Elon Musk, l’eccentrico presidente di Tesla e SpaceX, noto per il sostegno al mondo delle criptovalute, ha parlato ancora una volta di Dogecoin preferndolo a Bitcoin per le grandi transazioni.
Il magnate dà così una spinta a una criptovaluta che non sembra attraversare il suo momento migliore, visto che ha recentemente perso la sua posizione nella Top 10 delle criptovalute a favore di Polkadot.
Dogecoin attualmente sta perdendo il 59% da inizio anno: oggi vale $0,06 mentre a maggio 2021, quando ha raggiunto il massimo storico, valeva 70 centesimi di dollaro.
Perché DOGE
Elon Musk non hai mai fatto mistero del supporto concesso a Dogecoin, anzi, in più occasioni si è perfino definito “The Dogefather” (il padre di Doge) anche sui social network.
In una recente intervista a Full Send Podcast, Musk ha affermato che la blockchain di Dogecoin potrebbe elaborare molte più transazioni rispetto a Bitcoin.
DOGE è accettato già da Tesla e SpaceX come mezzo di pagamento e anche da The Boring Company, altra società di Musk che offre servizi di trasporto sotterraneo a Las Vegas.
Secondo l’imprenditore, la blockchain di Bitcoin è eccessivamente lenta, poiché le transazioni potrebbero richiedere circa 10 minuti per essere completate. Al contrario, su DOGE la stessa transazione non richiede più di un minuto. La scalabilità di Dogecoin è quindi il motivo per cui sceglierlo come mezzo di pagamento.
Parlando delle origini della coin, Musk ha ricordato che DOGE è stata creata per scherzo, per prendere in giro proprio Bitcoin. Col tempo questo “scherzo” ha finito per essere migliore di Bitcoin in termini di prestazioni delle transazioni.
L’importanza della tokenomics per Musk
Un’altra caratteristica che l’imprenditore ha voluto sottolineare è la natura inflazionistica di Dogecoin, in cui ogni anno vengono creati cinque miliardi di coin. Per Musk si tratta di un vantaggio a lungo termine perché DOGE si propone come valuta per le transazioni rispetto a Bitcoin, la cui offerta è limitata a 21 milioni di coin.
Al contrario, i sostenitori di Bitcoin affermano che è proprio la fornitura limitata uno dei motivi che ne decreterà il successo a lungo termine. Tuttavia, gli asset deflazionistici incoraggiano l’acquisto da parte degli investitori, poiché le persone anticipano guadagni futuri e quindi non fanno transazioni, ma accumulano.
Questo aspetto potrebbe nuocere al futuro dell’economia di Bitcoin, dal momento che diverse analisi (come quella in alto) ci hanno mostrato che il 60% dell’intera offerta di Bitcoin non si è spostata dal 2018 e la percentuale di hodler continua ad aumentare.
Basterà il supporto di Elon Musk per rivitalizzare Dogecoin?
Attualmente DOGE è sempre al primo posto tra i migliori meme coin per capitalizzazione di mercato, secondo CoinMarketCap, poiché può contare su 9.500 milioni di dollari.
Dogecoin ha bisogno però di qualche cambiamento che gli permetta di ritrovare un rinnovato appeal, visto che la concorrenza è agguerrita come dimostra il successo di Shiba Inu o Babydoge.
Senza contare i nuovi token rampanti come Tamadoge che raccoglie $1 milione in 14 giorni di prevendita, forse il vero Dogecoin killer, grazie all’architettura completa che unisce P2E, NFT e metaverso.
Si tratta di un progetto che non è certo nato per scherzo ma ha una roadmap interessantissima e TAMA, il token di Tamadoge, è deflattivo con un’offerta limitata di 2.000 coin.
La fase beta della presale non è ancora terminata ma lo sarà a breve, per cui chi volesse comprare Tamadoge al prezzo fisso attuale di $0,01 può farlo qui. Tale prezzo subirà un aumento del 25% al termine della fase beta e poi, finita la prevendita, verrà listato su CEX e DEX e lì il prezzo subirà le inevitabili oscillazioni del mercato.
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