I quattro principali exchange traded fund (ETF) sul petrolio – WisdomTree Brent Crude Oil, United States Oil Fund, WisdomTree WTI Crude Oil e ProShares Ultra Bloomberg Crude Oil – hanno registrato la più lunga serie di deflussi dalla metà del 2022, a causa di una domanda globale incerta dopo il recente rally.
Si tratta del periodo più lungo da luglio scorso, con un deflusso di 211 milioni di dollari la scorsa settimana.
I futures sul greggio – sia per il Brent di riferimento globale che per la controparte statunitense West Texas Intermediate – hanno appena concluso quattro settimane di utili dopo che l’OPEC+ ha annunciato a sorpresa un taglio dell’offerta e i principali time spread sono diventati più rialzisti.
Allo stesso tempo, però, alcuni prodotti, in particolare il gasolio, hanno lanciato segnali di allarme in quanto gli investitori temono un rallentamento globale, compresa una possibile recessione negli Stati Uniti.
“I recenti deflussi sono dovuti principalmente al profit-booking, dato che la maggior parte dei nuovi afflussi è emersa quando i prezzi sono scesi sotto i 75 dollari al barile il mese scorso“, ha dichiarato Soni Kumari, stratega delle materie prime presso ANZ Group Holdings Ltd., a Bengaluru, in India. “Al momento questi deflussi di fondi si stanno esaurendo piuttosto che aumentare“.
Nel frattempo, Yeap Jun Rong, analista di mercato presso il broker IG Asia Pte, ha sottolineato le preoccupazioni macroeconomiche.
“Gli investitori a lungo termine potrebbero ancora aspettarsi un eventuale calo dei prezzi del petrolio con l’aumento dei rischi di recessione nell’ultimo mese, provocando una riduzione dell’esposizione“, ha precisato Yeap.