Negli ultimi tempi Sam Bankman-Fried, l’ex CEO dell’exchange di criptovalute FTX, ha fatto notizia per tutti i motivi sbagliati, non essendo riuscito a chiarire la sua posizione in merito al fallimento del suo impero, passando così dall’essere lodato per i suoi sforzi filantropici all’essere smascherato per aver frodato l’intero settore delle criptovalute.

L’ultima notizia che riguarda l’ormai famigerato imprenditore è quella del suo rifiuto a comparire davanti al comitato della Camera degli Stati Uniti per testimoniare sugli eventi che hanno portato alla bancarotta di FTX, nonostante i membri della cripto community e numerosi investitori vogliano vederlo dietro le sbarre dopo aver perso i risparmi di una vita.

SBF, che attualmente risiede alle Bahamas, ha invitato la BBC a casa sua per parlare della situazione attuale e della sua intenzione di avviare una nuova attività per ripagare le vittime del crollo di FTX.

SBF spera di rimborsare le vittime di FTX

Durante la recente intervista con la BBC, SBF ha dichiarato di non essere a conoscenza del fatto che i fondi dei clienti di FTX siano stato utilizzati per scommesse finanziarie rischiose, impegnandosi al contempo a fare tutto il possibile per ripristinare le perdite degli investitori a causa del crollo del suo exchange.

“Penserò a come aiutare il mondo e se gli utenti non hanno ricevuto nulla indietro, penserò a cosa posso fare per loro. Credo di avere il dovere di aiutare i clienti di FTX nel miglior modo possibile” ha dichiarato SBF al giornalista della BBC.

Oltre a ribadire la sua posizione secondo cui ciò che è accaduto alla piattaforma non è stata una frode, ma piuttosto una mancanza di capacità di gestione, ha anche aggiunto di essere disposto ad avviare una nuova impresa commerciale per guadagnare fondi sufficienti e ripagare le vittime del crollo.

Parlando, poi, dei flussi di denaro e criptovalute tra Alameda Research e FTX, ha affermato che, in qualità di CEO, la responsabilità ultima spetta a lui.

“Non ho commesso consapevolmente una frode, non credo di aver commesso una frode, non volevo che accadesse nulla di tutto questo. Di certo non ero così competente come pensavo di essere.”

Numerose autorità e personalità di spicco hanno più volte esortato SBF a fare luce sulla questione e ad assumersene la responsabilità. Ora l’ex dirigente dovrebbe testimoniare davanti alla commissione per i servizi finanziari della Camera degli Stati Uniti il 13 dicembre. La caduta del suo impero ha anche messo in dubbio la sicurezza dei fondi sugli exchange centralizzati, spingendo molti utenti a passare all’auto-custodia.

In aggiunta, SBF potrebbe anche affrontare un indagine sulla manipolazione del mercato che lo collegherebbe al crollo di Terra Luna e della stablecoin TerraUSD a maggio. Per ora, quel che è certo è che la caduta di FTX passerà alla storia come una delle più catastrofiche dell’intero settore delle criptovalute.

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