Vietnam, Filippine e Ucraina: questo è il podio dei paesi del mondo che hanno adottato maggiormente l’utilizzo delle criptovalute e della tecnologia della blockchain.

A presentare il report denominato Global Crypto Adoption Index è stata Chainalysis, azienda internazionale impegnata nello studio e nella ricerca nel settore delle crypto e della blockchain.

Il report di Chainalysis non analizza la somma degli investimenti in criptovalute fatte dai singoli paesi del mondo, bensì ha misurato dove e come la maggior parte delle persone sta investendo la maggior parte del proprio denaro nelle criptovalute.

Per redigere questa classifica sono stati tenuti in considerazione diversi aspetti o sotto indici, dai volumi delle transazioni in criptovalute fino all’utilizzo delle VPN e altri prodotti che mascherano l’attività online.

Da quest’anno sono stati introdotti altri due campi di ricerca nella classifica, ovvero quelli dedicati al volume delle transazioni DeFi e ai singoli protocolli DeFi.

Punti chiave dell’indice Global Crypto Adoption

A livello mondiale l’adozione delle criptovalute è rallentata negli ultimi mesi, pur restando al di sopra dei livelli di mercato pre-rialzo.

I dati del report mostrano che l’adozione globale si è stabilizzata nell’ultimo anno dopo essere cresciuta costantemente dalla metà del 2019.

L’adozione globale delle criptovalute ha raggiunto il suo massimo storico attuale nel secondo trimestre del 2021. Da allora, l’adozione si è mossa a ondate: è scesa nel terzo trimestre, che ha visto un calo dei prezzi delle criptovalute, è rimbalzato nel quarto trimestre quando abbiamo visto i prezzi rimbalzare a nuovi massimi storici, ed è caduto in ciascuno degli ultimi due trimestri quando siamo entrati in un mercato ribassista. Tuttavia, è importante notare che l’adozione globale rimane ben al di sopra dei livelli pre-rialzo del mercato 2019.

I dati raccolti nell’indice suggeriscono che molti di coloro che sono stati attratti dall’aumento dei prezzi nel 2020 e nel 2021 sono rimasti e continuano a investire una parte significativa delle loro risorse in asset digitali. I grandi investitori a lungo termine hanno continuato a reggere il mercato ribassista, spinti da rinnovato ottimismo.

La classifica: Italia 51esima

A dominare l’indice sono i mercati emergenti. La Banca Mondiale classifica i paesi in una delle quattro categorie in base ai livelli di reddito e allo sviluppo economico generale: reddito alto, reddito medio-alto, reddito medio-basso e reddito basso. Utilizzando questa struttura, a dominare l’indice sono state le due categorie centrali.

Dei primi 20 paesi classificati:

  • 10 sono a reddito medio-basso: Vietnam, Filippine, Ucraina, India, Pakistan, Nigeria, Marocco, Nepal, Kenya e Indonesia
  • 8 sono reddito medio-alto: Brasile, Thailandia, Russia, Cina, Turchia, Argentina, Colombia ed Ecuador
  • 2 sono ad alto reddito: Stati Uniti e Regno Unito

Gli utenti nei paesi a reddito medio-basso e medio-alto spesso fanno affidamento sulle criptovalute per inviare rimesse, preservare i propri risparmi in tempi di volatilità della valuta fiat e soddisfare altre esigenze finanziarie esclusive delle loro economie. Questi paesi tendono anche a fare affidamento su Bitcoin e stablecoin più di altri paesi.

Al primo posto, come visto, c’è il Vietnam mentre gli Stati Uniti balzano al quinto posto, con la Cina che torna nella top ten. L’Italia si piazza 51esima a livello mondiale.

Secondo uno studio, i giochi basati su criptovalute, ovvero i giochi P2E come Tamadoge e i giochi move to gain (M2E), sono particolarmente popolari nel paese del sud-est asiatico.

Infine, un passaggio sulla Cina. Nonostante il ban del governo verso tutti gli exchange del settembre del 2021, il colosso asiatico è tornato nella top ten, a dimostrazione che il divieto è stato inefficace o applicato in modo approssimativo.

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