Dopo il crac della Silicon Valley Bank, anche la banca cripto-friendly Signature Bank è stata chiusa dalle autorità statunitensi.
Lo affermano il Tesoro degli Stati Uniti, la FDIC (Federal Deposit Insurance Corporation, l’Agenzia che gestisce fondi del bilancio federale) e la FED (Federal Reserve Board, la Banca centrale USA) in una nota congiunta in cui illustrano i loro piani per SVB.
Tra giovedì e venerdì, lo ricordiamo, il sistema bancario degli Stati Uniti ha vissuto due giornate di notevole agitazione a causa dei crolli della Silvergate Bank e della Silicon Valley Bank, che venerdì è stata chiusa dalle autorità di vigilanza bancaria della California. Si tratta del secondo fallimento bancario più grande della storia dopo quello di Washington Mutal del 2008.
Nel frattempo, è stato avviato un programma di emergenza per sostenere il sistema creditizio e garantire i depositi di tutti i correntisti.
Anche il mercato delle criptovalute è in crisi
Con un altro duro colpo per il settore delle criptovalute, le autorità di regolamentazione hanno annunciato la chiusura di un’altra banca cripto-friendly, la Signature Bank, che segue i già devastanti crolli della Silvergate Bank e della Silicon Valley Bank (SVB), avvenuto la scorsa settimana.
Questi istituti di credito contavano su numerose società cripto come loro potenziali clienti ed erano sostenitori della liquidità degli asset digitali che consentiva pagamenti rapidi tra clienti, exchange e hedge fund.
Signature gestiva, inoltre, una rete di pagamento denominata Signet che permetteva ai suoi clienti crittografici di effettuare pagamenti in dollari in tempo reale e in qualsiasi momento, 24 ore su 24. Grandi operatori del mercato, come Coinbase, hanno integrato Signet lo scorso ottobre, per consentire ai propri clienti istituzionali di trasferire istantaneamente i fondi.
Ora, l’interruzione dell’attività di Signet rischia di avere un grave impatto sulla capacità degli utenti di spostare rapidamente il denaro all’interno e all’esterno degli exchange, con conseguente grave impatto sulla liquidità del mercato cripto.
Le autorità di regolamentazione dello Stato di New York chiudono la Signature Bank
L’annuncio della chiusura della Signature Bank è stato dato dalle autorità di regolamentazione dello Stato di New York nella notte di domenica 12 marzo, precisando che tutti i depositanti avranno accesso al loro fondi lunedì 13 marzo. In un tweet dello scorso fine settimana, il capo di Binance Changpeng Zhao ha affermato che questo sembra essere uno “sforzo coordinato per chiudere le banche amiche delle criptovalute“.
Come altre banche cripto-friendly, anche Signature Bank ha dovuto affrontare un afflusso massiccio di richieste di prelievo. Tuttavia, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa finanziaria Bloomberg, all’8 marzo aveva ancora 16,5 miliardi di dollari di depositi dei clienti.
Commentandone la chiusura, le autorità di regolamentazione dello Stato di New York hanno osservato che:
Il provvedimento è stato adottato “alla luce degli eventi di mercato, monitorandone le tendenze e collaborando strettamente con altri enti regolatori statali e federali” per proteggere sia i consumatori che il sistema finanziario. Nessuna perdita sarà sostenuta dai contribuenti”.
Tesoro Usa e Fed annunciano un programma di prestiti di emergenza
Il Tesoro americano e la Fed hanno messo in piedi un programma di prestiti di emergenza per coprire le richieste dei clienti delle banche che vogliono ritirare i loro fondi dopo il fallimento di SVB. La Fed renderà disponibili ulteriori finanziamenti alle banche per assicurare che siano in grado di rispondere alle richieste dei clienti, dicendosi pronta ad affrontare ogni problema di liquidità che potrebbe emergere.
La FDIC ha anche istituito una banca “ponte” per consentire ai clienti della Signature Bank di accedere ai loro fondi nella mattinata di lunedì 13 marzo. Il governatore di New York Kathy Hochul ha dichiarato che questi sforzi da parte delle autorità di regolamentazione aumenteranno la fiducia nella stabilità del sistema bancario statunitense.
“Molti depositanti di queste banche sono piccole imprese, comprese quelle che guidano l’economia dell’innovazione, e il loro successo è fondamentale per la solida economia di New York“, ha dichiarato.
Nel frattempo, l’emittente della stablecoin BUSD Paxos Global ha affermato di detenere 250 milioni di dollari presso la Signature Bank e di avere un’assicurazione privata sui depositi superiore al saldo in contanti.
“Tutte le riserve di stablecoin di Paxos sono completamente garantite e riscattabili dai clienti in rapporto 1:1 con il dollaro statunitense in qualsiasi momento“, ha aggiunto.