inflazione eurozona

Sono stati pubblicati i dati sull’inflazione dell’Eurozona per ottobre. Con grande sollievo di molti, il dato si è attestato al 10,6%, di poco inferiore a quelle che erano le attese.

La precedente indagine, pubblicata a fine ottobre, stimava un aumento annuo record dei prezzi del 10,7%. L’inflazione nell’Unione Europea è salita all’11,5%. I prezzi sono aumentati dell’1,5% nell’Eurozona e dell’1,4% nell’UE rispetto a settembre 2022.

L’ HICP (Indice armonizzato dei prezzi al consumo) o inflazione di base (che esclude i prezzi di energia, cibo, alcol e tabacco) è aumentato dello 0,6% ogni mese o del 5% all’anno. L’energia ha rappresentato 4,44 punti percentuali, seguita da alimentari, alcol e tabacco (2,74%), servizi (1,82%) e prodotti industriali non energetici (1,62%).

I costi energetici sono esplosi in tutto mondo. Solo un anno fa, nell’ottobre 2021, i prezzi dell’energia nell’Eurozona erano inferiori del 41,5%.

Da luglio, la Banca centrale europea ha aumentato significativamente i tassi di interesse nel tentativo di frenare gli aumenti dei prezzi, puntando a mantenere l’inflazione al 2% nel medio termine.

Ancora aumenti dei tassi di interesse per frenare l’inflazione?

I numeri attuali sono lontani dall’obiettivo della Banca centrale europea. Pertanto è altamente probabile attendersi nuovi rialzi dei tassi di interesse.

L’inflazione in Italia ha raggiunto il massimo degli ultimi anni.

D’altra parte, anche i numeri dell’inflazione negli Stati Uniti di ottobre sono stati inferiori alle attese al 7,7%. Tuttavia, il numero è ancora superiore all’obiettivo previsto dalla FED (Federal Reserve). Pertanto, dovrebbero essere previsti aumenti dei tassi di interesse a livello globale.

Il 2022 è stato uno degli anni peggiori per la finanza globale. La guerra Russia-Ucraina e gli effetti della pandemia di Covid-19 ci sono costati cari.

Secondo gli esperti, l’attuale crisi economica potrebbe durare fino al 2024. Anche il CEO di Tesla, e attuale proprietario di Twitter, Elon Musk, ritiene che la recessione possa durare fino alla primavera del 2024.

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