Secondo un comunicato stampa rilasciato dall’Ufficio del procuratore generale e del ministero degli Affari legali, Sam Bankman-Fried è stato arrestato alle Bahamas. La notizia è trapelata sui media caraibici intorno alle 1.30 (ora italiana) di stamattina ed è stata confermata dall’ufficio stampa della SEC statunitense.

Dopo settimane di speculazioni, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha ufficialmente presentato le accuse penali contro l’ex CEO e fondatore di FTX e a breve ne chiederà l’estradizione.

Il procuratore del distretto meridionale di New York, Damian Williams, ha confermato l’arresto su Twitter, affermando che l’accusa sarebbe stata aperta martedì mattina. Citando una persona a conoscenza della questione, il New York Times ha riferito che i magistrati statunitensi hanno accusato SBF di frode telematica, cospirazione per frode telematica, frode in titoli, cospirazione per frode in titoli e riciclaggio di denaro.

Intanto, su Twitter si moltiplicano i commenti di VIP e celebrità sul caso dell’arresto di SBF.

Al momento Bankman-Fried è l’unico membro della cerchia ristretta di FTX, che includeva Caroline Ellison, l’ex CEO di Alameda Research ed ex fidanzata di SBF, e il co-fondatore di FTX Gary Wang, nominato nell’accusa.

Oltre alle accuse del Dipartimento di Giustizia, anche la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti (SEC) si sta preparando a presentare domani il suo caso contro l’ex crypto miliardario.

Ci congratuliamo con i nostri partner delle forze dell’ordine per aver assicurato l’arresto di Sam Bankman-Fried a seguito della formalizzazione delle accuse penali federali nei suoi confronti“, ha dichiarato il funzionario della SEC Gurbir Grewal. “La Securities and Exchange Commission ha formulato separatamente le accuse relative alle violazioni delle nostre leggi sui titoli da parte del signor Bankman-Fried, che saranno depositate pubblicamente domani nel distretto meridionale di New York“.

Dopo il crollo di FTX a novembre, Bankman-Fried era sotto “supervisione” alle Bahamas, scatenando una battaglia legale tra i governi dei Caraibi e degli Stati Uniti su chi avesse la giurisdizione sul caso. Tuttavia, le accuse di oggi potrebbero aver finalmente risolto il dibattito.

L’ex CEO caduto in disgrazia avrebbe dovuto testimoniare davanti alla commissione per i servizi finanziari della Camera dei Rappresentanti degli USA il giorno dopo il suo arresto, mentre mercoledì scorso aveva già riferito di non poter comparire davanti alla commissione bancaria del Senato degli Stati Uniti perché il luogo sarebbe stato “troppo affollato” e si dichiarava preoccupato per i paparazzi se si fosse recato a Washington. Tuttavia, da quando è sotto la custodia delle autorità delle Bahamas, il quadro appare molto diverso ed è probabile che entrambe le udienze si svolgeranno senza di lui.

Nel commentare l’ultimo sviluppo dell’ormai tristemente famosa saga di FTX, la deputata Maxine Waters ha dichiarato:

“Sono sorpresa di sapere che Sam Bankman-Fried è stato arrestato alle Bahamas su indicazione del Procuratore degli Stati Uniti per il Distretto Meridionale di New York. L’opinione pubblica ha atteso con impazienza di ottenere le sue risposte sotto giuramento davanti al Congresso, e la tempistica di questo arresto nega al pubblico questa opportunità.”

Ha poi aggiunto: “Sebbene sia delusa dal fatto che domani non potremo ascoltare il signor Bankman-Fried, siamo intenzionati ad andare fino in fondo alla vicenda e il Comitato non vede l’ora di iniziare la sua indagine ascoltando il signor John Ray III domani“.

Per chi non lo sapesse, John J. Ray III è un noto avvocato statunitense esperto di pratiche fallimentari che, dopo le dimissioni di SBF, è stato incaricato di curare la procedura fallimentare di FTX. Ray ha già avuto la responsabilità di supervisionare procedure di liquidazione di altissimo profilo a seguito dello scandalo Enron nel 2001 e, nonostante la lunga esperienza nel settore, ha avuto modo di dichiarare: “Nella mia carriera non ho mai visto un fallimento tale dei controlli aziendali e una assenza totale di informazioni finanziarie affidabili“.

Nonostante i consigli dei suoi avvocati, Bankman-Fried ha partecipato a un lungo tour di scuse sui media, tra cui un’intervista con l’editorialista del New York Times Andrew Ross Sorkin all’annuale DealBook Summit e numerose sessioni di Twitter Spaces.

Diverse agenzie hanno avviato indagini su FTX e sul suo ex CEO, tra cui il Dipartimento di Giustizia, la SEC, la CFTC e vari enti di regolamentazione statali degli Stati Uniti. In aggiunta, i membri del Congresso hanno chiamato il presidente della SEC Gary Gensler a testimoniare sulla gestione e sull’incapacità della Securities and Exchange Commission di impedire il crollo di FTX.

Se condannato solo per frode telematica, Bankman-Fried rischia fino a vent’anni di carcere federale.

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