Mercoledì Versalis S.p.A., una società del gruppo Eni leader nei settori della petrolchimica e della chimica da fonti rinnovabili, ha dichiarato di essere in trattativa avanzata per rilevare Novamont, una delle società di punta e più conosciute dell’industria delle bioplastiche, con sede a Novara, stabilimento a Terni e quattro centri di ricerca in tutta Italia.
Versalis, al momento, detiene una partecipazione del 36% in Novamont e intende rilevare anche il rimanente 64% della società da Mater-Bi, una compagnia controllata dai fondi di private equity che fanno riferimento a Investitori Associati e NB Renaissance.
La controllata di Eni non ha ancora rivelato i dettagli finanziari dell’acquisizione, ma secondo quanto dichiarato il mese scorso ai media dall’amministratore delegato Catia Bastioli, la società prevede un aumento delle vendite nel 2023 a circa 450 milioni di euro dai 414 milioni del 2022.
Se andrà in porto, la trattativa rafforzerà la presenza del braccio di Eni nel settore della chimica green e consoliderà un rapporto che era già molto solido anche prima dell’ultima mossa.
Già un anno fa, Versalis e Novamont avevano infatti rafforzato l’asse già esistente per rinsaldare le sinergie in un settore chiave per la transizione ecologica come quello della chimica verde, e riconfermato l’impegno su Matrìca – la joint venture costituita nel 2011 tra le due società a Porto Torres e specializzata nella produzione di bioprodotti da fonti rinnovabili – con l’obiettivo di valorizzarne tecnologie e asset produttivi per il pieno sviluppo dei prodotti, anche in filiere integrate con le due aziende, nei mercati di riferimento, puntando sul loro sviluppo e su una costante crescita.