Per oltre un decennio, il colosso tecnologico Microsoft (NYSE: MSFT) ha costantemente sviluppato soluzioni e investito in tecnologie emergenti per promuovere una riduzione progressiva del suo impatto sull’ambiente.

Per raggiungere questo obiettivo, la multinazionale americana ha di recente siglato un accordo strategico con CarbonCapture, una startup con sede a Los Angeles, per l’acquisto di crediti per la rimozione del carbonio dall’atmosfera.

CarbonCapture ha sfruttato la più recente tecnologia modulare per catturare la CO2 presente nell’ambiente e immagazzinarla in modo sicuro nel sottosuolo, in modo da ridurre l’impatto dei gas serra sul Pianeta e prevenire i cambiamenti climatici.

A tal scopo, la startup ha messo in piedi un progetto, chiamato Project Bison, che prevede la costruzione un impianto di cattura diretta dell’aria (DAC) nel Wyoming, che dovrebbe entrare in funzione verso la fine del 2024.

Microsoft si avvicina all’obiettivo di diventare “carbon-negative” entro il 2010

Con questa partnership, Microsoft compie un importante passo in avanti nella sua missione di diventare “carbon-negative” entro il 2030.

Ciò significa che deve eliminare dall’atmosfera una quantità di anidride carbonica superiore a quella che emette in tutte le sue attività quando utilizza i combustibili fossili.

Ma l’ambizioso obiettivo del colosso di Redmond non si ferma qui: entro il 2050 intende cancellare dall’atmosfera l’intera impronta di carbonio prodotta dalla sua fondazione nel 1975. Si tratta indubbiamente di un traguardo molto impegnativo, se si considera che le tecnologie per la rimozione della CO2 dall’atmosfera sono inadeguate e difficilmente in grado di soddisfare le esigenze di Microsoft.

Questo accordo con CarbonCapture ci aiuta a raggiungere il nostro obiettivo di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, contribuendo al contempo a catalizzare la crescita del settore della cattura diretta dell’aria nel suo complesso“, ha dichiarato Phillip Goodman, direttore del portfolio di Microsoft per la rimozione delle emissioni di CO2, in un comunicato che accompagna l’annuncio.

Nel recente aggiornamento sulla rimozione delle emissioni di anidride carbonica, Microsoft ha illustrato come intende ridurre i propri livelli di inquinamento e indicato le quantità precise di CO2 che deve rimuovere dall’atmosfera.

Nonostante il calo registrato negli anni precedenti, le emissioni di anidride carbonica dell’azienda hanno ricominciato ad aumentare nell’anno fiscale 2021, come si legge nell’ultimo rapporto sulla sostenibilità.

In quell’anno, le emissioni di CO2 di Microsoft sono state pari a circa 14 milioni di tonnellate, equivalenti alla quantità generata ogni anno da 35 centrali elettriche a gas.

La partnership strategica con CarbonCapture si occuperà di una frazione delle emissioni dell’azienda. Nei primi anni di implementazione del Project Bison nel Wyoming, la startup prevede di immagazzinare 10.000 tonnellate metriche di CO2 rimosse dall’atmosfera nel sottosuolo ogni anno.

Come funziona la tecnologia di CarbonCapture

I moduli del Progetto Bison assomigliano a dei container ventilati impilati l’uno sull’altro e, secondo CarbonCapture, la scelta di questo design modulare serve a rendere il progetto facilmente scalabile.

Nelle fasi iniziali del progetto, i moduli sarebbero stati prodotti presso la sede centrale dell’azienda a Los Angeles, mentre nella seconda metà del 2024 verranno installati circa 25 moduli nell’impianto del Wyoming.

Questi ultimi avrebbero una capacità combinata di rimuovere dall’atmosfera 10.000 tonnellate metriche di CO2 all’anno, ma secondo quanto riferito dalla stessa società, nei prossimi anni verranno costruiti altri moduli nel Wyoming.

L’idea è quella di costruire altri moduli aggiuntivi fuori dal sito, spedirli facilmente in loco e poi assemblarli come un sistema Lego sul sito stesso“, ha dichiarato Adrian Corless, CEO e CTO di CarbonCapture.

In ogni modulo di 40 piedi ci sono circa 16 “reattori” dotati di “cartucce di sorbente” che, nella loro forma rudimentale, funzionano come filtri che attirano la CO2. In questo modo, circa il 75% di tutta l’anidride carbonica che passa attraverso i contenitori viene catturata dai primi filtri.

Subito dopo la saturazione dei filtri, entrano in funzione i reattori per consentire l’avvio del processo successivo, che prevede il riscaldamento dei filtri per separare il monossido di carbonio (CO) dall’aria.

Ogni modulo è costituito da numerosi reattori che operano a velocità variabile per raccogliere continuamente CO2. Insieme, i reattori producono flussi di CO2 che vengono poi compressi e convogliati in pozzi sotterranei (a 12.000 piedi di profondità) per lo stoccaggio.

Frontier Carbon Solutions, una società con sede a Dallas, è stata incaricata da CarbonCapture di fornire strutture di stoccaggio sotterraneo per l’anidride carbonica compressa in loco.