Ieri, l’agenzia di stampa britannica Reuters ha riferito che ad aprile il miliardario Elon Musk dovrebbe volare in Cina per uincontrare il premier Li Qiang.

A rivelarlo sono state fonti che si stanno occupando del viaggio del CEO di Tesla. Ed è proprio della società automotive che si potrebbe parlare nel bilaterale tra Musk e il primo ministro cinese.

Dopo gli Stati Uniti, il paese asiatico è infatti il secondo mercato più grande per l’azienda di auto elettriche e, non a caso, lo stabilimento Tesla di Shangai è il suo più grande polo produttivo al mondo.

Tuttavia, l’interesse per il mercato cinese non è una novità per Tesla. Come abbiamo già avuto modo di spiegare in alcuni precedenti articoli, la casa automobilistica statunitense sta infatti attuando una guerra al ribasso sui prezzi delle auto per non perdere fette di mercato. In Cina tra i suoi competitor più agguerriti c’è BYD, finanziata da Warren Buffett.

Per dare qualche numero, all’inizio dell’anno la quota di BYD è salita dal 34% al 40%, mentre Tesla è arretrata al 7,8%.

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Di conseguenza le aziende che operano nel Paese, tra cui anche Tesla, hanno dovuto lottare per far funzionare le cose e mantenere alta la produzione.

L’incontro tra Musk e il premier cinese Li Qiang, se confermato, potrebbe senz’altro avere a che fare con l’impegno e gli investimenti di Tesla in Cina. In patria, nel frattempo, Musk sta investendo nella Gigafactory in Nevada, mentre è stata confermata una struttura analoga anche in Messico.

Inoltre, secondo quanto riporta Reuters, Musk avrebbe intenzione di costruire anche un impianto per la produzione di batterie negli USA, in collaborazione con il principale produttore cinese del segmento CATL – Contemporary Amperex Technology.

Le relazioni tra Cina e Musk si sono inasprite

Nell’ultimo anno i rapporti tra la Cina e Tesla si sono deteriorati.

Nel 2021, il paese asiatico ha bandito le auto Tesla da alcuni edifici governativi per “problemi di spionaggio”.

Nonostante Musk abbia negato che i suoi veicoli potessero essere utilizzati a scopo di spionaggio, la Cina ha continuato a ritardare l’espansione della Gigafactory di Tesla a Shangai, anche a causa delle preoccupazioni legate al servizio internet satellitare Starlink, di proprietà di SpaceX.

Il mese scorso, la Cina ha rimproverato Musk dopo che aveva risposto a un tweet sulla relazione riguardante la fuga di notizie dal laboratorio di Wuhan.

L’ad di Twitter ha suscitato polemiche anche in un’intervista in cui ha commentato le relazioni tra Cina e Taiwan, affermando che la sua raccomandazione è quella di “trovare una zona amministrativa speciale per Taiwan che sia ragionevolmente accettabile”.

La dichiarazione gli è valsa l’elogio dell’ambasciatore cinese negli Stati Uniti Qin Gang, mentre l’ambasciatore di Taiwan ha reagito in modo critico, twittando:

Taiwan vende molti prodotti, ma la nostra libertà e democrazia non sono in vendita”.

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