Secondo il Wall Street Journal, l’ex CEO di FTX, Sam Bankman-Fried, avrebbe “prelevato” 300 milioni di dollari dal round di finanziamento dell’autunno scorso dell’exchange per scopi personali. In totale, all’epoca furono raccolti sulla piattaforma 420 milioni di dollari.
Il rapporto del WSJ ha rilevato che quel finanziamento dell’ottobre 2021 sarebbe servito ad espandere le attività di FTX.
Bankman-Fried, secondo quanto si legge, in relazione alla cifra contestata riferì agli investitori dell’epoca (tra cui Temasek e Tiger Global) che si trattava di un rimborso parziale del denaro che aveva speso per acquistare la quota di FTX dalla rivale Binance qualche mese prima.
Tre mesi prima del round di finanziamento da 420 milioni di dollari, Bankman-Fried aveva rilevato circa il 15% della partecipazione di Binance nella società. Sono stati i primi investitori esterni a FTX, con SBF che in quel frangente aveva sborsato circa 2,1 miliardi di dollari al CEO di Binance Changpeng Zhao.
Ma l’attuale CEO di FTX, John Ray, ha messo in dubbio la veridicità dei dati finanziari della società.
La scorsa settimana, FTX ha presentato istanza di fallimento negli Stati Uniti secondo il Chapter 11 e Bankman-Fried si è dimesso dalla carica di amministratore delegato.
Da allora diverse società operanti nel settore delle criptovalute hanno subito gli effetti a catena del crollo di FTX, con molti che contano la loro esposizione in milioni all’exchange assediato.
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