Venerdì scorso, il gigante tecnologico cinese Alibaba ha ufficialmente lanciato il Tongyi Wanxiang, uno strumento di intelligenza artificiale (IA) in grado di generare immagini a partire da messaggi testuali.
In altre parole, quando gli utenti inseriscono una richiesta in cinese o in lingua inglese, l’IA genera un’immagine in vari stili, come uno schizzo o un cartone animato 3D.
La divisione cloud di Alibaba, che ha lanciato il prodotto, ha dichiarato che il programma è già disponibile in versione beta testing per i clienti aziendali cinesi.
Tongyi Wanxiang è l’ultima offerta di Alibaba nel campo dell’intelligenza artificiale generativa, mentre i giganti tecnologici in Cina e negli Stati Uniti si danno battaglia per eccellere nello sviluppo di questa tecnologia.
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L’IA generativa si riferisce a un tipo di intelligenza artificiale in grado di generare contenuti sulla base di richieste e, per poterlo fare, viene addestrata su enormi quantità di dati. L’esempio più famoso è ChatGPT di OpenAI, che ha scatenato una corsa da parte dei maggiori player tecnologici a sviluppare i propri rivali.
Negli Stati Uniti, Google ha lanciato il suo chatbot AI chiamato Bard, mentre in Cina Baidu ha lanciato Ernie Bot e Alibaba Tongyi Qianwen.
Al momento sono già disponibili strumenti di IA per la generazione testo-immagine, come DALL-E di OpenAI e un servizio chiamato Stable Diffusion, giusto per citare i più noti.
“Con il rilascio di Tongyi Wanxiang, le immagini AI generative di alta qualità diventeranno più accessibili, facilitando lo sviluppo di arte digitale innovativa e di espressioni creative in una vasta gamma di settori, tra cui l’e-commerce, i giochi, il design e la pubblicità“, ha dichiarato Jingren Zhou, CTO di Alibaba Cloud Intelligence, in un comunicato stampa.
Tuttavia, i giganti tecnologici stanno procedendo con cautela nel rilasciare questi strumenti di IA generativa per non mettersi contro le autorità di regolamentazione, soprattutto in Cina.
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A gennaio, infatti, Pechino ha introdotto la prima normativa del genere che disciplina le “tecnologie di sintesi profonda“, ovvero immagini e video creati e/o modificati dall’intelligenza artificiale. Ad aprile, inoltre, le autorità di regolamentazione hanno pubblicato una bozza di norme volte a gestire le modalità di sviluppo dei prodotti di IA generativa da parte delle aziende cinesi.
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