Dopo una settimana turbolenta, oggi i prezzi del petrolio sono in modesto rialzo e rimangono sotto osservazione per possibili ricadute sulle forniture di greggio in seguito alla fallita rivolta in Russia, guidata da Yevgeny Prigozhin, a capo dei mercenari della brigata Wagner.
Lo scorso sabato, il gruppo di miliziani era in marcia verso Mosca, in quella che è stata vista come la più grande minaccia ai 23 anni di potere di Vladimir Putin.
Tuttavia, dopo aver preso il controllo della città meridionale di Rostov-on-Don, dove si intersecano diversi importanti oleodotti e gasdotti, la ribellione armata è stata bruscamente interrotta, dopo sole 24 ore dal suo inizio.
Quando la marcia su Mosca si è arrestata, i prezzi del petrolio – saliti nel fine settimana – hanno ridotto i rialzi, seguendo una più ampia calma nei mercati finanziari.
Al momento, i future del WTI (West Texas Intermediate) in scadenza ad agosto sono saliti dello 0,56% a 69,55 dollari al barile, mentre quelli del Brent di pari scadenza sono aumentati dello 0,58% a 74,27 dollari.
“Collettivamente il mondo avrebbe tirato un sospiro di sollievo, almeno dal punto di vista del mercato petrolifero, per il fatto che le perturbazioni nello Stato russo non hanno avuto l’esito peggiore che si temeva“, ha dichiarato Alok Sinha, responsabile globale di Standard Chartered per l’oil & gas e i prodotti chimici.
Nel frattempo, l’MSCI Asia ex-Japan – un indicatore dei titoli negoziati in Asia al di fuori del Giappone – è rimasto sui minimi di tre settimane, mentre i risultati delle valute tipicamente considerate come beni rifugio sono stati contrastanti.
“Se avesse portato a un’interruzione delle forniture di petrolio da parte dello Stato russo, credo che avremmo assistito a un’interruzione che sarebbe potuta essere di un paio di milioni di barili fino a 3,5-4 milioni di barili“, ha aggiunto Sinha di Standard Chartered. “Questo tipo di interruzione, anche se di breve durata, avrebbe potuto mettere a dura prova i mercati“.
Lo scorso sabato, Putin ha giurato di punire chiunque sia stato coinvolto nella “ribellione armata“, accusando il gruppo di tradimento e malversazione.
Ma quando alla fine le forze di Prigozhin hanno fatto marcia indietro, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato che le accuse penali contro il leader dei Wagner saranno ritirate e che gli sarà concesso l’esilio in Bielorussia.
“Ovviamente questo dimostra un livello di debolezza senza precedenti per il Presidente Putin“, ha dichiarato il numero uno di Eurasia Group, Ian Bremmer, prima di aggiungere: “Ma allo stesso tempo, mentre Putin è stato sottoposto a una prova senza precedenti, non c’è stata una sola defezione di alto livello dall’esercito russo, dal governo russo o tra gli oligarchi russi. Chiunque creda che Putin sia improvvisamente sul punto di lasciare il potere, deve riconoscere che non è così“.
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