Secondo alcuni recenti rapporti, i servizi segreti statunitensi stanno monitorando gli utenti su varie piattaforme di social media, sollevando preoccupazioni sulla privacy e la sorveglianza online.

Che l’intelligence americana tenesse d’occhio Facebook e Twitter non è una novità, considerando l’impatto che questi siti hanno avuto sulla cultura e sulla politica, ma ora sembra che nel mirino dell’agenzia governativa siano finite anche piattaforme più recenti come Twitch e OnlyFans.

Account specifici su entrambi i siti vengono controllati regolarmente, nello stesso modo in cui gli account di estrema destra su Twitter e Facebook sono stati monitorati sulla scia dell’insurrezione del 6 gennaio.

Ciò che è ancora più bizzarro è la rivelazione che anche i creatori di contenuti di OnlyFans vengono monitorati, sebbene i nomi di account specifici siano già stati tutti oscurati.

I documenti hanno anche mostrato che i servizi segreti tengono d’occhio gli account Pinterest degli utenti. Un portavoce dell’agenzia governativa ha dichiarato:

I servizi segreti sono responsabili di garantire la protezione e la continuità del governo americano. Prendiamo questa missione molto sul serio e saremo vigili nel monitorare tutti i tipi di comunicazioni open source in stretta conformità con tutte le leggi federali e la Costituzione”.

Queste informazioni corrispondono al crescente scetticismo nei confronti delle nuove società tecnologiche del governo degli Stati Uniti, preoccupato anche per l’impatto di TikTok sul pubblico giovane.

Di recente, infatti, la Casa Bianca ha vietato l’uso dell’app cinese su tutti i dispositivi e i sistemi federali, temendo che Pechino potesse esercitare pressioni su ByteDance per farsi consegnare le informazioni raccolte e sfruttarle per minare la sicurezza nazionale.

Nel complesso, il monitoraggio da parte dell’intelligence statunitense di piattaforme più recenti come OnlyFans e TikTok suggerisce che il governo sta assumendo una posizione più proattiva nei confronti della sorveglianza online, soprattutto alla luce dell’impatto che i social media possono avere sulla politica e sulla cultura.

Tuttavia, ciò ha sollevato anche preoccupazioni sulla privacy e sulla misura in cui il governo è in grado di monitorare le attività online dei cittadini.