La scorsa settimana la Silicon Valley Bank (SVB) ha chiuso i battenti dopo oltre quarant’anni di attività.
Sebbene la notizia abbia lasciato molte istituzioni e investitori sotto shock, il crollo ha anche scatenato un’aspra contestazione all’interno di diversi istituti bancari.
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Le aziende Fintech iniziano a rastrellare i depositi bancari della Silicon Valley Bank
Il crollo della Silicon Valley Bank (SVB) ha provocato quello che molti esperti definiscono il più imponente movimento di depositi degli ultimi dieci anni.
Secondo una recente analisi di mercato, la crisi bancaria attualmente in corso negli Stati Uniti ha accelerato l’adozione delle banche digitali, con miliardi di dollari di fondi depositati nelle piattaforme Fintech che forniscono servizi bancari a privati e imprese.
Poche ore dopo la chiusura della Silicon Valley Bank, molte banche digitali hanno iniziato ad effettuare transazioni immediate, offerto finanziamenti di emergenza per le buste paga e accelerato il processo di accesso ai fondi da parte delle aziende in difficoltà.
Inoltre, nel giro di pochi giorni, diverse società Fintech rivali hanno raggiunto un accordo con le grandi aziende tecnologiche per velocizzare il passaggio dalle banche tradizionali a quelle digitali.
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Già la scorsa settimana, molte società Fintech – tra cui la banca software multinazionale ARK Invest – hanno iniziato a ricevere i clienti che detenevano i loro conti presso la Silicon Valley Bank, ormai caduta in disgrazia.
Per aiutare i nuovi correntisti a gestire i propri depositi nel contesto normativo, Ark ha offerto un’assicurazione FDIC fino a 2,75 milioni di dollari. Inoltre, tutti i fondi in eccesso saranno investiti istantaneamente in Treasury Bill (T-Bill, ovvero titoli di debito con scadenza a un anno o inferiore garantiti dal governo statunitense) attraverso la sua piattaforma SaaS, con un rendimento percentuale annuo (APY) del 5%.
Tra le altre fintech che stanno cercando di accaparrarsi i clienti tecnologici della Silicon Valley Bank ci sono anche Mercury e Brex.
Nelle prossime settimane, altre aziende del settore inizieranno a offrire a imprese e startup in difficoltà titoli di Stato a lunga scadenza e prestiti garantiti da venture capital senza garanzie, con l’obiettivo di conquistare altri clienti abbandonati della SVB.
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