La Fed (Federal Reserve System, la banca centrale degli USA) oggi ha alzato i tassi di interesse di 75 punti base (0,75 punti percentuali), portando il costo del denaro ad aumentare in un intervallo compreso tra il 3,75% e il 4%, in una mossa ampiamente prevista dai trader e investitori, compresi quelli delle criptovalute.
È il quarto aumento consecutivo dei tassi di tale portata da parte della Fed, che si è mossa in modo aggressivo per calmierare l’economia e, a sua volta, per contribuire a ridurre l’inflazione più alta degli ultimi quattro decenni. I prezzi al consumo sono aumentati a un ritmo dell’8% su base 12 mesi, più di quattro volte l’obiettivo della Fed.
I trader di criptovalute seguono con attenzione le mosse della Fed perché il valore di Bitcoin e delle altcoin spesso segue quello delle azioni statunitensi.
Balzo in avanti di Bitcoin all’annuncio della Fed
I recenti commenti dei banchieri centrali suggeriscono che il rialzo dei tassi di questo mese potrebbe essere l’ultimo con un incremento di 75 punti base, tre volte più veloce del tipico incremento dei precedenti cicli economici.
Il presidente della Federal Reserve di San Francisco Mary Daly, ad esempio, ha avvertito il mese scorso che la Fed potrebbe spingere l’economia a una “flessione non forzata ” se avesse aumentato i tassi troppo velocemente.
Anche se l’inflazione negli Stati Uniti è rallentata rispetto a un anno fa, è ancora in aumento su base mensile, aumentando la pressione sulla Fed affinché non si ritiri dall’inasprimento della politica monetaria.
I funzionari USA stanno ancora cercando di evitare una brutta recessione e alleviare il dolore degli investitori che sono stati alle prese con un mercato volatile e con il calo dei prezzi delle azioni.
Anche le criptovalute hanno assistito ad un forte calo dei valori da quando l’inflazione ha iniziato a raggiungere livelli critici all’inizio di quest’anno. Intanto, all’annuncio della Fed, Bitcoin ha subito guadagnato oltre l’1,5%, portandosi di poco sopra quota $ 20.700.
Con l’inflazione ancora all’8,2%, potrebbe essere troppo presto per i banchieri centrali per invertire la rotta, dato che l’obiettivo è del 2%.
Ma potrebbe anche essere pericoloso, perché potrebbe indebolire il dollaro USA rispetto ad altre valute, e la forza del dollaro è parte del motivo per cui l’economia statunitense sta vedendo un’inflazione molto più bassa rispetto ad altri paesi, come quelli dell’area Euro.
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