Altri guai in vista per la piattaforma crittografica Nexo, dopo essere stata citata in giudizio dalle autorità di ben otto Stati USA. L’accusa contro la società regolamentata che si occupa di prestiti crypto, e che quindi paga interessi a chi deposita le proprie criptovalute, è quella di aver venduto titoli non registrati, come nel caso ormai celeberrimo della causa della SEC contro Ripple, che si sta protraendo da quasi due anni.

Dopo l’avvio delle indagini portate avanti da otto autorità di regolamentazione dei titoli statali statunitensi, che rappresentano nell’ordine New York, California, Kentucky, Maryland, Oklahoma, Carolina del Sud, Washington e Vermont, la società crypto ha annunciato lunedì che avrebbe iniziato a eliminare gradualmente i suoi prodotti e servizi negli Stati Uniti d’America nei prossimi mesi “a causa della mancanza di chiarezza normativa”.

Nexo denuncia la poca chiarezza normativa delle autorità di regolamentazione

Secondo quanto riferito da Nexo, negli ultimi 18 mesi l’azienda avrebbe avviato un “dialogo in buona fede” con le autorità di regolamentazione statali e federali degli Stati Uniti. Ciononostante, la società di prestito non ritiene più possibile negoziare con tali organismi a causa delle loro “posizioni incoerenti e mutevoli” su questioni legali.

“Gli Stati Uniti si rifiutano di fornire un percorso per abilitare le imprese blockchain e non possiamo dare ai nostri clienti la certezza che le autorità di regolamentazione si concentrino sui loro migliori interessi”, ha affermato l’azienda.

Nexo è stata perseguitata dalle autorità di regolamentazione statali e federali per i suoi servizi di prestito e, in particolare, per il suo prodotto “earn”, che consente ai depositanti di ottenere un interesse annuo costante sui loro risparmi in criptovalute. Le autorità di regolamentazione californiane hanno già ordinato alla società di interrompere la fornitura del prodotto, ritenendo che tali offerte riguardino titoli non registrati.

Nell’ambito del suo approccio collaborativo con le autorità, negli ultimi due anni la società ha escluso anche i clienti dagli stati di New York e del Vermont, sospendendo le nuove registrazioni per il servizio Earn Interest. A partire da martedì 6 dicembre, il prodotto sarà eliminato da altri otto Stati, tra cui Indiana, Kentucky, Maryland, Oklahoma, South Carolina, Wisconsin, California e Washington, ma Nexo rassicura che gli altri servizi rimarranno comunque disponibili nel breve periodo e la società continuerà a processare i prelievi dei clienti.

La società ha anche illustrato le molteplici azioni già intraprese per dimostrare la conformità dei suoi servizi alle autorità di regolamentazione dei titoli statali statunitensi, come la registrazione del token Nexo presso la Securities and Exchange Commission (SEC) e il delisting di XRP. Entrambe le azioni sono dovute all’insistenza della SEC sul fatto che la maggior parte delle criptovalute non-Bitcoin sarebbero equiparabili ai normali titoli azionari e quindi soggette a tutt’altra regolamentazione, oltre che al controllo della SEC stessa.

“Sebbene le autorità di regolamentazione abbiano inizialmente incoraggiato la nostra cooperazione e un percorso sostenibile sembrasse fattibile, gli eventi delle ultime settimane e il successivo cambiamento nel comportamento delle autorità indicano il contrario”, ha scritto l’azienda.

Nexo VS altri prestatori

La SEC è stata generalmente sospettosa nei confronti di tutte le piattaforme di prestito di criptovalute, in particolare per i loro tassi di interesse molto più elevati rispetto ai conti di risparmio tradizionali. L’anno scorso l’agenzia ha infatti impedito a Coinbase di offrire un prodotto simile a Earn di Nexo, che prevedeva rendimenti analoghi. Di conseguenza, anche il CEO di Coinbase, Brian Armstrong, ha fortemente criticato la SEC, citando i suoi standard poco chiari per quanto riguarda la definizione del concetto di “sicurezza”.

Poi è toccato a BlockFi, che è stata multata per 100 milioni di dollari per il suo servizio di rendimento nel febbraio 2022, inducendo Nexo a interrompere immediatamente le adesioni dei clienti al suo programma Earn.

Nexo è ora una delle ultime grandi società di prestito rimaste in piedi dopo il fallimento di FTX e il lungo crypto winter che ne è conseguito. Aziende come Celsius, Voyager e BlockFi hanno già presentato istanza di fallimento e Genesis Trading potrebbe essere pronta a seguirle.

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