Ieri la Casa Bianca ha pubblicato il suo rapporto economico annuale, contenente anche una sezione dedicata alle cripto che ha sollevato non poche perplessità.

Il documento afferma che “le criptovalute non hanno alcun valore fondamentale, né agiscono come un’alternativa efficace al denaro fiat“. Il rapporto prosegue sottolineando che “le risorse digitali si sono dimostrate altamente volatili e soggette a frode“, ritenendole veicoli di investimento speculativi e dannosi per gli investitori, e mettendone in dubbio anche i benefici, tra cui la conservazione del valore, l’efficacia dei mezzi di pagamento e i vantaggi economici della tecnologia DLT.

In seguito alla pubblicazione, i leader e gli influencer del settore sono scesi in campo su Twitter per denunciare il rapporto come attacco disinformato e fuorviante a una tecnologia nuova e innovativa.

In particolare, il CEO Galaxy Digital – Mike Novogratz – ha postato un tweet in cui afferma che la Casa Bianca si sbaglia sulle criptovalute e che l’aumento di Bitcoin in mezzo alla crisi bancaria e ai problemi economici ne mostra i benefici. Novogratz sostiene addirittura che se il governo ha ragione, dovrebbe rimborsare tutte le tasse sul trading cripto che ha pagato negli ultimi 10 anni.

“Forse dovrebbero rimborsarmi tutte le tasse che ho pagato negli ultimi 10 anni sul mio trading di criptovalute. Si sbagliano! Il BTC è la pagella della gestione dell’economia e la sua ascesa ne è una lampante dimostrazione“.

Anche Jake Chervinsky, chief policy officer della Blockchain Association, si è unito al coro dei critici, sostenendo che i politici stanno giocando a fare i venture capitalist semplicemente indovinando quali tecnologie sono valide o meno. Chervinsky afferma anche che la neutralità tecnologica è un principio fondamentale della buona politica e che il governo dovrebbe stare lontano dalle tecnologie che non comprende. Ha poi aggiunto:

“È deludente che altri Paesi siano sempre più ricettivi nei confronti della nascente industria delle criptovalute, mentre gli Stati Uniti continuano ad attaccarla“.

Anche il cripto-influencer Scott Melker – noto come The Wolf Of All Streets – ha attaccato duramente il rapporto, citando la crisi bancaria guidata dai regolatori e sostenendo che le banche non offrono più alcun valore fondamentale, né fungono da luogo efficace e sicuro per conservare il denaro fiat.

Nel frattempo Fred Ehrsam, cofondatore di Paradigm, ha rivelato che il 15% del Rapporto economico del Presidente è un chiaro tentativo di alimentare il FUD (Fear, Uncertainty, and Disinformation – Paura, Incertezza, e Disinformazione) sulle criptovalute.

Il rapporto include anche l’approccio del governo al sistema di pagamento FedNow e alle valute digitali delle banche centrali (CBDC).

Operazione Choke Point 2.0

Il Rapporto Economico del Presidente rappresenta le priorità e le politiche economiche dell’amministrazione Biden per l’anno in corso. Questo indica che l’Operazione Choke Point 2.0 è reale e che il governo e le autorità di regolamentazione stanno cercando di “de-bancarizzare” le società cripto.

Sebbene le autorità di regolamentazione abbiano negato di aver intrapreso azioni di questo tipo contro il settore, il tono del rapporto e il recente giro di vite normativo contro le valute digitali destano preoccupazione.

A tal proposito, vale la pena ricordare che in precedenza alcuni leader delle criptovalute come Nic Carter, Cathie Wood, Elon Musk, Arthur Hayes e CZ hanno messo in discussione la stretta normativa sulle cripto da parte delle autorità di regolamentazione, specificando che le criptovalute non hanno nulla a che fare con le decisioni di investimento delle banche, né con la decisione della Fed di aumentare i tassi di interesse di 19 volte in meno di un anno.