FTX

Mentre il crollo di FTX ha infranto tutte le aspettative finanziarie degli investitori per il “Moonvember” 2022, si prevede che anche il periodo natalizio sarà cupo per il mercato delle criptovalute. In mezzo a tutto questo caos è emerso che l’exchange fallito all’inizio del mese per una crisi di liquidità deve ai suoi 50 maggiori creditori almeno 3,1 miliardi di dollari.

Secondo i nuovi documenti processuali depositati in Tribunale sabato scorso dai legali della piattaforma, l’importo più alto da restituire è di 226 milioni di dollari, ma ci sarebbero anche dieci creditori che vantano crediti per almeno 100 milioni di dollari. Tra le società che hanno investito in FTX figurano Tiger Global, Sequoia Capital, BlackRock e il fondo pensionistico Ontario Teachers’ Pension Plan, sebbene nessuno di questi creditori sia stato esplicitamente nominato nell’atto giudiziale in questione.

Nel documento gli avvocati fallimentari di FTX, tra cui nomi illustri come Sullivan & Cromwell e Landis Rath & Cobb, hanno affermano che:

“L’elenco dei primi 50 si basa sulle informazioni sui creditori attualmente a disposizione dei debitori, comprese le informazioni sui clienti che è stato possibile visualizzare ma non sono altrimenti accessibili in questo momento. L’indagine dei debitori continua per quanto riguarda gli importi elencati, compresi i pagamenti che potrebbero essere stati effettuati ma non sono ancora riflessi sui libri e i registri contabili dei debitori.”

Fonte

La notizia arriva dopo che FTX Trading Ltd. e circa 101 altre società affiliate – “FTX Debtors” – hanno annunciato il lancio di una revisione strategica delle loro attività globali per cercare di massimizzare il valore recuperabile per le parti interessate.

Questi creditori riusciranno a recuperare i loro soldi da FTX?

Negli ultimi due mesi una pletora di aziende è crollata, ma ovviamente FTX si trovava in guai ben peggiori. Mentre l’intero impero di Sam Bankman-Fried si sgretola, i fondi degli utenti sono a rischio. Secondo l’avvocato specializzato in insolvenza Stephen Earel di Co Cordis, uno studio con sede in Australia, il processo di liquidazione potrebbe richiedere più tempo del previsto. Pertanto, creditori, investitori, finanziatori e utenti dovranno aspettare un bel po’ per recuperare quanto investito. Earel ha anche sottolineato che chi ha scambiato FTT con altre criptovalute dovrà attendere anni per vedere un flusso di fondi.

Altri dettagli emersi dal documento sul fallimento di FTX

A seguito degli ultimi sviluppi, FTX ha presentato una mozione per poter amministrare congiuntamente l’intero gruppo delle aziende affiliate, piuttosto che trattare ognuna come un caso individuale, e creare così un elenco consolidato dei primi 50 creditori di tutto il gruppo, anziché dei primi 20 per ogni singola società.

Nel documento, l’exchange sostiene di avere complessivamente oltre un milione di creditori e si parla anche dell’attacco hacker di venerdì scorso, che ha visto sottrarre centinaia di milioni di dollari in criptovalute dai portafogli della piattaforma.

Quando l’11 novembre FTX ha presentato istanza di fallimento ai sensi del Chapter 11 negli Stati Uniti, con contestuale dimissione di Sam Bankman-Fried dal ruolo di CEO, affermò di avere tra i 10 e i 50 miliardi di dollari in attività e passività e oltre 100.000 creditori.

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