Il giorno dopo che il produttore di auto elettriche ha riportato i numeri di produzione e consegna di veicoli elettrici relativi al quarto trimestre 2022, il titolo Tesla (NYSE: TSLA) è crollato del 12%, segnando l’ennesimo tonfo dopo un 2022 che ha visto le azioni crollare di oltre il 70%.
I risultati del Q4 sono stati inferiori alle aspettative degli analisti e agli obiettivi dichiarati dall’azienda guidata da Elon Musk. Secondo gli esperti, Tesla ha mancato le stime di Wall Street a causa dei problemi logistici, del rallentamento della domanda, dell’aumento dei tassi di interesse e dei timori di una possibile recessione.
Tuttavia, i numeri del 2022 restano comunque da record, poiché la casa automobilistica ha venduto circa 1,31 milioni di vetture, quasi il 40% in più rispetto al 2021. Ne avrebbe però dovute consegnare più di 1,4 milioni per raggiungere il suo obiettivo iniziale di aumentare gli acquisti di almeno il 50%.
Il target non è stato centrato anche a causa del blocco della produzione nella sua Gigafactory di Shanghai a fine dicembre, dovuto a una nuova ondata di Covid in Cina che ha colpito i dipendenti, impedendogli di lavorare.
Musk ha in parte attribuito la colpa del crollo all’aumento dei tassi di interesse, mentre i più critici puntano il dito contro la sua travagliata acquisizione di Twitter, costata 44 miliardi di dollari.
Per finanziare una parte del leveraged buyout, l’anno scorso Musk ha infatti venduto decine di miliardi di dollari delle sue azioni Tesla e ha poi dichiarato che non ne avrebbe più vendute per almeno 18 o 24 mesi.
Inoltre, a metà dicembre la casa automobilistica statunitense ha lanciato uno sconto di 7.500 dollari – il doppio di quanto offriva all’inizio del mese – per i suoi due modelli più popolari, nel tentativo di sostenere la domanda di fine anno. Secondo alcuni analisti di Wall Street questi sconti aggressivi, seguiti dalle mancate consegne di Tesla, creeranno ulteriori difficoltà e problemi al produttore di veicoli elettrici, mentre altri li considerano un’opportunità per incrementare le vendite nel nuovo anno.
I nuovi veicoli elettrici Model Y vengono prelevati da un camion dallo stabilimento Tesla di Berlino-Brandeburgo
Toni Sacconaghi di Bernstein vede Tesla “alle prese con un problema significativo della domanda” nel 2023. In una nota pubblicata lunedì scorso ha scritto:
“Il volume di ordini annuali di Tesla nel quarto trimestre, comprensivi degli sconti, è stato di solo 1 milione di unità, e l’obiettivo dell’azienda è di vendere quasi 2 milioni di unità nel 2023. Ci aspettiamo che il rallentamento della domanda continui a persistere anche nel nuovo anno”.
Sacconaghi ha inoltre osservato che nessun modello Tesla sembra attualmente qualificarsi per i crediti d’imposta federali del 30% e gli sconti (fino a 14mila dollari) previsti dall’Inflation Reduction Act (IRA), tranne la versione a 7 posti della Model Y che costa circa 39mila dollari. Ha poi aggiunto:
“Crediamo che Tesla dovrà ridurre i suoi obiettivi di crescita (e far funzionare le sue fabbriche al di sotto della capacità) o sostenere e potenzialmente aumentare i tagli dei prezzi a livello globale, mettendo sotto pressione la concorrenza.”
L’analista di Baird, Ben Kallo, che di recente ha indicato il titolo Tesla come una delle migliori scelte per il 2023, ha invece confermato il rating outperform (ossia la variazione percentuale del valore di un titolo superiore alla media di mercato) e ha dichiarato che rimarrà un acquirente del titolo in vista della relazione sugli utili dell’azienda, prevista per il 25 gennaio.
“Le consegne del quarto trimestre hanno mancato le previsioni di Wall Street, ma hanno battuto le nostre stime”, ha dichiarato in una nota di martedì. “È importante notare che la produzione è aumentata del 20% circa rispetto al trimestre precedente e ci aspettiamo che continui così fino al 2023, quando le gigafabbriche di Berlino e Austin riprenderanno a funzionare a pieno regime.”
Anche gli analisti di Morgan Stanley ritengono che il crollo delle azioni Tesla sia una “finestra di opportunità di acquisto”.
“Tra il peggioramento del quadro macro, il rallentamento della domanda e l’aumento della concorrenza, tutte le aziende automobilistiche dovranno fare i conti con numerosi ostacoli da superare nel nuovo anno”, hanno dichiarato in una nota di martedì. “Tuttavia, in questo contesto riteniamo che TSLA abbia il potenziale per ampliare il suo vantaggio nella corsa agli EV, potendo beneficiare dei prezzi scontati e di numerosi stabilimenti nel mondo per distanziarsi dalla concorrenza.”
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