Due dei maggiori exchange di criptovalute non stanno adottando alcuna misura per garantire che le banche russe sanzionate dall’Occidente non interagiscano con le loro piattaforme. Secondo quanto riferito, si tratta delle piattaforme Huobi e KuCoin, che stanno consentono agli utenti di negoziare criptovalute utilizzando carte di debito emesse da banche russe sanzionate.

Huobi e Kucoin stanno violando le sanzioni occidentali contro la Russia

Huobi e KuCoin sono due dei principali exchange di criptovalute a livello globale. Secondo un rapporto della società di analisi blockchain Inca Digital, le due piattaforme hanno permesso ai trader di utilizzare carte di debito emesse da Sberbank e da altre banche russe sanzionate a causa dell’invasione in Ucraina.

Sebbene questi exchange non accettino direttamente i fondi dalle banche sanzionate, permettono comunque agli investitori di utilizzare le loro piattaforme peer-to-peer per operare tra loro con conti appartenenti alle banche soggette alle sanzioni occidentali.

Secondo il CEO di Inca, Adam Zarazinski, KuCoin e Huobi stanno violando le sanzioni statunitensi ed europee sfruttando una scappatoia.

Tether è spesso utilizzato dai russi per trasferire soldi all’estero ed è impiegato da questi due exchange in particolare per fornire servizi bancari in criptovaluta alle banche russe sottoposte a sanzioni“, ha dichiarato Zarazinski.

L’amministratore delegato di KuCoin, Johnny Lyu, avrebbe smentito queste affermazioni, affermando che la sua piattaforma non supporta prelievi e depositi con carte emesse da banche russe sanzionate, mentre il magnate delle criptovalute Justin Sun, membro del comitato consultivo globale di Huobi, non ha ancora rilasciato alcun commento.

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Critiche anche a Binance e ByBit

Secondo il rapporto dell’Inca, anche il più grande exchange al mondo per volumi di scambio, Binance, avrebbe fornito ai russi diversi modi per convertire la valuta locale in criptovalute utilizzando il suo servizio di trading over-the-counter e una piattaforma peer-to-peer.

La società di Changpeng Zhao, comunemente noto come CZ, ha prontamente smentito queste affermazioni, sottolineando di essere in regola con le norme KYC e aggiungendo di aver messo sotto controllo le comunicazioni tra gli utenti per garantire che non possano negoziare con entità russe.

Oltre a Binance, il rapporto ha accusato anche l’exchange ByBit di permettere agli utenti di convertire il rublo russo in criptovalute utilizzando depositi fiat e il suo mercato peer-to-peer. Secondo alcune indiscrezioni, gli investitori russi possono acquistare le criptovalute sulla piattaforma depositando rubli russi anche tramite un wallet digitale online e carte di credito/debito emesse localmente.

La notizia giunge mentre la guerra tra Russia e Ucraina segna il suo primo anniversario. All’inizio dell’invasione russa, gli exchange cripto sono stati invitati a bloccare gli utenti russi dalle loro piattaforme. Nonostante l’iniziale opposizione di alcuni dirigenti, che sostenevano la decentralizzazione del settore, la maggior parte ha finito per rispettare le sanzioni.

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