L’Internal Revenue Service (IRS), cioè l’agenzia che si occupa della riscossione dei tributi negli Stati Uniti, ha emanato nuove linee guida fiscali per token non fungibili e stablecoin. Si tratta di un aggiornamento di quelle già pubblicate l’anno scorso.

NFT e stablecoin rientrano nella stessa categoria fiscale

Nella nuova guida fiscale IRS 2022, l’Internal Revenue Service ha chiarito agli investitori come verranno tassati i loro asset. Da quest’anno, tutti gli asset digitali, inclusi quindi NFT, stablecoin e criptovalute, rientreranno nelle stesse regole fiscali.

Secondo il fisco, tutti i residenti negli Stati Uniti che hanno “ottenuto qualsiasi asset digitale nel 2022” attraverso una vendita, uno scambio, un regalo o un trasferimento dovranno ora denunciare e pagare l’imposta sulle plusvalenze.

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Inoltre coloro che hanno ricevuto NFT come compenso per i propri servizi dovranno dichiararli come reddito da capitale.

L’IRS ha chiarito che se uno specifico asset presenta caratteristiche relative agli asset digitali, verrà considerato anch’esso asset digitale.

Sempre più paesi cominciano a imporre tasse sulle criptovalute

Diversi paesi in tutto il mondo hanno recentemente iniziato a imporre tasse sugli asset digitali, colmando un vuoto normativo di anni. Il Portogallo, per esempio, fino a poco fa era uno dei paesi preferiti dagli investitori in asset digitali perché non imponeva tasse, ma da settembre ha introdotto un’aliquota del 28% sui guadagni realizzati nell’ultimo anno.

L’interesse crescente verso i migliori NFT sta spingendo grossi player internazionali a offrire nuove funzionalità, per esempio Apple ha aperto agli NFT sull’App Store con commissioni del 30%.

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