Secondo un articolo dell’agenzia di stampa britannica Reuters, la crisi di Eurovita in Italia e il crollo della Silicon Valley Bank negli Stati Uniti avrebbero molti punti in comune.

Va subito detto, però, che mentre il fallimento della banca californiana ha mandato in tilt tutti i mercati, il dossier Eurovita si è concluso con un lieto fine, almeno in teoria.

Venerdì 30 giugno, le quattro principali compagnie assicurative italiane Intesa Sanpaolo Vita, Generali Italia, Poste Vita e Unipol SAI, insieme alla tedesca Allianz e ad altre 25 banche che distribuiscono polizze Eurovita, hanno raggiunto un accordo per blindare, in primis, i sottoscrittori delle polizze stesse.

In base dell’accordo, le polizze Eurovita verranno trasferite a una nuova entità in via di costituzione partecipata dalle cinque compagnie“, si legge in un comunicato del 30 giugno pubblicato sul sito dell’Ivass, l’istituto di vigilanza per le assicurazioni.

Ritornando all’articolo di Reuters intitolato “Ghost of Silicon Valley Bank turns up in Italy” (ovvero “Il fantasma della Silicon Valley Bank torna in Italia”), le similitudini tra la banca californiana SVB e la compagnia assicurativa Eurovita – l’una fallita e l’altra salvata con una operazione di sistema – non mancano di certo.

L’articolo mette in evidenza l’elemento che questi due dossier hanno in comune, ovvero che sia SVB che Eurovita hanno pagato le conseguenze sui loro bilanci dell’aumento dei tassi di interesse varato rispettivamente dalla Fed di Jerome Powell, negli Stati Uniti, e dalla Bce di Christine Lagarde, nell’area euro, dunque anche Italia.

Il rapido collasso di Silicon Valley Bank avvenuto all’inizio di quest’anno è stato provocato soprattutto da un portafoglio di bond e da passività meno stabili di quanto fosse stato previsto. Sebbene Eurovita non sia una banca, la sua crisi presenta alcune similitudini“, si legge nell’articolo.

Tra queste similitudini, in primis, c’è la decisione di entrambe di puntare su titoli governativi a lungo termine.

Eurovita, che è sotto amministrazione straordinaria dallo scorso marzo e il cui bilancio nel 2022 ammontava a soli 15 miliardi di euro, offriva principalmente prodotti assicurativi sulla vita che garantivano agli assicurati il capitale investito e un rendimento annuo fisso.

Successivamente ha venduto la maggior parte di questi prodotti quando i tassi di interesse dell’eurozona erano pari a zero o addirittura negativi. E come SVB, ha utilizzato i fondi dei clienti per acquistare titoli di Stato a lunga scadenza.

Con il successivo aumento dei tassi per combattere l’inflazione, queste obbligazioni hanno perso rapidamente valore. Nel frattempo, i clienti hanno attivato l’opzione di riscattare le loro polizze assicurative in cambio di una commissione, al fine di spostare i loro soldi verso investimenti più redditizi, spiega Reuters.

Quando Cinven, il gruppo di private equity proprietario di Eurovita, si è rifiutato di iniettare più capitale nella compagnia assicurativa, quest’ultima si è ritrovata nell’impossibilità di rimborsare i clienti, spingendo così l’autorità italiana a porla in amministrazione straordinaria, con il conseguente blocco dei riscatti delle polizze fino al 30 giugno.

L’articolo di Reuters continua sottolineando che è possibile che l’operazione di sistema annunciata lo scorso venerdì abbia impedito alla crisi di Eurovita di scatenare un effetto contagio.

Tuttavia, questo salvataggio ha avuto un prezzo. Messe sotto pressione dal ministero dell’Economia e dall’Autorità di vigilanza sulle assicurazioni (IVASS), le banche italiane, tra cui Intesa SanPaolo, Banco BPM e Bper, che distribuivano i prodotti di Eurovita hanno dovuto fornire un finanziamento di 6 miliardi di euro per garantire le polizze rimanenti – hanno dichiarato a Reuters due fonti vicine alla questione.

Nel comunicato dell’Ivass relativo all’operazione si legge che “a conclusione dell’operazione di sistema, il portafoglio assicurativo di Eurovita sarà rilevato dai cinque gruppi assicurativi, che diventeranno pertanto le nuove compagnie di riferimento degli attuali clienti“.

Il piano prevede come “passaggio tecnico intermedio, l’iniziale trasferimento delle polizze ad una società assicurativa di nuova costituzione (NewCo), che sarà partecipata dalle cinque compagnie assicurative sopra citate“.

L’articolo di Reuters commenta l’accordo raggiunto affermando che, in teoria, le garanzie offerte dovrebbero incoraggiare i sottoscrittori a non darsi alla fuga.

Il problema, tuttavia, è che le banche potrebbero perdere soldi nel momento in cui i riscatti, una volta scongelata l’attuale sospensione, dovessero ripresentarsi.

In tutto, i clienti di Eurovita sono 353 mila, per un valore totale delle polizze sottoscritte di 15 miliardi di euro.

Le banche distributrici e la NewCo provvederanno a comunicare ai singoli clienti in una fase successiva quale delle cinque compagnie assicurative acquisirà la loro polizza, dopo l’iniziale passaggio nella società assicurativa di nuova costituzione“, recita ancora il comunicato.

Nel frattempo, i riscatti delle polizze assicurative di Eurovita rimarranno bloccati fino al prossimo 31 ottobre.

In questo contesto – si legge nel comunicato – al fine di garantire a tutti i soggetti coinvolti i tempi tecnici necessari per portare a termine l’operazione, l’IVASS, con provvedimento 159483/23 del 30 giugno 2023, ha prorogato fino al 31 ottobre 2023 la sospensione dei riscatti anticipati dei contratti di assicurazione e di capitalizzazione stipulati con Eurovita S.p.A., ad eccezione dei riscatti e delle anticipazioni di cui alle forme pensionistiche complementari, disciplinate dal decreto legislativo n.252/2005“.

Giorgetti: dopo la crisi di Eurovita serve fondo garanzia assicurazioni (RCO)

La vicenda Eurovita è tornata oggi sotto i riflettori in occasione dell’assemblea annuale dell’Abi, nel corso della quale è intervenuto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti:

Un fondo di garanzia per le assicurazioni dopo la crisi di Eurovita appare necessario“.

Giorgetti ha poi aggiunto che la collaborazione tra banche e assicurazioni in questa vicenda “dimostra la solidità di due comparti fondamentali del settore finanziario, la loro capacità di lavorare assieme per salvaguardare la fiducia degli assicurati e dei risparmiatori“.

Secondo il ministro, però, la crisi di Eurovita ha anche messo in evidenza le criticità di un modello business sul quale sono necessarie analisi ed eventualmente interventi normativi che prevengano situazioni simili in futuro.

Inoltre, analogamente a quanto previsto nel settore bancario, uno strumento di garanzia appare necessario per il settore assicurativo“, ha aggiunto.

Detto questo, l’articolo di Reuters afferma in conclusione che da Eurovita arriva comunque un’importante lezione. Ovvero, che “le crisi possono esplodere in angoli non previsti e che se le autorità di regolamentazione europee non sono state sull’attenti a individuare eventuali e futuri casi di SVB, forse dovrebbero iniziare a farlo ora“.

Wall Street Memes (WSM) - La nuovissima meme coin

  • Comunità di 1 oltre milione di follower
  • Fondata da esperti in progetti NFT
  • Prevendita live - wallstmemes.com
  • Raccolti $ 300.000 il giorno del lancio