Dopo il crollo di FTX e l’effetto domino sugli altri crypto exchange, per il mercato delle criptovalute in difficoltà e i suoi ricchi pionieri è arrivato il momento della resa dei conti con portafogli alla mano.

Del resto è risaputo che nel mondo volatile delle criptovalute le fortune salgono e scendono, ma nell’ultimo semestre sembra si siano mosse solo verso il basso. Il valore complessivo di tutti i token in circolazione è crollato di oltre il 26%, con Bitcoin che è sceso del 25% dall’11 marzo. In quel periodo Forbes contava 19 cripto-miliardari, mentre ora sono diventati solo 16.

Secondo le stime, dieci dei più ricchi magnati delle criptovalute hanno perso un totale di 116 miliardi di dollari solamente quest’anno, soprattutto a causa delle azioni legali intentate dagli investitori per recuperare le perdite subite.

I cripto-miliardari che hanno perso di più

Il 2022 è stato un anno difficile per il mercato delle criptovalute e per i cripto-miliardari. Molte aziende di spicco del settore sono implose, dal crollo da 40 miliardi di dollari a maggio della stablecoin TerraUSD, all’hedge fund Three Arrows Capital (che ha dichiarato bancarotta a luglio), ai fallimenti delle società di prestito Voyager Digital, Celsius e BlockFi. Bitcoin, la più grande criptovaluta e punto di riferimento del settore, è calato del 65% rispetto al suo picco storico di 69.000 dollari registrato a novembre 2021.

Il fallimento di FTX è stata la degna conclusione di un anno disastroso per il settore delle criptovalute e della blockchain. A questo di aggiunge lo shock economico post-pandemia, che ha innescato l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse, risucchiando ulteriori capitali dall’ecosistema speculativo delle cripto.

Di conseguenza, 17 dei più ricchi investitori della comunità hanno perso collettivamente circa 116 miliardi di dollari di ricchezza personale da marzo, secondo le stime di Forbes. Quindici di loro hanno visto andare in fumo più della metà della loro ricchezza e dieci sono stati addirittura rimossi dall’elenco dei cripto-miliardari.

Una delle più ingenti perdite è stata attribuita a Changpeng Zhao (CZ), fondatore e CEO di Binance, che ha subito un calo del patrimonio netto di circa 82 miliardi di dollari.

Subito dopo Zhao si piazza Sam Bankman-Fried, fondatore ed ex CEO di FTX. Secondo quanto riferito, SBF avrebbe perso 23 miliardi di dollari prima del suo arresto alle Bahamas il 12 dicembre, con l’accusa di cospirazione e frode.

Al terzo posto troviamo il CEO di Coinbase Brian Armstrong, il cui patrimonio netto ammonta attualmente a 1,5 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 6 miliardi di dollari di marzo. Chris Larsen, co-fondatore e presidente di Ripple, ha perso oltre 2 miliardi di dollari quest’anno, a causa del calo del prezzo di XRP, mentre Cameron e Tyler Winklevoss di Gemini hanno visto il loro patrimonio scendere da 4 a 1,1 miliardi di dollari.

Un’altra ingente perdita riguarda il patrimonio di Gary Wang, l’altro co-fondatore di FTX ed ex chief technology officer dell’azienda che, dopo il patteggiamento con la Securities and Exchange Commission, ha visto azzerare la sua fortuna, una volta stimata in 5,9 miliardi di dollari. Il contagio causato dal crollo di FTX è costato a Barry Silbert, fondatore e CEO di Digital Currency Group, una fortuna di 3,2 miliardi di dollari.

Tra gli ex cripto-miliardari figurano Nickel Viswanathan e Joseph Lay della società di software crittografici Alchemy, Devin Finzer e Alex Atallah di OpenSea, Fred Ehrsam di Coinbase, il creatore di MicroStrategy Michael Saylor e il venture capitalist Tim Draper.

S ritiene che l’unico miliardario ad aver conservato la maggior parte della sua fortuna durante la recessione di quest’anno sia il co-fondatore di Ripple Jed McCaleb, il cui patrimonio è sceso da 2,5 a 2,4 miliardi di dollari. Questo perché ha venduto quasi interamente le sue attività in criptovalute prima dell’incidente di FTX, scaricando circa 2,5 miliardi di XRP, il token nativo di Ripple, tra dicembre 2020 e luglio 2022.

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