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SALT è l’ultima società di criptovalute coinvolta nell’effetto domino innescato dal crollo dell’impero di Sam Bankman-Fried. Secondo un’e-mail aziendale inviata ai clienti il 15 novembre, la piattaforma di prestiti di criptovalute avrebbe sospeso i prelievi e i depositi sulla sua platform “con effetto immediato” a causa del crollo di FTX che ha travolto l’intero settore criptomatico.

Nella mail incriminata, il CEO di SALT Shawn Owen ha dichiarato:

“Il crollo di FTX ha avuto un impatto sulla nostra attività. Fino a quando non saremo in grado di determinare l’entità di questo impatto con dettagli specifici che riterremo essere effettivamente accurati, abbiamo sospeso i depositi e i prelievi sulla piattaforma SALT con effetto immediato”.

La piattaforma SALT Lending è stata lanciata all’inizio del 2018, consentendo ai possessori di criptovalute di ottenere un finanziamento fornendo come garanzia una quota delle proprie criptovalute. In questo modo, gli utenti possono ricevere un prestito in contanti senza dover vendere le loro cripto.

Nel settembre 2020, la società è stata accusata dalla Securities and Exchange Commission di aver venduto un titolo non registrato e le è stato ordinato di rimborsare i 47 milioni di dollari raccolti in una ICO del 2017.

Owen ha dichiarato che la società sta lavorando diligentemente con i suoi partner per garantire la massima trasparenza possibile.

“Sia nei prestiti garantiti che in quelli non garantiti, la trasparenza è fondamentale” – ha detto il CEO di SALT a Crowdfund Insider il mese scorso – “Senza un’idea chiara delle attività e delle passività, sia i mutuatari che i prestatori non possono valutare correttamente il rischio di controparte, che è uno dei principali fattori decisionali per l’impiego di capitali nei mercati monetari”.

Nella sua lettera ai clienti, SALT ha affermato che riconoscerà i depositi on-chain, ma sconsiglia vivamente di depositare ulteriori fondi sui conti della piattaforma, almeno fino a quando l’azienda non sarà in grado di fornire maggiori certezze sui suoi piani futuri.

Dopo che l’11 novembre Sam Bankman-Fried ha presentato istanza di fallimento ai sensi del Chapter 11 (bancarotta assistita) negli Stati Uniti e si è dimesso dalla carica di CEO di FTX, numerose società operanti sia all’interno che all’esterno del settore delle criptovalute hanno riconosciuto l’esposizione all’exchange ormai fallito, tra cui figura anche il Fondo pensionistico degli insegnanti dell’Ontario (Canada), che ora si ritrova con un buco di 95 milioni di dollari.

Di recente la piattaforma mediatica Decrypt ha contattato SALT per un’intervista, ma non ha ancora ricevuto risposta.

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