Giovedì, Credit Suisse ha dichiarato che prenderà in prestito fino a 54 miliardi di dollari dalla Banca Centrale svizzera per sostenere la liquidità e la fiducia degli investitori dopo che il crollo delle sue azioni ha intensificato i timori di una crisi bancaria globale, emersi nello scorso weekend con il fallimento della Silicon Valley Bank.

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Quando il peggio sembrava ormai alle spalle – grazie all’intervento della Fed che ha messo al sicuro tutti i depositi della banca californiana – a far tornare la paura è stata la caduta di ieri (-4,6% Milano e -3,5% Eurostoxx) innescata dal crollo azionario della banca zurighese (-24%).

Tuttavia, dopo gli interventi annunciati questa mattina per sanare i bilanci della Credit Suisse, che prenderà in prestito 50 miliardi di franchi dalla Swiss National Bank e riacquisterà 3 miliardi di debito senior, le sue azioni sono salite del 30% a 2,22 franchi dopo un’apertura a 40%. Anche Piazza Affari sale del 1,3% nel Ftse Mib, Francoforte e Parigi del 0,9%, e Londra dello 0,8%.

Il recupero arriva poco prima dell’appuntamento clou della giornata, rappresentato dalla decisione della BCE sui tassi di interesse (atteso un rialzo di 50 punti base con il tasso di rifinanziamento principale al 3,5% e il tasso di deposito al 3%).

Credit Suisse prenderà in prestito fino a 54 miliardi di dollari per alleviare i timori degli investitori

Nella sua dichiarazione, Credit Suisse ha affermato che eserciterà un’opzione per prendere in prestito dalla banca centrale fino a 50 miliardi di franchi svizzeri (54 miliardi di dollari).

La notizia segue le assicurazioni fornite mercoledì dalle autorità svizzere, secondo cui la banca di Zurigo soddisfa “i requisiti di capitale e di liquidità imposti alle banche di importanza sistemica” per accedere alla liquidità della banca centrale in caso di necessità.

Dal momento che Credit Suisse è la prima grande banca globale a cui è stata concessa un’ancora di salvataggio d’emergenza dopo la crisi finanziaria del 2008, i suoi problemi hanno sollevato seri dubbi sulla capacità delle banche centrali di sostenere la lotta all’inflazione con aumenti aggressivi dei tassi d’interesse.

Dopo la notizia del salvataggio, le azioni della banca hanno registrato un’impennata del 21% negli scambi pre-apertura nelle prime ore europee, mentre per la maggior parte della giornata asiatica il titolo si è stabilmente collocato in territorio negativo, con gli investitori che si sono precipitati verso l’oro, le obbligazioni e il dollaro.

Sebbene l’annuncio abbia contribuito a ridurre le perdite iniziali, gli scambi sono stati volatili e il sentiment fragile.

I prestiti concessi a Credit Suisse saranno erogati nell’ambito di una covered loan facility e di una liquidity facility a breve termine, interamente garantite da asset ad alta qualità. La banca ha inoltre annunciato l’offerta di titoli di debito senior per un importo massimo di 3 miliardi di franchi.

Questa liquidità aggiuntiva sosterrà le attività principali e i clienti di Credit Suisse, che sta compiendo i passi necessari per creare una banca più semplice e più focalizzata sulle esigenze dei clienti“, ha dichiarato Credit Suiss.

Il caso Credit Suiss inciderà sul prossimo aumento dei tassi di interesse?

I rapidi aumenti dei tassi d’interesse hanno reso più difficile per alcune imprese rimborsare i prestiti e aumentato le probabilità di perdite per i prestatori, sempre più preoccupati per il rischio di una recessione.

Ora gli operatori scommettono che la Federal Reserve, che solo la settimana scorsa si aspettava di accelerare la sua campagna di rialzo dei tassi di interesse a fronte di un’inflazione persistente, potrebbe essere costretta a fare una pausa e persino a invertire la rotta.

Anche le previsioni su un forte aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE) durante la riunione di giovedì 16 marzo sono sfumate rapidamente a causa dei crescenti timori sullo stato di salute del settore bancario europeo.

E mentre gli investitori sono concentrati su ciò che accadrà a Credit Suisse, il mercato monetario indica meno del 20% di possibilità di un aumento dei tassi di 50 punti base durante la riunione della BCE.