Il Tribunale di Roma ha stabilito un precedente storico nel settore NFT e blockchain, emettendo una ingiunzione contro chi crea un token non fungibile che esibisce l’immagine di un calciatore senza averne autorizzazione.
La pronuncia fa riferimento fa riferimento alla causa che il club di Serie A della Juventus aveva prodotto contro una società che aveva coniato NFT riproducendo marchi di terzi senza autorizzazione.
I fatti
La Juventus ha intentato un’azione chiedendo un’ingiunzione preliminare contro una società che gestisce un gioco di fantacalcio online basato su carte giocatore NFT (come Sorare), ospitato sulla piattaforma Binance. Tra l’altro, la società ha prodotto NFT riproducendo l’immagine di un famoso ex giocatore della Juventus.
Le carte mostravano in evidenza una serie di marchi di proprietà della Juventus, tra cui l’iconico motivo a strisce bianche e nere e la versione contratta del nome del club “Juve”, tipicamente utilizzato dai tifosi.
Accogliendo le argomentazioni dedotte dalla Juventus, il Tribunale di Roma ha emesso un’ingiunzione nei confronti dell’imputato, contro la “… produzione, commercializzazione, promozione e offerta in vendita, direttamente e/o indirettamente, in qualsiasi modo e forma, degli NFT (token non fungibili) e dei contenuti digitali”, “… nonché di ogni altri NFT (non-fungible token), contenuti digitali o prodotti in genere recanti l’immagine richiamata nella mozione”.
Al contempo è stato ordinato di “… ritirarsi dal mercato e rimuovere da ogni sito web e/o da ogni pagina di un sito web direttamente e/o indirettamente dallo stesso controllato su cui tali prodotti sono offerti in vendita e/o pubblicizzati, le NFT (non -token fungibili) e i contenuti digitali ad essi associati”.
L’ordinanza è divenuta definitiva, non essendo stata impugnata.
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