In un’intervista esclusiva a Cryptonews , il CEO e presidente di Bakkt Holdings, Gavin Micheal, denuncia i danni provocati da FTX e afferma che ora spetta al settore ricostruire la fiducia, aggiungendo che Bakkt – exchange attualmente regolamentato negli USA – riuscirà a superare questo inverno crittografico (o crypto winter), uscendone vincitore.
Oltre a rientrare tra le poche società di criptovalute quotate in borsa negli Stati Uniti, Bakkt è una piattaforma crypto di proprietà dell’Intercontinental Exchange (ICE), che possiede e gestisce anche la Borsa di New York, e vanta un pedigree senza rivali nel settore.
In virtù della sua posizione di rilievo, Bakkt ha assunto un ruolo di primo piano sullo sfondo del crollo di FTX, soprattutto in merito alle continue denunce sull’assenza di controlli e di una regolamentazione nei mercati crypto.
In effetti, si potrebbe dire che in un certo senso la società abbia tratto beneficio dal crollo dell’exchange di Sam Bankman-Fried, poiché i suoi propositi di destabilizzare il trading sui futures e il ruolo di intermediari come ICE, sono falliti insieme al suo impero.
Tuttavia, Bakkt non è sfuggita al terremoto nel mercato delle criptovalute che n’è conseguito. Secondo Bloomberg, ICE ha svalutato il valore della sua partecipazione in Bakkt da 1,5 a 400 milioni di dollari e, di conseguenza, le azioni della società sono scese di oltre l’80% su base annua.
Bakkt sarà uno dei sopravvissuti dell’inverno crypto
La missione di Bakkt è quella di promuovere l’economia digitale e, per raggiungere questo obiettivo, ha annunciato all’inizio di novembre l’intenzione di acquisire l’azienda di trading di criptovalute Apex Crypto da Apex Fintech Solutions, pagherà inizialmente 55 milioni di dollari in contanti alla chiusura dell’operazione, e fino a 145 milioni di dollari in azioni e titoli al raggiungimento di alcuni obiettivi finanziari.
L’acquisizione dovrebbe concludersi nella prima metà del 2023 e questo suggerisce che Bakkt sarà uno dei sopravvissuti all’inverno delle criptovalute, non una delle sue vittime. L’operazione, inoltre, garantirà all’azienda una significativa crescita dei ricavi e le permetterà di espandere la propria base di clienti di criptovalute, sebbene dopo la vicenda di FTX l’implementazione di funzionalità crittografiche non rappresenta una priorità assoluta per molte aziende fintech.
Contrariamente ad alcuni attori del mercato, Michael pensa che ci sia un futuro per le criptovalute e che l’offerta tecnologica sottostante sia abbastanza solida. Nell’intervista che segue, infatti, il CEO di Bakkt Holdings ha più volte ribadito che la chiave del futuro è la costruzione della fiducia.
Quale sarà la regolamentazione statunitense e forse anche quella globale dopo il crollo di FTX?
Ottima domanda. Non c’è dubbio che quanto accaduto abbia posto l’accento sulla necessità di una maggiore supervisione delle piattaforme focalizzate sulla vendita al dettaglio.
Per questo vanno considerati aspetti come i controlli, le politiche e le procedure di gestione dei fondi dei clienti come parte integrante del cambiamento. E questo implica anche una maggiore trasparenza, in modo da sapere cosa fa un’azienda con i fondi che riceve! Credo che presto assisteremo a questa evoluzione, su cui siamo tutti d’accordo!
Un futuro in cui ci sia una maggiore regolamentazione è sicuramente un’ottima cosa sia per il mercato sia per i consumatori.
Penso che la chiarezza normativa sia ciò di cui ha bisogno il mercato in questo momento e una più ampia adozione dell’infrastruttura crittografica servirà da catalizzatore nel promuovere questo processo.
Come forse sapete, Bakkt è stata fondata dall’Intercontinental Exchange, quindi fin dall’inizio il nostro approccio è stato più maturo, con una priorità alla regolamentazione e alla conformità.
Se consideriamo uno degli aspetti che devono cambiare, è necessario assicurarsi che, dal punto di vista regolamentare, si sviluppi un quadro normativo. E non importa se si tratta di più agenzie o meno, la priorità è comprendere il ruolo di ognuna nella supervisione.
E, se penso agli Stati Uniti, ciò significa assicurarsi che ci sia una comprensione di come funziona la divulgazione e di come operare in un ambiente che offra il giusto livello di fiducia e trasparenza, un’equa esplorazione del mercato e la tracciabilità dei flussi finanziari.
Vogliamo anche essere in grado di garantire la giusta separazione dei ruoli e delle funzioni. Ad esempio, siamo una società di deposito regolamentata e gestita come Trust e questo deve essere tenuto separato da aree come l’esecuzione delle transazioni, in modo da non avere conflitti di interesse tra queste funzioni.
Trattiamo i fondi dei nostri clienti come tali, senza fare prestiti, leve finanziarie o altro.
Non ci occupiamo di investimenti aziendali attraverso fondi fiduciari e abbiamo muri legali tra le nostre diverse attività: questo è il livello di trasparenza che serve all’intero settore e noi continueremo ad adottarlo.
Abbiamo creato la nostra società con i principi guida delle misure di conformità, dei controlli e di una rigorosa gestione del rischio. Vogliamo assicurarci di vedere la chiarezza normativa da un capo all’altro.
Il punto di svolta che stiamo vivendo è lo stesso dello “scoppio” della bolla Dotcom nel 2000? Quindi i più forti sopravviveranno e si spera che questo faccia sparire gli operatori più deboli e i cattivi attori?
Credo che questa sia una buona analogia. Voglio dire, i problemi che il mercato sta attualmente affrontando sono dovuti alla mancanza di controlli e a rischi inutili, non alla tecnologia in sé. Il potenziale di Bitcoin e delle altre criptovalute è ancora in fase nascente. Diverse volte abbiamo visto che la blockchain è in grado di fare chiarezza su cosa abbia determinato i disastri a cui abbiamo assistito, dato che rimangono sempre delle tracce che le autorità possono seguire.
Al di là di quello che è appena successo, riteniamo che l’attuale situazione possa offrire l’opportunità ad aziende come la nostra di prendere decisioni strategiche e di capire come cacciare gli attori scorretti.
Questa situazione non dimostra il fallimento della tecnologia, ma che in realtà fa bene il proprio dovere. Inoltre, il fatto che questi asset siano decentralizzati non significa che ci rendano immuni dai rischi provenienti dalle controparti, così come avviene per il mercato centralizzato.
Credi che si possa stabilire una consuetudine nel modo in cui il settore si è sviluppato? Mi riferisco all’approccio dei finanziatori nei confronti dei loro obiettivi di investimento.
Perché nessuno di loro è mai andato alle Bahamas magari per parlare con il team, vedere come lavoravano, insomma il necessario da fare prima di investire denaro in una compagnia? Forse si è riposta troppa fiducia nelle persone?
È chiaro che tutti devono fare il proprio dovere. Penso che sia importante anche garantire il giusto livello di controllo. Dal nostro punto di vista ci assicuriamo che le procedure interne, che in genere non vengono divulgate, siano assolutamente trasparenti.
Rispondiamo a tutte le domande ogni volta che rivediamo le nostre procedure e politiche. E ricorriamo alla stessa scrupolosità anche quando firmiamo un accordo di collaborazione con i nostri partner. Quindi, sì, ci aspettiamo che tutti gli altri attori del settore si comportino con la medesima diligenza e mi stupisce che finora non sia stato così.
E per quanto riguarda le stablecoin? Sarà un’area solida o c’è rischio per il settore se una delle principali stablecoin non riuscisse a garantire il proprio ancoraggio? Credi che ci siano queste minacce in vista?
Beh, sono diventate molto popolari negli ultimi anni, ma ci sono diversi tipi di stablecoin. Molte hanno avuto un impatto positivo, soprattutto quelle che vengono maggiormente utilizzate.
Sono certamenteutili per assicurare il valore sulla blockchain, come nel caso della stablecoin emessa da Circle che ha un ancoraggio diretto col dollaro USA garantito da un deposito bancario.
Di certo, il rischio è legato al reale ancoraggio che ha una stablecoin con le sue riserve. Abbiamo visto come tutto può precipitare in fretta se le riserve non sono sufficienti e si inizia a far leva su un asset senza le necessarie garanzie collaterali.
Quindi, ancora una volta, ritengo sia importante che ci sia un adeguato livello di regolamentazione e riteniamo che la verifica dell’ancoraggio al dollaro sia fondamentale per raggiungere questo obiettivo.
Sono certo che le stablecoin rappresentano un vantaggio e che abbiano già un loro scopo. Dobbiamo solo assicurarci che siano utilizzate per quello per cui sono state create, ovvero portare valore al mercato.
Ricollegandomi a quello che hai appena detto, ho l’impressione che forse, tra Tether e USDC di Circle, Tether non sia la più solida.
Tether è stato spesso reticente nell’effettuare una completa revisione contabile. E questo va avanti da anni. A questo punto, credo che le persone comincino a innervosirsi per questi rifiuti. È un problema per il settore? Sembra un modo molto strano di gestire i propri affari. Non dovrebbe essere nell’interesse di Tether offrire una verifica contabile?
Ovviamente, ma questo riguarda esclusivamente l’impresa. Se osserviamo le cose nel loro insieme, tutto torna al tema della trasparenza e della chiarezza. Noi di Bakkt abbiamo sempre adottato un approccio fortemente rispettoso delle regole. Questo lavoro ci ha permesso di conquistare una posizione solida per quanto riguarda le rendicontazioni, le metodologie e le procedure che adottiamo.
Siamo regolamentati ai massimi livelli possibili. E mentre assistiamo all’evoluzione del contesto normativo, siamo sempre pronti ad adeguarci al più alto livello di controllo possibile, a prescindee che sia applicato a livello federale o statale.
Per esempio, abbiamo stipulato accordi per le licenze con 50 Stati, ma siamo ben disposti ad accogliere le normative che verranno emesse a livello federale.
Vitalik Buterin ha recentemente commentato il caso FTX osservando che i protocolli DeFi hanno retto bene. Cosa pensi della DeFi e qual è l’equilibrio tra rischio e opportunità? rischi e opportunità?
So che non siete direttamente coinvolti con la DeFi, ma credi sia un ambito di successo per il settore crypto? Potrebbe sembrare che l’innovazione finanziaria guidata dalle criptovalute funziona, ma tra i suoi punti deboli c’è la mancanza di un garante che custodisca queste coin.
Quando analizziamo la situazione da un punto di vista tecnologico, è giusto ammettere che esistono ancora alcuni problemi tecnici che rendono improbabile un’espansione della DeFi su larga scala ad oggi. Tuttavia, ritengo anche che l’introduzione di una regolamentazione potrebbe ostacolarne l’espansione. È chiaro che l’intento dei regolatori sia condannare i progetti DeFi per la non conformità alle norme.
Poi bisogna fare i conti con il problema della difficoltà di utilizzo. DeFi e DEX sono ancora indietro rispetto ai CEX in questo senso. Malgrado tutti i problemi che abbiamo visto, i CEX rimangono per molti versi il modo più semplice per acquistare e vendere criptovalute.
Tutto torna quindi alla fiducia. Come attori commerciali abbiamo bisogno di riconquistare la fiducia dei consumatori. Per quanto riguarda DeFi, sono curioso di sapere in che modo gli utenti potranno migliorare la loro esperienza d’uso. Non sono sicuro che i DEX siano la vera soluzione.
Quindi la tecnologia è interessante ma molto difficile da usare. Non è facile prevedere come andrà con l’adozione di massa. Bene, questo ci porta ai vostri prodotti. Voi siete stati sicuramente i pionieri in molte aree cruciali, come le iniziative del vostro programma fedeltà.
Negli ultimi anni se n’è parlato tanto. Avete fatto progressi, come ho notato sul vostro sito. in particolare, il programma Apple ha attirato la mia attenzione, dato che vi occupate di pagamenti. Cosa puoi dirci in proposito?
L’obiettivo della compagnia è quello di promuovere l’economia digitale. Cerchiamo di offrire il giusto mix di strumenti ed esperienza per permettere ai nostri partner di fare progressi in questo ambito.
Dedichiamo molte energie insieme ai nostri partner per valutare le diverse opzioni. Per esempio, sappiamo che i pagamenti sono un servizio in pieno sviluppo dato che è ancora basso il livello di spesa in criptovalute. Ma stiamo sfruttando questo periodo proprio per capire quali altri stimoli possano portare a un cambiamento nella modalità in cui avvengono i pagamenti. Pensa per esempio a quello che abbiamo fatto con i punti fedeltà, all’offerta di premi legati agli acquisti, oppure abilitando i pagamenti e le ricompense in criptovalute.
Abbiamo preso la proposta di fidelizzazione e l’abbiamo ampliata per offrire la possibilità di spendere i punti o guadagnare crypto grazie agli acquisti tradizionali, quindi abbiamo usato questi nuovi meccanismi di acquisizione per incentivare i pagamenti in entrambe i sensi, ovvero includendo anche i commercianti.
È importante continuare a innovare all’interno di quest’area e usare quello che abbiamo costruito finora per dimostrare che esistono nuovi modi per interagire con l’economia digitale.
Bakkt offre un’infrastruttura con caratteristiche di mercato per integrarsi con l’ambiente di lavoro dei nostri partner e permettere ai consumatori di interagire con l’economia crypto attraverso i propri marchi preferiti e i rivenditori che conoscono e di cui si fidano.
Di recente abbiamo confermato la chiusura dell’accordo per l’acquisizione di Apex Crypto che ci consentirà di fare in nostro ingresso nel settore delle soluzioni fintech. Abbiamo scoperto di avere un approccio molto simile a quello di Apex e crediamo che questa acquisizione ci permetterà di espanderci a livello globale.
Quindi lavorerete nell’ambito dei principali settori del Web3 come i marketplace di NFT, il gaming e così via? State valutando di offrire assistenza per questi nuovi progetti emergenti?
Siamo in procinto di acquisire un marketplace NFT come parte dell’accordo di acquisizione di Apex Crypto. I marketplace NFT rappresentano un’interessante opportunità per attirare nuovi investitori. Grazie a questa nuova integrazione prevediamo di poter analizzare il settore con maggiore attenzione.
A fare la differenza per gli utenti sarà la possibilità di effettuare compravendite con valute correnti. Quindi il nostro compito sarà quello di prendere la valuta fiat, convertirla nella giusta crypto e consentire l’acquisto. Questo, ancora una volta, grazie a semplici app per smartphone e offrendo diverse soluzioni sulla piattaforma.
Per quanto riguarda il gaming e il metaverso, al momento li stiamo valutando con attenzione. Stiamo considerando le nostre capacità e cercando di capire quando e come il paradigma introdotto dal metaverso avrà un senso. Le tempistiche sono cruciali.
Ultima domanda, alla quale non sei obbligato a rispondere: dove credi possano arrivare i prezzi di Bitcoin ed ETH tra sei mesi?
Il nostro ruolo è consentire l’utilizzo delle crypto all’interno dell’economia. La crescita riguarda le occasioni d’impiego, che si tratti della possibilità di avervi accesso, della possibilità di usarle per i pagamenti o per ottenere profitti.
Quello che conta è offrire occasioni per utilizzare le crypto anche al di fuori dello spazio crittografico. Quindi il nostro obiettivo, e la nostra visione, è promuovere l’economia digitale.
Credo che così si possa concretizzare anche l’obiettivo della sostenibilità ambientare di questo settore, così da favorirne l’utilizzo qualunque cosa accada con i flussi di prezzi da quel punto di partenza.
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