svolta dalla società di ricerca Ubs e pubblicata sul sito di Reuters, a soli due mesi dal lancio il software di IA generativa sviluppato dalla startup OpenAI ha raggiunto i 100 milioni di utenti attivi mensili a gennaio, diventando l’applicazione consumer in più rapida crescita nella storia.

Dopo aver evidenziato i pericoli dell’intelligenza artificiale, il neo proprietario di Twitter e patron di Tesla, Elon Musk, sembra intenzionato a creare un rivale di ChatGPT.

Secondo un recente rapporto di Information, il miliardario – che di recente ha riconquistato lo scettro di uomo più ricco al mondo, superando Bernard Arnault – ha contattato dei ricercatori specializzati in AI con l’intenzione di istituire un nuovo team di ricerca per sviluppare alternative al chatbot di OpenAI.

In base a quanto riferito, Musk avrebbe messo gli occhi anche sul ricercatore Igor Babuschkin, che ha recentemente lasciato l’unità DeepMind AI di Alphabet.

Secondo il rapporto, che cita l’ex ingegnere di Google in un’intervista, i due avrebbero discusso della creazione di un team per portare avanti la ricerca sull’IA, ma il progetto è ancora nelle fasi iniziali e non ha una strategia definita per realizzare prodotti specifici.

Babuschkin ha sottolineato che l’obiettivo di Musk è sviluppare un chatbot con maggiori tutele sui contenuti, ma non ha ancora firmato un contratto o un accordo con l’imprenditore.

Elon Musk e OpenAI si conoscono da tempo

Sebbene ci siano molti potenziali benefici associati all’utilizzo delle IA, come per ogni innovazione e rivoluzione si intravedono anche incognite e preoccupazioni.

Uno dei timori più comuni è che le intelligenze artificiali possano sostituire gli esseri umani in alcuni lavori, mettendo a rischio la sicurezza economica delle persone. Inoltre, c’è anche la preoccupazione che i chatbot e i robot possano diventare troppo potenti e sfuggire al controllo degli esseri umani, il che potrebbe avere conseguenze negative per la società.

Altri timori relativi alle AI includono la possibilità che queste tecnologie possano essere utilizzate da malintenzionati per violare la privacy delle persone, promuovere le ingiustizie e creare contenuti offensivi o inappropriati.

Nelle ultime due settimane anche Musk si è unito al coro dei critici, scagliandosi apertamente contro ChatGPT e l’AI in generale.

A tal proposito vale la pena ricordare che Musk ha co-fondato OpenAI insieme a Sam Altman e Greg Brockman nel 2015.

Ciononostante Mr. Tesla ha più volte precisato come OpenAI si sia evoluta fino a diventare una “società a sorgente chiusa e a massimo profitto controllata di fatto da Microsoft“, nonostante sia stata da lui creata come società open-source senza scopo di lucro.

Di conseguenza, molti pensavano che Musk non si sarebbe impegnato in alcuno sviluppo legato all’IA. Ma, come sempre, il CEO di Tesla e Twitter ha sorpreso il mondo con la sua imprevedibilità.

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