Il 2022 non si è chiuso nel migliore dei modi per Solana, gravemente danneggiata dal crollo di FTX e dalla recente notizia che DeGods e y00ts, progetti NFT tra i più popolari sulla piattaforma, migreranno su Ethereum e Polygon Matic.
Ma nell’ultimo periodo un nuovo progetto cripto chiamato Bonk sta facendo parlare di sé per via dei suoi notevoli rialzi, dando a Solana una meritata tregua dai numerosi ostacoli che ha dovuto superare lo scorso anno per rimanere a galla.
Cos’è BONK e quali vantaggi può portare all’ecosistema Solana
Bonk è una meme-coin (come Dogelon Mars) basata su Solana, che si ispira al celebre archetipo Shiba Inu (SHIB). Sul sito web ufficiale viene definita la prima crypto meme dedicata ai cani su Solana e creata “per il popolo, dal popolo”.
“I contributori di Bonk erano stanchi delle tossiche tokenomics di “Alameda” e volevano creare una memecoin divertente in cui tutti avessero una buona possibilità.”
Si tratta pertanto di un tentativo di replicare i successi di Dogecoin, prima, e Shiba Inu poi, ma con un token su Solana. Questo ha sicuramente colpito la comunità della piattaforma blockchain e il settore delle criptovalute nel suo insieme, poiché il token è aumentato del 214% nelle ultime 24 ore.
Grafico valore BONK – Fonte CoinMarketCap
Un recente tweet pubblicato da Solana Legend, co-fondatrice di Frictionless Capital, mostra che la memecoin sta aumentando l’utilizzo di Solana e che la blockchain è riuscita a supportare fino a 3.300 transazioni al secondo.
Solana ripping at 3.3k TPS despite an absolute tsunami of transactions around $BONK and a number of over tokens pic.twitter.com/BXXUFmKpmz
— Solana Legend (@SolanaLegend) January 4, 2023
Anche la criptovaluta nativa di Solana (SOL) sta beneficiando di questo boom, soprattutto per via del fatto che le transazioni del token Bonk devono essere pagate per l’appunto in SOL.
Il 29 dicembre 2022 il suo valore è crollato al minimo annuale a poco più di 8 dollari, ma solo per un breve momento visto che già il giorno successivo, quando è stato lanciato Bonk, è tornato vicino ai 10 dollari.
Non sappiamo con certezza se si sia trattata di una semplice coincidenza temporale o di una strategia studiata a tavolino, ma sta di fatto che il 2 gennaio il valore di SOL ha iniziato a risalire fino a toccare i 13 dollari ieri.
Nel momento in cui scriviamo, il prezzo di Bonk è di 0,000001569783 dollari, con un volume di scambi in tempo reale di 23.192.772 dollari e un aumentato del 78,9% nelle ultime 24 ore.
Per quanto riguarda SOL, il suo valore attuale è ancora del 95% inferiore ai massimi di quasi 260 dollari toccati nel 2021, ma risulta comunque superiore di quasi il 60% rispetto ai minimi del 2022 toccati il 29 dicembre.
Un grande successo tra luci e ombre
Sebbene la nuova memecoin stia riscuotendo un successo straordinario nell’ultimo periodo, non mancano alcune perplessità relative alla validità del progetto.
Tanto per cominciare, sul sito ufficiale di Bonk non c’è traccia del link al Whitepaper, ossia il documento ufficiale che illustra le linee guida del progetto, gli obiettivi e la tokenomics, giusto per citare solo alcune tre le informazioni più importanti.
Nel complesso, il sito è molto vago e descrive solamente come è stata distribuita la supply (l’offerta totale dei 100 trilioni di token messi a disposizione) e pochissimi altri dettagli. Per ulteriori informazioni viene detto di fare riferimento al Bonkpaper (ovvero il suo whitepaper), ma che al momento non è cliccabile.
Grazico distribuzione dei token BONK – Fonte Bonkcoin.com
Il progetto ha lanciato circa 52 trilioni di token su una fornitura totale di 99,18 trilioni in 24 dei primi 25 indirizzi.
Il 16 dicembre scorso, circa 20 trilioni di questi token sono stati trasferiti su 20 account, mentre altri 15 trilioni sono stati inviati a BONK DAO (organizzazione autonoma decentralizzata) dieci giorni più tardi. I restanti 9 trilioni sono stati inviati a un indirizzo anonimo il 3 gennaio, data in cui Bonk è stato quotato sugli exchange Huobi e Gate.io.
C’è anche chi ritiene che dietro il progetto si nasconda l’ex CEO di FTX Sam Bankman-Fried, ma si tratta di ipotesi ancora da confermare.
A ogni modo, sebbene Bonk abbia avuto un effetto positivo sul valore di SOL, resta da vedere se questo nuovo token a tema canino sarà effettivamente all’altezza del clamore che lo circonda.
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