È passato poco più di un anno dal 7 settembre 2021, quando con la «Ley Bitcoin» El Salvador è stato il primo Paese ad adottare il BTC come moneta a corso legale. La legge, proposta dall’attuale presidente in carica Nayib Bukele, stabilisce che tutti gli agenti economici devono accettare gli scambi con la criptovaluta e tutti i prezzi dei prodotti in vendita devono essere espressi sia in dollari che in Bitcoin.
Una scommessa che dopo oltre 14 mesi sembra non pagare. Il Bitcoin, che era già in crisi, nell’ultimo mese è ulteriormente crollato dopo la bancarotta dell’exchange FTX. Un crollo che rischia di mandare in rosso molti investitori, a partire proprio da El Salvador.
Dopo aver annunciato che il governo avrebbe acquistato un Bitcoin al giorno a partire dal 17 novembre, il presidente salvadoregno ha inviato un disegno di legge al Congresso di El Salvador per lanciare i tanto attesi Bitcoin Volcano Bonds, ovvero i titoli di stato supportati da Bitcoin per realizzare la cosiddetta Bitcoin City.
Tuttavia, dopo la dopo la bancarotta dell’impero di Sam Bankman-Fried, il patrimonio in Bitcoin della nazione centroamericana ha perso il 60% del suo valore: i 2.381 BTC del Paese ora valgono poco più di 40 milioni di dollari, una cifra di gran lunga al di sotto dei circa 105 milioni di dollari pagati dal governo per acquistarli, secondo i calcoli effettuati da Bloomberg.
Ed è proprio contro quest’ultimo che il presidente salvadoregno si è scagliato, a causa di un articolo molto critico sulla situazione finanziaria del Paese. Lo sfogo è stato raccolto in un tweet del 5 dicembre, in cui Bukele ha accusato la famosa testata finanziaria di aver scritto solo bugie.
This article is full of lies, which is standard for Bloomberg…
But what is most surprising is how the mainstream media suddenly cares so much about El Salvador.
Corrupt politicians plundered 37 billion dollars from our state coffers and they never wrote one single article. https://t.co/bAf3tfKxIV
— Nayib Bukele (@nayibbukele) December 4, 2022
Bukele reagisce duramente alle critiche
Nel rapporto pubblicato il mese scorso, Bloomberg ha affermato che la decisione di Bukele di investire le finanze pubbliche in Bitcoin rischia di diventare il primo “crypto default” della storia e che in molti cominciavano a mettere in discussione la scelta del presidente di adottare il BTC come valuta a corso legale, facendo apparire il Paese come un luogo rischioso in cui investire.
Secondo l’articolo, il piano Bitcoin avrebbe anche reso più difficili le relazioni con il Fondo monetario internazionale, esortando El Salvador a revocare lo status di prestatore legale di BTC a causa dei “grandi rischi per l’integrità finanziaria e del mercato, la stabilità finanziaria e la protezione dei consumatori”.
Di conseguenza, Bukele si è scagliato contro la testata finanziaria e gli altri media twittando:
“Questo articolo è pieno di bugie, il che è standard per Bloomberg… Ma la cosa più sorprendente è come i media mainstream si preoccupino improvvisamente così tanto di El Salvador. I politici corrotti hanno depredato 37 miliardi di dollari dalle nostre casse statali e non hanno mai scritto un solo articolo al riguardo”.
Nel complesso, secondo Bloomberg, l’esperimento Bitcoin non sta aiutando il Paese, ma anzi avrebbe ulteriormente contribuito a gettarne l’economia in uno stato disastroso.
Come se non bastasse, il programma BTC di El Salvador ha anche riscontrato diversi problemi logistici e tecnici dopo il lancio del suo portafoglio digitale Chivo, con numerose segnalazioni di furto di identità dopo il rilascio. Inoltre, molti salvadoregni hanno affermato che il fantomatico bonus di iscrizione di 30 dollari promesso dal presidente era stato esaurito prima che potessero accedere al sistema.
El Salvador non molla e va avanti con Bitcoin
Mentre le critiche contro la politica monetaria del presidente Bukele hanno ormai raggiunto il picco, El Salvador non ha alcuna intenzione di fare marcia indietro su Bitcoin. Anzi, ha rafforzato il suo interesse con un nuovo disegno di legge che riguarda le criptovalute e i titoli digitali. Questa nuova iniziativa crittografica annunciata dal governo salvadoregno, a cui è stato dato il nome di National Bitcoin Office (ONBTC), dovrebbe istituire una National Digital Assets Commission deputata alla regolamentazione delle entità crittografiche, agendo come “unità amministrativa specializzata, con autonomia funzionale e tecnica all’interno della Presidenza della Repubblica”.
Inoltre, dal momento che il partito di Bukele detiene la maggioranza assoluta nel Paese, è molto probabile che l’ONBTC venga approvato in tempi brevi.
Sebbene i rapporti indichino che El Salvador detenga oggi quasi 2.400 BTC, al momento non si sa esattamente quanto Bukele abbia investito nella criptovaluta, ma in base ai suoi stessi annunci sui social media, si stima che le perdite possano essere all’ordine dei 70 milioni di dollari.
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