Il nuovo Digital Markets Act (DMA) dell’UE è stato concepito per creare un mercato digitale più equo e competitivo, regolamentando le grandi piattaforme tecnologiche note come “gatekeeper“.

Quando la legge è entrata in vigore lo scorso 2 maggio, le aziende tech avevano tempo fino al 3 luglio per notificare alla Commissione europea se ritenevano di soddisfare i requisiti per essere designate come gatekeeper.

A oggi, l’organo esecutivo dell’Ue ha ricevuto le notifiche di sette grandi aziende tecnologiche, che hanno affermato di potersi qualificare in base ai criteri del nuovo regolamento.

Si tratta di Alphabet (Google), Amazon, Apple, ByteDance (TikTok), Meta (Facebook e Instagram), Microsoft e Samsung.

In qualità di gatekeeper, queste società dovranno rispettare una serie di obblighi e non potranno adottare determinate pratiche che gli conferiscano un vantaggio sleale rispetto ai rivali più piccoli.

L’obiettivo del Digital Markets Act è quello di creare condizioni di parità nel settore digitale, imponendo regole più astringenti ai gatekeeper, che hanno un potere di mercato consolidato e agiscono come intermediari tra utenti commerciali e consumatori.

Per qualificarsi come gatekeeper, un’azienda deve soddisfare tre requisiti: avere una forte posizione economica, avere un impatto significativo sul mercato interno ed essere attiva in più Paesi dell’Unione Europea.

I gatekeeper rischiano multe fino al 20% del loro fatturato globale

Una volta designati, i gatekeeper dovranno rispettare gli obblighi e le disposizioni previste dal Digital Markets Act.

Innanzitutto, devono garantire l’interoperabilità con le terze parti, consentire agli inserzionisti di verificare in modo indipendente gli annunci e permettere agli utenti commerciali di promuovere offerte al di fuori delle loro piattaforme.

Allo steso tempo, non possono favorire i propri servizi e prodotti nelle classifiche, impedire ai consumatori di collegarsi ad aziende esterne o tracciare gli utenti senza consenso per annunci mirati.

La mancata osservanza di queste disposizioni potrebbe comportare multe fino al 10% del fatturato annuo globale, o fino al 20% in caso di violazioni ripetute.

La Commissione può anche imporre penalità periodiche fino al 5% del fatturato medio giornaliero dell’azienda e, in caso di violazioni sistematiche, potrà condurre indagini di mercato e imporre ulteriori misure correttive, che possono includere anche modifiche strutturali.

Le designazioni mirano a fornire una maggiore certezza giuridica alle piattaforme e ad affrontare la frammentazione normativa tra gli Stati membri dell’UE.

La Commissione europea ha ora 45 giorni lavorativi per valutare se le sette società notificate soddisfano i requisiti di gatekeeper e designarle formalmente. Una volta designate, le società avranno tempo fino al 6 marzo 2024 per conformarsi alle regole stabilite dal DMA.

Complessivamente, le sette società selezionate come gatekeeper hanno un valore di svariati trilioni di dollari e il loro raggio d’azione è piuttosto ampio nell’economia digitale: Google e Microsoft (MSFT) sono leader di mercato nel settore della ricerca online, mentre Meta Platforms (META) e ByteDance dominano lo spazio dei social media.

Quali sono gli obiettivi del Digital Markets Act?

Gli obblighi per i gatekeeper sono pensati per offrire maggiori opportunità commerciali a concorrenti, startup e aziende che dipendono dalle grandi piattaforme per raggiungere i clienti.

Anche i consumatori possono beneficiare di servizi e offerte online migliori. Per le aziende designate, il DMA stabilisce un quadro normativo di riferimento su come dovranno operare nel mercato digitale dell’UE in futuro.

Tuttavia, mentre i sostenitori del DMA sostengono che le nuove regole siano necessarie per limitare il potere di mercato dei giganti tecnologici e garantire una concorrenza più equa, i più critici hanno espresso il timore che le norme siano troppo rigide e non riescano a tenere il passo con un ecosistema digitale in rapida evoluzione.

In risposta a queste preoccupazioni, la Commissione europea ha dichiarato che condurrà indagini di mercato continue per monitorare il comportamento dei gatekeeper ed eventualmente aggiornare i requisiti in base ai cambiamenti del settore.

La designazione dei primi gatekeeper europei nell’ambito della DMA costituirà un’importante pietra miliare e un test delle nuove regole. Il modo in cui le sette società notificate risponderanno agli obblighi nei prossimi mesi determinerà l’efficacia della legge nel risolvere i problemi di concorrenza nel settore tecnologico e nel limitare il potere delle grandi piattaforme.

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