Quattro mesi e mezzo dopo il caotico lancio delle spunte blu a pagamento, il social guidato da Elon Musk ha precisato che, a partire dal 1° aprile 2023, tutti gli attuali utenti con la spunta di verifica e non iscritti al servizio vedranno i loro account “declassati” al livello base.

Per continuare ad averla, bisognerà quindi abbonarsi a Twitter Blue.

A partire dal 1° aprile, il nostro programma di verifica tradizionale verrà chiuso e gli account verificati in base ai criteri precedenti (attivi, degni di nota e autentici) non manterranno il segno di spunta blu a meno che non siano abbonati a Twitter Blue“, si legge in una FAQ di Twitter.

Nel nostro Paese, l’abbonamento a Blue ha un costo mensile di 11 euro, se si accede da smartphone iPhone o Android, e di 8 euro per la versione via web.

Oltre al sistema di verifica con tag multicolore, gli abbonati potranno accedere a una serie di funzionalità extra, tra cui una minore pubblicità (ovvero il 50% in meno di tweet con annunci), la possibilità di caricare video più lunghi e post con più caratteri, un menu per modificare i tweet con un tasto dedicato per capire cosa viene cambiato rispetto alla frase originale e l’utilizzo degli NFT come immagine del profilo.

Le polemiche su Twitter Blue

Lanciato negli Stati Uniti a novembre e disponibile in Italia da febbraio, Twitter Blue si è imbattuto subito in una serie di problemi. Molti utenti hanno approfittato dell’opportunità di ottenere una spunta blu quasi immediata per fingersi celebrità, tra cui lo stesso CEO Elon Musk, grazie alla possibilità di cambiare nome dopo aver ottenuto la certificazione.

A fare scalpore fu soprattutto un falso account dell’azienda farmaceutica Eli Lilly, che a novembre scorso creò il panico scrivendo che l’insulina sarebbe stata concessa gratuitamente. Dopo poche ore, la quota della società scese di oltre il 4%, cancellando oltre 15 miliardi di dollari della sua capitalizzazione di mercato.

Ora dal primo aprile, chi vorrà un account certificato – con quella spunta blu che ormai viene associata ai profili autorevoli – dovrà sottoscrivere un abbonamento. Il proprietario di Twitter Elon Musk lo aveva già ampiamento annunciato, ritenendo il sistema di attribuzione della spunta blu “erroneo e illogico“, oltre che inspiegabilmente gratis.

Detto fatto: dall’attivazione del nuovo Twitter Blu, la spunta di certificazione sarà eliminata da tutte le utenze, fino al primo pagamento.

Sarà un pesce d’aprile?

Considerando che si tratta di Elon Musk, qualcuno ha anche ipotizzato che la notizia della scomparsa delle spunte blu, coincidente con il giorno del pesce d’aprile, potesse essere uno scherzo.

Tuttavia, l’annuncio è stato comunque pubblicato sull’account ufficiale di Twitter, che già alcune ore prima aveva dato il via all’iscrizione a pagamento di Twitter Blue a livello globale.

Inoltre, il social network ha introdotto le spunte grigie per gli account di istituzioni, funzionari governativi o organizzazioni multilaterali, e le spunte dorate per gli account aziendali, una forma di verifica che potrebbe presto avere un costo mensile molto più alto.

Per ulteriori informazioni sui sistemi di verifica e i prezzi dei vari abbonamenti, Twitter ha messo a disposizione degli utenti una pagina dedicata, anche in italiano, in cui illustra le diverse opzioni.