Non sono trascorse neanche 24 ore dal lancio di Threads, la nuova app di messaggistica del gruppo Meta simile a Twitter, e già si parla di portare la disputa in tribunale.
Poche ore dopo il rilascio, il rappresentate legale di Twitter, Alex Spiro, ha inviato una lettera a Meta (in copia conoscenza a Elon Musk), accusando la società di “appropriazione indebita” sistematica, intenzionale e illegale dei segreti commerciali di Twitter e di altra proprietà intellettuale, minacciando un’azione legale contro l’azienda di Mark Zuckerberg.
Fonte Semafor
Come probabilmente saprete, ieri Meta ha lanciato Threads, un nuovo social network che punta chiaramente a rivaleggiare con Twitter. In poche ore sono stati raggiunti oltre 30 milioni di iscritti, grazie anche al fatto che l’app è legata a doppio filo a Instagram.
Threads è disponibile in più di 100 Paesi tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Canada e Giappone, ma per ora non è scaricabile in Italia ed Europa a causa di potenziali incompatibilità con il Regolamento generale dell’UE sulla protezione dei dati (GDPR).
“Twitter intende far rispettare rigorosamente i propri diritti di proprietà intellettuale e chiede a Meta di adottare misure immediate per interrompere l’utilizzo di segreti commerciali di Twitter o altre informazioni altamente riservate.” – si legge nella lettera inviata dall’avvocato Spiro – “Twitter si riserva tutti i diritti […] per impedire qualsiasi tipologia di ulteriore conservazione, divulgazione o utilizzo della sua proprietà intellettuale da parte di Meta“.
Nella lettera, inoltre, si accusa Meta di aver assunto alcuni ex dipendenti di Twitter che avevano e continuano ad avere accesso ai segreti commerciali della piattaforma e ad altre informazioni altamente riservate, incaricandoli di sviluppare l’app Threads in violazione della legge statale e federale, così come degli obblighi in corso di quei dipendenti nei confronti di Twitter.
Meta respinge le accuse
Nel frattempo, un portavoce di Meta ha riferito che le accuse di Twitter sono infondate, poiché “nessuno del team di ingegneri di Threads è un ex dipendente di Twitter“.
Dopo la diffusione della notizia, Musk ha pubblicato un tweet in cui afferma che “la competizione va bene, barare no“.
Competition is fine, cheating is not
— Elon Musk (@elonmusk) July 6, 2023
La cosa strana è che prima del lancio di Threads, altri concorrenti di Twitter, come Mastodon e Bluesky, hanno faticato a prendere piede, con Musk che non ha espresso la stessa disapprovazione.
Insomma le tessere da incastrare sono ancora tante, quindi non ci resta che aspettare per capire come si evolverà la situazione.
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