Il mercato delle criptovalute sta affrontando una fase di turbolenza dopo l’aggressiva spinta rialzista di gennaio.

ETH, il token che alimenta la più grande piattaforma di smart contract, ha perso il 5% del suo valore in 24 ore, scambiando a $1.549 al momento della scrittura.

Per i rialzisti è fondamentale che il prezzo di Ethereum si mantenga a 1.550 dollari, per evitare che le perdite aumentino ulteriormente, e che la ripresa del trend rialzista spinga verso i 2.000 dollari.

Ora gli analisti temono un potenziale ritorno del bear market, che forse non se n’è mai andato. Ricordiamo che la capitalizzazione totale del mercato ha raggiunto la soglia di 1.100 miliardi di dollari il 2 febbraio, ma è scesa a poco più di 1.000 miliardi di dollari venerdì. Se il sell-off continua, il crypto market potrebbe trovarsi nella fascia alta dei 900 miliardi di dollari questo fine settimana.

Il valore di Ethereum risente della pressione della Sec, che sta valutando di vietare lo staking crypto

Gli osservatori del mercato sono preoccupati per il settore delle criptovalute e in particolare per i protocolli proof-of-stake come Ethereum. Questo dopo che la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha accusato l’exchange Kraken di aver violato le norme statunitensi con i suoi servizi di staking crypto offerti ai clienti retail.

Nello specifico, la SEC sostiene che lo staking di token sulla piattaforma equivalga a una vendita illegale di titoli, poiché consente agli investitori di guadagnare fino al 21% di interessi all’anno.

A seguito delle accuse, Kraken ha deciso di interrompere la fornitura del servizio con effetto immediato e di pagare una multa di 30 milioni di dollari.

Per chi non lo sapesse, lo staking crypto è una funzione dei protocolli proof-of-stake (PoS) che consente agli investitori di bloccare le proprie partecipazioni in criptovalute su una blockchain, come Ethereum, ottenendo in cambio un interesse annualizzato come ricompensa.

Che impatto avrà il divieto di staking sul mercato cripto?

Sta facendo molto discutere un tweet pubblicato il 9 febbraio dal co-fondatore e CEO di Coinbase, Brian Armstrong, in merito allo staking crypto.

Armstrong, infatti, riferisce di aver sentito voci riguardo la possibilità che la SEC possa chiedere di vietare lo staking crypto agli utenti retail, aggiungendo che se ciò accadesse l’impatto sarebbe catastrofico per tutto il settore delle criptovalute.

Dopo il Merge del 2022, Ethereum è diventata la più grande blockchain PoS e, secondo Armstrong, la funzione di staking aiuterà la piattaforma a raggiungere la tanto necessaria scalabilità e a risolvere i problemi di congestione della rete.

Il Ceo di Coinbase ha anche ipotizzato che se lo staking crypto venisse vietato, la SEC inizierà a considerare Ethereum un titolo e ne limiterà le transazioni. Se ciò accadesse, l’impatto avrebbe un enorme effetto a catena in tutto il settore, con i protocolli di staking ETH, come Lido DAO, che ne risentirebbero maggiormente.

Ricordiamo, inoltre, che XRP ha perso il bull market del 2021 a seguito di una causa intentata dalla SEC contro la società emittente, Ripple Labs, per presunta vendita di titoli non registrati. La causa si è trascinata per più di due anni e la sentenza finale è attesa – si spera – prima della fine del secondo trimestre del 2023. Il token XRP ha sentito la pressione nei primi mesi della causa, con i principali exchange di criptovalute come Coinbase che l’hanno delistato.

Di conseguenza, se la SEC citerà in giudizio Ethereum per essere un titolo, il mercato delle criptovalute potrebbe assistere a un brusco crollo del valore di ETH, con i principali exchange che probabilmente lo rimuoveranno dalle relative piattaforme. Considerando che Ethereum è la seconda criptovaluta per importanza, l’impatto potrebbe mettere in ginocchio tutto il mercato cripto.

Prospettive del valore di Ethereum in vista del fine settimana

Il prezzo di Ethereum ha perso quasi il 10% del suo valore dai massimi di 1.715 dollari del 2023, cercando supporto nella media mobile esponenziale (EMA) a 200 giorni (in viola), che tiene il passo a $1.527.

In caso di rottura di questo supporto, il prezzo di Ether potrebbe scivolare verso i 1.400 dollari, per poi toccare quota $1.200.

Grafico giornaliero ETH/USD – Fonte TradingView

Il segnale di vendita del Moving Average Convergence Divergence (MACD) aggiunge credito alle prospettive ribassiste.

Sebbene il prossimo supporto significativo si trovi a 1.400 dollari, sia l’EMA a 50 giorni (in rosso) a $1.498 che l’EMA a 100 giorni (in blu) a $1.440 sono in linea per assorbire la pressione di vendita.

Tuttavia, estrapolando l’analisi su un time frame più breve, come il grafico a quattro ore, si nota chiaramente che il percorso con la minore resistenza è al ribasso, con il MACD che lancia un segnale di vendita massiccio e il Money Flow Index (MFI) che, per la prima volta, si dirige verso l’area di ipervenduto.

Grafico a quattro ore ETH/USD – Fonte TradingView

Come osservato con il brusco calo dall’area di ipercomprato a quella di ipervenduto, i volumi in uscita superano quelli in entrata. Anche se la linea di tendenza ascendente continua a offrire al prezzo di Ethereum il supporto necessario, è comunque plausibile un calo a 1.400 dollari.

Per raggiungere i tanto agognati 2.000 dollari, è quindi necessario che la criptovaluta rompa la resistenza critica a $1.700.

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