L’ex CEO dell’exchange in bancarotta FTX, Sam Bankman-Fried, è stato arrestato senza opporre resistenza nel suo complesso residenziale alle Bahamas poco dopo le 18 (ora locale) di lunedì 12 dicembre.
Accusato dai legislatori statunitensi di otto capi di imputazione per frode finanziaria, il giorno successivo all’arresto ha presentato istanza per usufruire della liberazione condizionale, che però gli è stata negata dalle autorità bahamiane.
Come riportato da Reuters, il magistrato capo delle Bahamas JoyAnn Ferguson-Pratt ha respinto la richiesta degli avvocati l’ex crypto miliardario, citando un “grande” rischio che diventi un latitante. Pertanto SBF, ora detenuto 1472, dovrà trascorrere il Natale in una struttura correzionale delle Bahamas e rimanervi almeno fino all’8 febbraio 2023.
Sam Bankman-Fried rischia una pena detentiva di 115 anni
Stando alle ultime risultanze delle indagini svolte nei mesi scorsi e alle accuse penali formalizzate dai magistrati statunitensi, l’ex CEO di FTX rischia una condanna massima di 115 anni di carcere. Tuttavia, secondo Reuters, la portata del caso è tale da poter variare a seconda delle nuove prove che emergeranno a carico dell’imputato.
Mark S. Cohen, uno degli avvocati difensori di SBF, ha dichiarato che stanno esaminando tutte le accuse di frode mosse contro di lui.
“Il Sig. Bankman-Fried sta rivedendo le accuse con il suo team legale e considerando tutte le sue opzioni legali”
La sua udienza per l’estradizione è fissata per l’8 febbraio 2023.
Secondo le accuse, SBF ha cospirato per commettere frodi finanziarie
Merrick Garland, procuratore generale degli Stati Uniti, ha affermato che Sam Bankman-Fried ha cospirato per frodare i clienti di FTX e appropriarsi indebitamente dei loro depositi a proprio vantaggio personale, rendendolo responsabile di molteplici accuse, tra cui riciclaggio di denaro e frode in titoli.
“Sosteniamo che l’imputato abbia cospirato per frodare i clienti appropriandosi indebitamente dei loro depositi; frodare i creditori; commettere frodi in titoli e riciclaggio di denaro; e violare le leggi sul finanziamento delle campagne elettorali.”
In aggiunta, il procuratore degli Stati Uniti per il distretto meridionale di New York, Damian Williams, ha dichiarato che SBF avrebbe donato “decine di milioni di dollari in contributi elettorali illegali” a politici democratici e repubblicani con “il denaro rubato ai clienti“. Ha inoltre aggiunto che il crollo di FTX è stata una delle “più grandi frodi finanziarie nella storia americana“.
Il pugno di ferro delle autorità di regolamentazione statunitensi
Durante l’udienza tenutasi oggi Alexander N. Green, membro della Camera dei Rappresentanti del 9° distretto del Texas, ha invitato coloro che sono stati danneggiati da SBF e dal fallimento del suo exchange FTX a inviare un messaggio alle autorità competenti per fornire la loro testimonianza e ottenere giustizia.
Ha inoltre aggiunto che trova difficile credere che si sia trattata di una “stupidità inconsapevole”, criticando le numerose interviste e apparizioni mediatiche di Sam Bankman-Fried, che ha fatto intendere che non stava commettendo una frode, ma che era solo un cattivo manager.
Come recita un antico adagio latino in ambito legale “ignorantia legis non excusat” (l’ignoranza della legge non discolpa), quindi è altamente probabile che l’ignoranza predicata da SBF durante le sue interviste sull’uso dei fondi dei suoi clienti non potrà essere usata a suo favore in tribunale.
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