La causa tra Ripple Labs (XRP) e la Securities and Exchange Commission (SEC) americana si avvia alla conclusione dopo due anni di battaglia legale.
La svolta c’è stata il 17 settembre quando entrambe le parti hanno inviato alla Corte Distrettuale degli Stati Uniti, Distretto Sud di New York due “summary judgment motions”, cioè due mozioni per un giudizio sommario, una sorta di rito abbreviato che porterà il giudice federale Analisa Torres a pronunciarsi immediatamente sulla vicenda.
Perché la SEC ha accusato Ripple
La SEC sta adottando da anni una linea particolarmente severa sia verso le singole aziende crypto come Ripple Labs sia verso gli exchange come Binance (più volte indagata) e Coinbase, attualmente sotto inchiesta.
Anzi, ad agosto la SEC ha fatto sapere che indagherà tutti gli exchange di criptovalute. Il motivo in tutti questi casi è sempre il medesimo: i token devono essere considerati delle secutrities, cioè titoli azionari oppure no? Nel primo caso, rientrano sotto la giurisdizione della SEC che può quindi esercitare i suoi poteri e imporre una serie di controlli attualmente non previsti, gli stessi che hanno i normali titoli azionari.
Finora, però, i token crypto non sono stati classificati come tali dal legislatore americano, quindi molti analisti e giuristi non si spiegano a quale titolo la SEC stia indagando. L’esito finale di questa causa, in ogni caso, è dirimente perché potrebbe andare ben oltre i confini di Ripple e modificare la natura legislativa stessa dei token.
Come si vede, è una questione più legislativa che giudiziaria e la vicenda si inserisce in un vuoto legislativo che il Congresso USA non ha ancora colmato.
Secondo il CEO di Ripple Brad Garlinghouse le vendite del token XRP vengono determinate unicamente dalla domanda e dall’offerta del mercato, non essendoci alcun contratto di investimento tra le parti, cioè tra Ripple e gli investitori.
La SEC vuole invece stabilire che i possessori di XRP si aspettano ragionevolmente un profitto in base a un contratto di investimento anche se in realtà non c’è un vero contratto, non ci sono diritti concessi all’acquirente né obblighi nei confronti dell’emittente.
Le reazioni della community
Questa lunga causa ha tarpato le ali di XRP e dalla sua risoluzione dipende in buona parte l’apprezzamento o il deprezzamento del token: ne abbiamo parlato nel nostro articolo XRP Previsioni. La causa contro la SEC finora è stata una spada di Damocle sulle spalle di Ripple e se la società dovesse prevalere, si creerebbe un enorme clamore intorno a Ripple XRP.
Se dovesse prevalere la SEC, negli Stati Uniti ci sarebbe un profondo cambiamento di tutto il comparto delle criptovalute.
Nel frattempo la community di Ripple e delle crypto in genere ha reagito prontamente perché la conclusione della vicenda giudiziaria è di per sé una buona notizia. I più sono ottimisti e questo ottimismo si è riversato sul mercato, dove XRP è salito ai massimi da luglio.
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