Grazie a una joint venture tra le società cinesi Norinco e Panjin, la compagnia saudita Aramco costruirà in Cina una raffineria integrata e un complesso petrolchimico.

Ad annunciarlo è stata la stessa Aramco, specificando che l’impianto avrà sede nel nord-est della Cina e diventerà pienamente operativo nel 2026, ospitando circa 300.000 barili al giorno.

In base a quanto rivelato dal partner Panjin Xicheng Industrial Group, il progetto costerà circa 83,7 miliardi di yuan (12,2 miliardi di dollari) e si pone l’obiettivo di soddisfare la crescente domanda di prodotti chimici e di carburante della nazione.

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I lavori inizieranno nel secondo trimestre del 2023

Secondo una dichiarazione ufficiale, Huajin Aramco Petrochemical Company [HAPCO] costruirà la joint venture e gestirà le varie operazioni.

Si prevede infatti una capacità produttiva annua di 1,65 milioni di tonnellate di etilene e 2 milioni di tonnellate di paraxilene. Inoltre, vale la pena notare che il gruppo cinese NORINCO, produttore di attrezzature militari, possiede il 51% di HAPCO, mentre Aramco e Panjin Xincheng detengono rispettivamente il 30% e il 19% delle quote.

La costruzione inizierà nel secondo trimestre di quest’anno, dopo che il progetto avrà ottenuto tutte le approvazioni amministrative necessarie. Inoltre, Aramco fornirà fino a 210.000 barili al giorno di greggio come materia prima per l’impianto.

Parallelamente, la società saudita ha firmato un memorandum d’intesa con la provincia cinese meridionale del Guangdong, dopo che aver registrato un utile di 161,1 miliardi di dollari nel 2022. Secondo un post sul sito web del governo provinciale, l’accordo è stato siglato per valutare la cooperazione in settori come l’energia, la finanza, la ricerca e l’innovazione.

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