L’offerta pubblica di scambio (OPS) lanciata da UniCredit su Banco BPM ha agitato il panorama bancario italiano. L’operazione, dal valore stimato intorno ai 10 miliardi di euro, è stata giudicata inadeguata dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, che ha espresso diverse perplessità sulle condizioni e sulle implicazioni strategiche dell’offerta.
Il 25 novembre 2024, UniCredit ha sorpreso il mercato finanziario annunciando un’OPS volontaria per acquisire la totalità delle azioni di Banco BPM. L’operazione, valutata circa 10,1 miliardi di euro, ha l’obiettivo dichiarato di consolidare la posizione di UniCredit nel settore bancario nazionale.
Le condizioni dell’offerta
UniCredit propone un rapporto di concambio di 0,175 nuove azioni proprie per ogni azione di Banco BPM, corrispondente a una valorizzazione di 6,657 euro per azione di Banco BPM. Questo rappresenta un premio dello 0,5% rispetto al prezzo di chiusura del 22 novembre 2024.
L’obiettivo dichiarato è il delisting di Banco BPM, seguito da una fusione tra i due istituti. L’operazione punta a generare:
- Sinergie lorde di costo per circa 900 milioni di euro;
- Sinergie di ricavo pari a 300 milioni di euro.
UniCredit stima inoltre un incremento dell’utile per azione in una percentuale “high single digit” entro due anni dalla conclusione dell’OPS e un ritorno sull’investimento aggiustato per il rischio superiore al 15%.
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La reazione di Banco BPM
Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha respinto l’offerta, ritenendola non rappresentativa della redditività e del potenziale di crescita della banca. Inoltre, ha espresso preoccupazioni riguardo alle ricadute occupazionali, legate alle sinergie di costo previste, pari a 900 milioni di euro, ovvero oltre un terzo della base costi di Banco BPM.
Banco BPM ha evidenziato che l’offerta è non sollecitata e che l’istituto è attualmente concentrato sull’esecuzione del proprio piano industriale 2023-2026. Questo piano include operazioni strategiche come:
- L’acquisizione di una partecipazione del 5% in Monte dei Paschi di Siena;
- Una proposta di acquisto per Anima Holding.
Queste iniziative mirano a rafforzare il contributo delle fabbriche prodotto e a ridurre l’esposizione al rischio di variazioni nei tassi di interesse, aggiornando al contempo gli obiettivi del piano industriale.
Rischi legati alle operazioni in Germania
Banco BPM ha sottolineato che l’offerta di UniCredit comporta rischi significativi per gli stakeholder, derivanti dalle iniziative di espansione in Germania. Queste operazioni potrebbero causare una diluizione dell’attuale esposizione geografica di UniCredit, riducendo la diversificazione strategica e influendo negativamente sulla capacità di Banco BPM di perseguire autonomamente i propri obiettivi.
Il ruolo di Crédit Agricole
Un altro elemento cruciale da considerare è il ruolo di Crédit Agricole, banca francese e partner strategico di Banco BPM, che attualmente detiene una partecipazione del 9,2% nella banca italiana.
Secondo alcune indiscrezioni, Crédit Agricole potrebbe aver aumentato la sua quota fino al 19% attraverso operazioni di mercato. Tuttavia, l’istituto francese ha dichiarato di non aver richiesto l’autorizzazione alla Banca Centrale Europea per superare la soglia del 9,9%, necessaria per detenere una partecipazione maggiore.
Possibili contromosse e scenari futuri
L’esito dell’offerta di UniCredit dipenderà da vari fattori, come la risposta degli azionisti di Banco BPM, le eventuali contromosse di altri istituti bancari e le decisioni delle autorità regolatorie. L’attenzione sarà probabilmente rivolta alle implicazioni occupazionali e alle strategie future dei due istituti. Inoltre, il settore bancario italiano potrebbe assistere a nuovi movimenti di consolidamento nei prossimi mesi, in linea con le tendenze europee.
Banco BPM ha dichiarato di essere aperta a valutare tutte le opzioni strategiche che possano contribuire alla creazione di valore per gli azionisti e per tutti gli stakeholder del gruppo. Questo lascia spazio a possibili contromosse o alternative strategiche in risposta all’offerta di UniCredit.
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Conclusione
L’offerta di UniCredit su Banco BPM ha sollevato numerose questioni riguardanti le condizioni finanziarie, le implicazioni strategiche e le possibili ricadute occupazionali. La risposta di Banco BPM sottolinea la complessità dell’operazione e la necessità di valutare con attenzione tutte le implicazioni per gli stakeholder coinvolti.