A seguito della chiusura dell’Opa di Dufry, si procederà al delisting del titolo Autogrill da Piazza Affari. La società svizzera ora detiene il 96,38% del capitale sociale di Autogrill, che a partire da lunedì 24 luglio lascerà la borsa italiana dopo 26 anni.
Quotata alla Borsa di Milano nel 1997 dai Benetton, che ne avevano acquisito il controllo quattro anni prima grazie alle privatizzazioni avviate dall’Iri, Autogrill è l’erede del primo punto di ristoro autostradale inaugurato nel 1947 a Novara da Mario Pavesi. Successivamente se ne aggiunsero tanti altri con le insegne di Motta e Alemagna.
Ora l’azienda è interamente controllata dalla svizzera Dufry, quotata a Zurigo, la cui Opa si è conclusa con la procedura congiunta lo scorso 17 luglio, attribuendole 13,91 milioni di azioni residue, pari ad oltre il 3,61% del capitale di Autogrill.
Secondo i dati riportati dalla Borsa di Zurigo, la famiglia Benetton oggi è azionista di Dufry al 27,47% tramite Edizione.
Ora Borsa Italiana disporrà la revoca della quotazione sull’Euronext Milan delle azioni di Autogrill a decorrere dal 24 luglio 2023, previa sospensione del titolo nelle sedute del 20 e 21 luglio 2023.
Dufry acquisisce il 96% del capitale sociale di Autogrill
Con la chiusura dell’Opa, Dufry ha acquisito più del 95% del capitale sociale di Autogrill, che porterà la società ad essere titolare di tutte le azioni della multinazionale italiana, con il conseguente delisting di Autogrill da Piazza Affari.
In una nota si legge che nel corso della procedura per l’adempimento dell’obbligo di acquisto, che ha avuto inizio il 12 giugno e si è conclusa ieri – venerdì 30 giugno – sono state portate in adesione all’offerta ulteriori 7.244.025 azioni Autogrill (pari all’1,8814% del suo capitale sociale).
Lo squeeze-out, lo ricordiamo, prevede che, in seguito alla promozione di un’Opa totalitaria, l’offerente – in questo caso Dufry – possa avvalersi del diritto di acquisto delle azioni residue se arriva a detenere almeno il 95% del capitale con diritto di voto.
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