Nella giornata di ieri – giovedì 27 luglio – ABI, APSP, CNA, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e FIPE hanno raggiunto un accordo per la definizione del “Protocollo d’intesa per la mitigazione, la maggiore comprensibilità e comparabilità dei costi di accettazione di strumenti di pagamento elettronici“.

L’intesa – siglata presso il Ministero dell’Economia e le Finanze, e sulla quale l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM) ha già espresso parere favorevole – riduce le commissioni a carico delle piccole attività commerciali per l’uso del Pos nei pagamenti sotto i 30 euro, promuovendo ulteriormente la digitalizzazione, la modernizzazione e la concorrenza dei servizi di pagamento.

Gli enti che hanno stretto l’accordo specificano, inoltre, che le nuove disposizioni si rivolgono in via esclusiva ai piccoli commercianti che svolgono attività di vendita di prodotti e prestazione di servizi, anche professionali, con compensi nell’anno di imposta precedente non superiori ai 400mila euro

POS: come cambiano le regole e i costi

L’intenzione, almeno all’inizio, era molto più ambiziosa, in quanto prevedeva di ridurre i costi delle commissioni sotto i 30 euro e di azzerarli sotto i 10 euro, una possibilità che sarebbe poi stata considerata tecnicamente non percorribile.

Tuttavia, il compromesso raggiunto rappresenta comunque un’ottima notizia per i piccoli esercenti. Grazie a questo protocollo, sottolinea Confesercenti, “verranno quasi azzerate le commissioni sulle transazioni fino ai 10 euro e si prevedono sostanziali riduzioni anche per quelle fino a 30 euro“.

A conti fatti, l’accordo sul taglio delle commissioni per i pagamenti elettronici potrebbe portare a un risparmio fino a 500 milioni di euro l’anno.

Questo perché le transazioni elettroniche di basso valore rappresentano una fetta importante del totale dei pagamenti effettuati con bancomat e carte in Italia.

Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, la maggior parte dei pagamenti elettronici nel nostro Paese ricade nella fascia oggetto di quest’intesa: nel 2022, il 21% del totale delle transazioni con carte o bancomat è stato di 10 euro o meno, il 32% di 15 euro o meno, mentre i pagamenti fino a 30 euro sono stati il 58%. “E nelle piccole imprese del commercio, del turismo e della ristorazione la quota di micro transazioni è ancora più alta“, fa notare Confesercenti.

L’accordo di oggi è un risultato in qualche modo storico: è da oltre dieci anni che si discute dell’abbassamento del peso delle commissioni sui piccoli commercianti. E finalmente si è riusciti a fare un primo passo nella giusta direzione, anche se l’intervento per ora è temporaneo e va reso strutturale“, ha spiegato Confesercenti.

Il taglio delle commissioni per i pagamenti elettronici riveste, infatti, un’importanza fondamentale nel promuovere la diffusione della moneta elettronica: secondo le ultime stime, solo nel 2022, l’uso di carte e bancomat è costato alle imprese, tra commissioni e costi accessori, circa 5 miliardi di euro.

Nei prossimi giorni, l’associazione bancaria italiana diramerà una circolare alle banche associate, al cui interno ci saranno le indicazioni per rendere operativo l’accordo siglato al Ministero dell’Economia con le associazioni dei commercianti e dei gestori di circuiti di pagamento e delle carte di credito.

Non si tratta di disposizioni obbligatorie, ma in sostanza il protocollo attua quanto previsto dall’ultima legge di bilancio per ridurre gli oneri a carico degli esercenti per le “piccole” transazioni.

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