Nella sessione di trading giornaliera il prezzo delle azioni Coinbase (NASDAQ: COIN) è sceso dell’8,16%, chiudendo a 77,14 dollari.

Il 22 marzo Coinbase Global Inc ha ricevuto un avviso di garanzia da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, suggerendo che l’ente di vigilanza sta prendendo in considerazione un’azione esecutiva contro l’exchange cripto.

A seguito della notizia, il valore delle azioni Coinbase è crollato nelle contrattazioni after-hours.

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Coinbase (COIN) crolla del 15%

Secondo i dati, il prezzo delle azioni Coinbase è sceso dell’8,16% durante la sessione di trading giornaliera, chiudendo a 77,14 dollari e perdendo oltre il 57% del suo valore nell’ultimo anno. Di conseguenza, anche COIN è crollato del 15,8% nelle contrattazioni after hours, attestandosi a 64,95 dollari.

Coinbase ha confermato di aver ricevuto una Wells Notice da parte di SEC, una richiesta di informazioni alla quale in genere segue una citazione in giudizio.

Al centro delle accuse ci sarebbero sia le operazioni di staking che l’exchange offre ai propri clienti, sia il listing di alcune criptovalute, in aggiunta poi al grande classico di tutte le azioni che l’agenzia federale muove verso le società cripto, ossia la compravendita di titoli finanziari non registrati.

Una situazione che si evolverà e che finirà con ogni probabilità in tribunale, con Coinbase che però, tramite due suoi massimi dirigenti, ha già replicato alle accuse e annunciato che darà battaglia davanti alle corti, a difesa sia delle proprie operazioni sia di un settore che da tempo è nel mirino di SEC.

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Tendo conto di un altro processo che orami si protrae da diversi anni – la ormai tristemente famosa causa di Ripple contro la SEC – è difficile dire per ora chi la spunterà, pur essendo maturato il sospetto che dietro le mosse della Securities and Exchange Commission ci sia una caccia alle streghe in piena regola, che in molti considerano poco equa e priva di senso.